Scempio in Laterano e Bergoglio disperde le reliquie più preziose. Tutti tacciono


di Andrea Cionci


Pubblicato sul quotidiano Libero  Quotidiano del 21 aprile 2023





Ormai Vaticano e mainstream vi dileggiano apertamente: adesso l’ultima è quella del “prete pasticcione”. Del resto, la maggioranza dei cattolici si è appena bevuta la girandola di versioni sul ricovero di Bergoglio per bigiare la Via Crucis (controlli periodici - occlusione intestinale - bronchite – infarto - mal di stomaco – poi di nuovo bronchite), si è bevuta papa Wojtyla-don Giovanni in scorribande notturne e adesso ingollerà a larghe cucchiaiate anche il prete pasticcione.

E’ davvero deprimente constatare che la fede di menti eccelse come S. Tommaso d’Aquino, S. Agostino, Alberto Magno e Tommaso Moro non abbia reso i cattolici odierni cognitivamente in grado di comprendere le continue e sempre più plateali beffe di un antipapa anticattolico. Sarà la muffa di 60 anni di palude teologica postconciliare ad aver inceppato le sinapsi, sarà che Bergoglio indossa irresistibilmente il grembiule da pizzaiolo, ma non c’è niente da fare, il refrain resta quello: “Francesco è il papa perché è tanto misericordioso ed è vestito di bianco e Ratzinger si è dimesso perché era modernista ed è tutta colpa del Concilio e munus e ministerium sono sinonimi”.

Cari fedeli, purtroppo, questa prova finale di cui parla il Catechismo all’art. 675 (l’impostura religiosa anticristica) NON LA STATE SUPERANDO. E non c’è modo di ripetere a settembre.

Tentiamo di farvi garbatamente riflettere su una grave profanazione appena avvenuta: sulla cattedra del vescovo di Roma, in San Giovanni in Laterano, il 18 aprile scorso ha celebrato un VESCOVO ANGLICANO, cioè un religioso che per i cattolici è SCISMATICO e in parte ERETICO dato che non crede ai dogmi mariani, al Purgatorio etc.

Ecco il comunicato di scuse: «Il Capitolo Lateranense, attraverso monsignor Guerino Di Tora, vicario capitolare, esprime profondo rammarico per quanto avvenuto martedì scorso all’interno della Basilica di San Giovanni in Laterano dove un gruppo di 50 sacerdoti, accompagnati dal loro vescovo, tutti appartenenti alla comunione anglicana, hanno celebrato all’altare maggiore della cattedrale di Roma, contravvenendo alle norme canoniche». Di Tora ha aggiunto che «l’increscioso episodio è stato causato da UN DIFETTO DI COMUNICAZIONE».



Il vescovo anglicano che celebra in Laterano


Scrive Franca Giansoldati su Il Messaggero che ciò sarebbe avvenuto “per la SCARSA DIMESTICHEZZA CON LA LINGUA INGLESE di chi si trovava in quel momento alle prese con la richiesta arrivata dall’Inghilterra. Ora in Vaticano si sta cercando il prete pasticcione che ha provocato questa catena di equivoci”.

Beh, certo, che volete: non è mica facile trovare un prete cattolico che parli inglese per trattare con un vescovo anglicano. Immaginiamo l’email di don Totò: “Dear Bishop, noio voulevam savuar if you want celebrar la mess”…

Poi entrano in 50 - mica in due, in 50 - preti anglicani in Laterano, salgono di soppiatto sull’altare e si mettono a celebrare i loro rituali protestanti, ma nessuno se ne accorge. Né un sacrestano, né un canonico: non c’era nessuno. Una messa furtiva, fatta di nascosto, sotto il naso. Poi, nessun vescovo anglicano sa che non può celebrare in una chiesa cattolica? Immaginate, a rovescio, l’arcivescovo di Milano che, domani, piglia e va a celebrare messa in Westminster con 49 preti al seguito, e nessuno gli dice niente…  Infine, non è certo la prima volta: già nel marzo 2017 era successo che in San Pietro addirittura, degli anglicani celebrassero i vespri, cosa vietatissima QUI.

La tecnica overtoniana è sempre quella: si comincia con una casuale rottura del protocollo, magari per una “svista”, ops, la frittata è fatta, si crea un precedente e la gente si abitua piano piano.

Insomma, chi crede a queste balle oltraggiose appartiene allo stesso fenotipo del cattolico che si scioglie perché “papa Francesco” ha fatto visita al negozio di dischi dove “casualmente” c’era appostato fuori proprio il suo fotografo personale che gli ha scattato una foto. Leggete QUI come vi prendono impudicamente per i fondelli da 10 anni.

