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Intervista di Mons. Carlo
Maria Viganò
rilasciata al canale televisivo russo: Rossyia 24 TV 14 maggio 2023 Pubblicata sul sito di Marco Tosatti il 15 maggio 2023 Intervista condotta da Arkady Mamontov ![]() Permettetemi
innanzitutto di ringraziare Arkady Mamontov, il Dottor Dmitry Toropov e
la Redazione di Rossiya, per avermi invitato con questa intervista.
Rivolgo il mio saluto a voi tutti e ai vostri telespettatori.
Sappiamo, da un’analisi degli eventi, che la crisi ucraina è stata pianificata da anni, sin da prima dell’Euromaidan. A questa operazione di regime change non era ovviamente estraneo il deep state americano, per il tramite del Dipartimento di Stato e della CIA. Chi si è mosso con questa disinvoltura nell’interferire nelle questioni interne di uno Stato sovrano considerava la questione religiosa come strumentale alla destabilizzazione interna dell’Ucraina, e per ottenerla si è mosso, con largo anticipo, anche su questo fronte. Come ottenere dunque un conflitto religioso? Semplice: facendo sì che la Chiesa Ortodossa Ucraina si separasse canonicamente dalla Chiesa Russa e fosse considerata autocefala. Sappiamo che nel 2018 il Dipartimento di Stato americano ha stanziato 25 milioni di dollari al Patriarca di Costantinopoli quale incentivo per il riconoscimento dell’autocefalia della Chiesa Ucraina in scisma dalla Chiesa Russa, che Bartolomeo concesse a Gennaio 2019. All’epoca il Segretario di Stato americano Mike Pompeo – con un’ingerenza nelle questioni interne alla Chiesa Ortodossa – espresse il sostegno degli Stati Uniti alla Chiesa Ucraina. Il Patriarcato di Costantinopoli aveva il diritto di concedere l’autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina non riconosciuta, nonostante esistesse una Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Ucraina, che si occupava pastoralmente della stragrande maggioranza dei cittadini ortodossi di questo Paese? La questione, a mio
parere, non è se il
Patriarcato avesse diritto di concedere l’autocefalia, ma perché lo abbia fatto. Se
posso fare un parallelo con la Chiesa Cattolica, mi pare che
un’operazione analoga sia stata condotta da Jorge Mario Bergoglio nei
riguardi delle Diocesi tedesche, in occasione del recente Sinodo sulla
Sinodalità. Egli ha creato le premesse di uno scisma consentendo
alle Diocesi un’autonomia in materia dottrinale e morale che esse non
hanno e non possono avere, e i Vescovi di quelle Diocesi hanno
approvato la benedizione delle unioni omosessuali, il conferimento di
ruoli ministeriali alle donne, la legittimazione dell’ideologia LGBTQ e
del gender. E adesso che
alcuni rari Vescovi insorgono contro queste deviazioni, la Santa Sede
tace, perché era esattamente questo ciò che si
prefiggeva. Stiamo assistendo a un piano eversivo, compiuto da colui
che Cristo ha costituito Capo della Chiesa per confermare i fratelli
nella Fede, e non per diffondere l’eresia e il vizio. Ne ha il diritto?
No. Hanno questo diritto i Vescovi tedeschi? No. Perché
l’autorità del Papa e dei Vescovi è vincolata alla
Verità insegnata da Cristo, ed è nulla non appena se ne
discosta. Ritengo che il Patriarca di Costantinopoli abbia agito nello
stesso modo, con i medesimi scopi e ispirato dai medesimi poteri.
Non è un segreto che tutte le decisioni a Kiev vengano prese dopo consultazioni con gli Stati Uniti. Oggi stiamo assistendo a come i monaci vengono espulsi dal Kiev Pechersk Lavra – non pensa che ciò violi i principi dei diritti e delle libertà religiose che gli Stati stessi difendono? La persecuzione da
parte del governo di Kiev dei monaci, del Clero e anche dei fedeli
legati al Patriarcato di Mosca, dimostra che l’operazione è di
natura politica. D’altra parte, come lei stesso riconosce, le decisioni
di Kiev sono prese sempre su indicazione del deep state americano. Se la questione
fosse stata esclusivamente religiosa, lo Stato avrebbe dovuto tenersene
fuori, come dovrebbe accadere negli Stati che si dicono “laici” e
considerano Stato e Chiesa indipendenti e sovrani.
