Notte nebbiosa all’Accademia per la Vita



Articolo della Fraternità San Pio X



Pubblicato il 28 aprile 2023 sul sito informazioni della Fraternità



Mons. Vincenzo Paglia


Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita crea ancora polemiche difendendo la possibilità di depenalizzare l’eutanasia, senza però dichiararsi favorevole a questa pratica, a titolo personale.

Il 21 aprile 2023, Il Riformista ha pubblicato il discorso pronunciato da Mons. Vincenzo Paglia nell’ambito di un’intervista sul fine vita. Il presule, pur dicendosi contrario al suicidio assistito, dichiara di comprendere “che una mediazione giuridica [depenalizzando l’eutanasia in casi molto specifici] possa costituire il maggior bene comune concretamente possibile nelle condizioni in cui ci troviamo”.

Parole che sono diventate rapidamente virali, al punto che la stessa Accademia per la Vita ha voluto chiarire tre giorni dopo il pensiero del suo Presidente, affermando che la sua dichiarazione, ben letta, sarebbe stata infatti “in piena adesione al Magistero della Chiesa”, e che vi si vedrebbe “riaffermato un categorico ‘no’ all’eutanasia”.

L’Accademia per la Vita sembra sostenere la depenalizzazione dell’eutanasia

Nel tentativo di spiegarsi, l’Accademia per la Vita sostiene che sarebbe “possibile” nell’etica cattolica una legge civile che preservasse la criminalità dell’eutanasia specificando le condizioni alle quali un tale atto potrebbe non essere punito: “è importante che la sentenza affermi che il reato resta tale e non viene abolito”, spiega. Che è il principio stesso della depenalizzazione.

Così procedeva la legge sull’aborto in Francia nel 1976, e questo reato è oggi considerato un diritto da sancire nella Costituzione. Questo è anche il modo in cui il governo olandese ha proceduto all’introduzione dell’eutanasia nei primi anni ‘80, e ora i bambini - di tutte le età - possono o potranno essere presto “eutanizzati”.

Accettare la depenalizzazione non è solo contro la morale – punto su cui l’Accademia sembra essere d’accordo – ma va sempre combattuta, non solo perché viola la legge di Dio sotto le spoglie della legge, ma perché è solo un passo verso la piena accettazione.

L’Accademia e il suo Presidente si oppongono alla dottrina della Chiesa

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha ricordato in una nota del 2002 che “quanti sono impegnati direttamente nelle rappresentanze legislative hanno il «preciso obbligo di opporsi» ad ogni legge che risulti un attentato alla vita umana. Per essi, come per ogni cattolico, vige l’impossibilità di partecipare a campagne di opinione in favore di simili leggi né ad alcuno è consentito dare ad esse il suo appoggio con il proprio voto”.

E il documento romano precisa che, “in questo contesto, è necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti”.

Ci sono altre curiosità nella dichiarazione di Mons. Paglia: così il presule ritiene che “l’intervento e la testimonianza della Chiesa, in quanto anch’essa partecipa nel dibattito pubblico, intellettuale, politico e giuridico, si collocano sul piano della cultura e del dialogo tra le coscienze”. Un modo singolare di relativizzare le posizioni dottrinali della Chiesa.

Ma niente di più sorprendente, detto dall’attuale Presidente dell’Accademia per la Vita: nel 2019 Monsignor Paglia ha contraddetto la posizione dell’episcopato svizzero, che domandava ai sacerdoti di non assistere pazienti che avrebbero, consapevolmente e senza ritrattare, optato per il suicidio assistito.

Nell’agosto 2022, lo stesso presule ha infine dichiarato a un quotidiano italiano che la legge che depenalizza l’aborto era “un pilastro della nostra vita sociale” nella Penisola, prima di fare una contorsionistica marcia indietro, proprio come sulla questione dell’eutanasia.









aprile 2023

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