Peraltro, guarda caso, questo malaugurato intreccio di equivoci avviene – che coincidenza - proprio il giorno prima che Bergoglio ha regalato i pezzi della Vera Croce a Carlo III d’Inghilterra, capo di una chiesa eretica e scismatica, la cui casa reale è legata a triplo nodo con la Massoneria, quella che per i cattolici è la religione del diavolo. Non tutti sanno che il duca di Kent, cugino del re, è il Gran Maestro della Gran Loggia Unita di Inghilterra, la più antica obbedienza massonica del mondo, quella fondata nel 1717, arcinemica della Chiesa cattolica. Suo fratello, il principe Michael, è Gran Maestro della Gran Loggia di Mark Master Masons, e fra gli ultimi, ben cinque sovrani inglesi hanno indossato il grembiulino. Tra questi, Giorgio VI, Gran Maestro della Gran Loggia di Scozia, ed Edoardo VII, Gran Maestro della Gran Loggia Unita d’Inghilterra.

Le reliquie, che finora erano custodite nella Lipsanoteca vaticana, sono state donate a Carlo in quanto Capo della Chiesa anglicana. Si tratta di frammenti del legno sul quale fu crocifisso Gesù e che sono stati incastonati nella cosiddetta “Croce di Galles” che aprirà la solenne processione all’abbazia di Westminster: una cerimonia eretica, quindi.



Un vescovo anglicano mostra la “Croce del Galles” donata a Carlo III

Quando – e se - l’antipapato di Bergoglio sarà annullato, il materiale sacro cattolico dovrà essere chiesto indietro, e sarà un bell’imbarazzo.

Immaginate un nostro Presidente della Repubblica che regala pezzi del nostro primo tricolore a Putin, o le ossa del Milite Ignoto a Zelensky. Vi farebbe piacere?

Bene, sappiate che Bergoglio non è nuovo a largheggiare con le più sante reliquie della Chiesa di Roma.

Novembre 2022: l’antipapa regala reliquie di SAN TOMMASO APOSTOLO, custodite da secoli nella Cattedrale di Ortona, al patriarca scismatico della Chiesa Assira d’Oriente.

Novembre 2019: Bergoglio fa SEGARE la CULLA DI GESÙ BAMBINO per mandarne un pezzo a Betlemme. Lì si rimane in ambito cattolico, ma il prezioso reperto è stato deturpato.

Settembre 2019: regala nove pezzetti delle OSSA DI SAN PIETRO allo scismatico patriarca ortodosso Bartolomeo I.

Novembre 2016: per i 70 anni dello scismatico patriarca ortodosso di Mosca Kirill, l’antipapa Francesco ha inviato una reliquia di San Francesco di Assisi. Capite? LE RELIQUIE DI SAN FRANCESCO, patrono d’Italia, come REGALO DI COMPLEANNO al patriarca di Putin. Neanche a dire, “in vista di un importante incontro ecumenico”: no. Per il compleanno, al posto di una bella Magnum di Veuve Clicquot.  E oggi Kirill, che viene trattato come un delinquente, si tiene i resti del Poverello di Assisi.

Del resto, questo dissipare le più preziose reliquie della Cattolicità, od oltraggiarle manomettendole, ha UN PRECISO TRIPLO SCOPO.

Innanzitutto, possiamo ricordare il decimo fra i 33 punti della massoneria per distruggere la Chiesa, QUI :
Rimuovete tutte le reliquie dei Santi dagli Altari e in seguito anche gli Altari stessi. Eliminate la legge Ecclesiastica che vuole la celebrazione della Santa Messa soltanto su Altari contenenti Reliquie”.

Il secondo scopo è quello di annichilire la Tradizione cattolica, che ha sempre tributato un culto particolare alle reliquie.

Il terzo è quello di compiacere le chiese scismatiche/eretiche per costruire il solito sincretismo mondialista anticristico di cui abbiamo già scritto QUI.

Non scandalizzatevi, però: Bergoglio non è il vero papa, come abbiamo dimostrato fino allo sfinimento, in quanto il Santo Padre Benedetto XVI si è fatto esiliare in sede impedita ed è rimasto l’unico pontefice fino alla morte. In questi due brevi documentari, “Dies IraeQUI   e “Intelligenti paucaQUI 
avrete il panorama completo della situazione.

Ora, per uscire dall’incubo antipapale e dalla sede vacante basterebbe applicare il passaggio finale del congegno canonico predisposto da papa Benedetto, cioè la UNIVERSI DOMINICI GREGIS che dà ai cardinali il potere di far rispettare i diritti della Santa Sede, QUI, ma per ora non si muove una foglia: Bergoglio può dormire sonni tranquilli e, al risveglio, distribuire tesori della fede in giro per il mondo.

Quelli che potrebbero fare qualcosa sono gli intellettuali una cum, ma ormai ci hanno preso in irreversibile antipatia e quindi, piuttosto che dare ragione a Cionci o a don Minutella, accetterebbero che, della Sacra Sindone, Bergoglio facesse presine da regalare agli zoroastriani in visita.

Al che ci coglie un atroce dubbio: se denunciamo queste cose non ci danno ragione perché le abbiamo dette noi. Forse sarebbe meglio stare zitti, ma se non lo diciamo noi, lo diranno loro?  Si accettano suggerimenti.

Nel frattempo, aspettiamo cittadini e fedeli normo-ragionanti ad Arezzo per la conferenza completa su “Codice Ratzinger”, domani, sabato 22, ore 15.00, presso l’A Point Arezzo Park Hotel – Località Battifolle, 36 T.





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