Se il governo di Kiev
considera la Chiesa Russa in Ucraina come un’emanazione del governo
russo, con questo rivela parallelamente la convinzione che la Chiesa
Ortodossa Ucraina sia a sua volta una Chiesa di Stato asservita al
governo, e che per questo essa possa svolgere un ruolo di controllo dei
fedeli ucraini. E questo è ciò che ha fatto Pechino con
l’Accordo segreto con la Santa Sede, che nomina a capo delle Diocesi
Vescovi filogovernativi e comunisti, continuando impunemente la
persecuzione contro i fedeli della Chiesa Cattolica Romana.
Vengono avviati procedimenti penali contro i sacerdoti in Ucraina, alcuni di loro vengono privati della cittadinanza ucraina, le parrocchie vengono prese dagli scismatici: a cosa ci porterà tutto questo? Questi fenomeni sono
sempre avvenuti, nel corso della Storia: quando il potere civile si
sente “minacciato” dal potere ecclesiastico – penso ad esempio a quanto
avvenuto durante la Rivoluzione Francese e di nuovo nel 1848 in Francia
e in Italia, o nella Russia comunista di Stalin, o in Messico alla fine
degli anni Venti, o in Spagna negli anni Trenta – la persecuzione del
Clero è uno dei primi modi con cui l’autorità civile
cerca di reprimere il dissenso. D’altra parte i Cristiani sono sempre
stati perseguitati dai regimi totalitari, perché il Vangelo
è considerato pericoloso per chi vuole sostituire la legge di
Dio con la legge degli uomini.
Potrebbe nominare gli scismi della Chiesa che sono avvenuti nella storia del mondo e a cosa hanno portato? Citerei il caso
emblematico dello scisma anglicano, che nasce non tanto da una
questione teologica, ma dalla volontà di Enrico VIII di
sottrarsi all’autorità spirituale del Romano Pontefice e
divorziare dalla sua legittima consorte Caterina d’Aragona. Con questo
atto di sopraffazione del potere temporale sul potere spirituale il
sovrano inglese si dichiarava “capo supremo in terra della Chiesa
d’Inghilterra”, col vantaggio di appropriarsi dei beni e delle entrate
sino ad allora spettanti alla Santa Sede e di controllare le nomine dei
Vescovi. Una simile operazione era avvenuta pochi anni prima in
Germania, dove i Principi tedeschi appoggiarono l’eretico Martin Lutero
non tanto perché condividessero i suoi errori dottrinali, ma
perché vedevano in essi un pretesto per incamerare i beni della
Chiesa. Sia per la pseudoriforma protestante, sia per lo scisma
anglicano, l’autorità civile si costituiva un contraltare
ecclesiastico all’autorità del Papa e dei Vescovi, così
da indebolirne il potere e rafforzare il proprio.
Le autorità secolari hanno il diritto di interferire negli affari della Chiesa? Rispondo con le parole
di Cristo: Date a Cesare quel che
è di Cesare e a Dio quel che è di Dio (Mt 22, 21).
Questo precetto ci insegna che l’autorità civile e quella
religiosa hanno due campi di azione ben distinti e separati: da un lato
il buon governo dello Stato per la concordia dei cittadini e dall’altra
il governo dei fedeli per la loro santificazione. Sono due
finalità distinte, una temporale e una spirituale; ma entrambe
le autorità devono avere comunque Cristo come modello: Cristo Re
per i governi civili, e Cristo Pontefice per la Chiesa.
La Rivoluzione – tanto
quella del Liberalismo massonico quanto quella del Comunismo ateo – ha
sovvertito quest’ordine sociale, ed è per questo che da due
secoli – e prima ancora nella Germania divisa dall’eresia protestante –
le autorità secolari hanno interferito nelle questioni della
Chiesa. Ciò è dovuto all’aver fatto derivare il potere
temporale dal popolo, sottraendolo a Cristo: da una parte, deificando
l’individuo (come vuole l’ideologia liberale) e dall’altra deificando
la collettività (come vuole l’ideologia comunista).
Oggi assistiamo all’alleanza tra questi due errori – che sono teologici, oltre che filosofici e politici – nella divinizzazione dell’élite sinarchica del Nuovo Ordine Mondiale, che unisce il relativismo liberale e il liberismo economico al collettivismo socialista. E questa alleanza infernale – che in Occidente sta distruggendo il tessuto sociale e religioso delle Nazioni – è necessariamente anticristiana e anticristica, perché nega la Signoria di Cristo sui singoli e sulle società. È satanica, come evidenziato recentemente dal Presidente Vladimir Putin. Le agenzie di intelligence statunitensi cercano di controllare le organizzazioni religiose? Non conosco quale sia
il coinvolgimento dell’Amministrazione Biden e dei servizi segreti
nelle vicende religiose ucraine. Sappiamo invece, dalle mail di John
Podesta pubblicate negli scorsi anni, che il deep state americano ha avuto un ruolo
determinante nel provocare una “rivoluzione colorata” in seno alla
Chiesa Cattolica, giungendo ad auspicare un cambiamento della dottrina
e della morale, da ottenersi tramite la sostituzione di Papa Benedetto
XVI con un Papa progressista. Ricorderete che, alla vigilia
dell’abdicazione di Papa Ratzinger la lobby finanziaria globale aveva
bloccato le transazioni bancarie del Vaticano, e che immediatamente
dopo il 11 Febbraio 2013, il sistema SWIFT fu riattivato. L’azione del deep state fu aiutata dalla deep church, che come ammise il defunto
Cardinale Godfried Danneels, allora Arcivescovo di Malines-Bruxelles,
organizzò tramite la cosiddetta Mafia di San Gallo l’elezione di
Bergoglio. Il quale, a differenza di Benedetto XVI, è totalmente
allineato all’ideologia globalista.
Non parlerei quindi di
un’azione degli Stati Uniti, ma di quella parte corrotta e eversiva –
che viene detta per brevità deep
state – che ha preso il
potere in America e in quasi tutte le Nazioni aderenti alla NATO,
all’Unione Europea, all’OMS, al World
Economic Forum. E questo stesso argomento, a mio parere, vale
anche per l’Ucraina, il cui corrotto regime – appoggiato da movimenti
estremisti di chiaro stampo neonazista – si è asservito
all’élite globalista per interessi personali, mentre il popolo
ucraino viene mandato al macello in prima linea in una guerra che si
sarebbe potuta evitare semplicemente facendo rispettare gli accordi di
Minsk.
Cosa ha guidato il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli nel concedere l’autocefalia alla nuova Chiesa in Ucraina? Abbiamo la sensazione che stesse seguendo gli ordini del Dipartimento di Stato USA o della CIA… Il Patriarca di
Costantinopoli Bartolomeo è ben noto per essere totalmente
asservito al disegno dell’ONU e dell’élite globalista: non
è un caso che sia in ottime relazioni con Jorge Mario Bergoglio.
Sappiamo bene che la sede di Costantinopoli è da tempo nelle
mani della Massoneria: erano insigniti del 33° grado del Rito
Massonico Antico Scozzese e Accettato tanto il Patriarca Atenagora
quanto il suo predecessore Meletios Metaxakis, e in ambienti massonici
si è più volte ventilato che anche Giovanni XXIII,
quand’era Nunzio apostolico a Istanbul, sia stato affiliato a una
Loggia. Non mi stupisce quindi che Bartolomeo, obbedendo agli ordini
del deep state – che controlla il
Dipartimento di Stato americano e la CIA – possa aver riconosciuto
l’autocefalia della Chiesa Ortodossa Ucraina non per ragioni canoniche,
ma politiche; esattamente per lo stesso motivo per cui Paolo VI, nel
1964, soppresse in chiave ecumenica il Patriarcato Latino di
Costantinopoli, eretto nel 1205.
Ricordo che il 3 Novembre 2009 l’allora Presidente americano Barack Obama incontrò il Patriarca Bartolomeo I, per parlare di «salvaguardia dell’ambiente» e per promuovere la riapertura della scuola teologica ecumenica di Halki, in Turchia, dopo i falliti tentativi negli anni Novanta da parte di Madeleine Albright e Bill Clinton. Se ho ben compreso le dinamiche interne all’Ortodossia, la Chiesa Russa costituisce per così dire la parte “tradizionalista” della compagine Ortodossa, mentre quella di Costantinopoli è “progressista”, infiltrata dalla Massoneria, manovrata dal deep state e favorevole al dialogo interreligioso e perfino all’ideologia ambientalista: sembra di vedere la versione “fanariota” del Vaticano di Bergoglio. Faccio notare che il movimento ecumenico – volto a preparare l’avvento della Religione dell’Umanità auspicata dalla Massoneria – iniziò nell’Ottocento con i Protestanti e come tale fu severamente condannato dai Romani Pontefici fino al Concilio Vaticano II, per poi allargarsi negli anni Sessanta del Novecento alla Chiesa Cattolica e alla Chiesa Ortodossa, avvalendosi di massoni infiltrati ai vertici delle rispettive Gerarchie. E quando parliamo della Massoneria, parliamo di élite globalista e di Nuovo Ordine Mondiale. Qual è la sua posizione nei confronti dell’operazione militare speciale? Credo che ciascuno di
noi sia in grado di comprendere quanto è avvenuto in Ucraina
negli ultimi anni, semplicemente sulla base dei fatti. È un
fatto che la NATO si era impegnata a non espandersi a Est; è un
fatto che la rivoluzione di Euromaidan è stata condotta con il
supporto del deep state americano, in particolare di
Victoria Nuland e di altri suoi complici; è un fatto che il
Protocollo di Minsk non è stato rispettato, e abbiamo sentito
leader di spicco come l’ex-Cancelliera Angela Merkel o l’ex-Presidente
francese François Hollande ammettere che lo scopo di
quell’accordo era di dar tempo all’Ucraina di armarsi; è un
fatto che alla vigilia dell’operazione militare speciale la Federazione
Russa aveva chiesto di rispettare l’indipendenza del Lugansk e del
Donetsk, assieme all’autonomia del Donbass. Se il Presidente Vladimir
Putin ha deciso di difendere i russofoni dalle ripetute e continue
aggressioni del governo di Kiev, questo non è certo avvenuto
all’improvviso. Al contrario, mi pare evidente che fosse esattamente
questo che la NATO voleva ottenere, dopo oltre un decennio di
provocazioni.
Chi, secondo lei, ha provocato la guerra in Ucraina? La guerra in Ucraina
è stata pianificata sin dalla “rivoluzione colorata” del 2014,
alla quale non fu estraneo nemmeno il sedicente filantropo George
Soros, assieme all’intera cabala globalista. Chi ha voluto la guerra
doveva da un lato sostituirsi alla Federazione Russa nella fornitura di
energia alla maggior parte dei Paesi europei per poi subentrarvi con
una operazione di scandalosa speculazione: il costo del gas, oggi
fornito dagli Stati Uniti, è enormemente superiore a quello a
cui era venduto prima del Febbraio 2022.
Ma questo era strumentale a due obiettivi paralleli. Il primo era impedire un’alleanza tra le Nazioni europee e la Federazione Russa, balcanizzandola e cercando di isolarla tramite operazioni di regime change e tramite “primavere colorate”, come avvenuto in Ucraina e come si è provato a fare in Georgia. Questo primo obiettivo è fallito, com’è fallito il tentativo di far cadere il Presidente Putin. Al contrario, stiamo assistendo alla costituzione di un mondo multipolare, ad esempio con i BRICS, in cui la dedollarizzazione sta mettendo nell’angolo gli Stati Uniti. Ma questo processo non dovrebbe a mio parere far pagare al popolo americano le colpe di un governo eversore asservito all’élite globalista. Il secondo obiettivo doveva essere la distruzione del tessuto economico dell’Europa – non solo in chiave anti-russa – per consentire che le sanzioni si ritorcessero anzitutto contro i Paesi dell’Unione Europea, indebolendoli e costringendoli forzatamente alla cosiddetta transizione green, basata sulla frode del cambiamento climatico. Ma per giungere a questo, dopo le prove generali con la farsa pandemica dei due anni precedenti, occorreva che alla Casa Bianca vi fosse un fantoccio del deep state, ed era quindi necessario estromettere il Presidente Donald Trump con la frode elettorale. Tra l’altro Joe Biden, essendo ricattabile per via degli scandali suoi e di suo figlio, aveva tutto l’interesse di nascondere il proprio coinvolgimento nei biolaboratori ucraini e forse anche negli orrori del traffico di minori per alimentare la lobby internazionale dei pedofili, della predazione di organi e il lucroso mercato delle maternità surrogate. Ciò è
stato possibile grazie ad un vero e proprio colpo di stato globale,
condotto con la cooperazione di molti governi, i cui leader sono
significativamente emissari del World
Economic Forum e di altri enti privati sovranazionali, tutti
gestiti da una ben identificabile cupola di eversori privi di
legittimazione popolare, con l’appoggio di gruppi finanziari
altrettanto identificabili.
I popoli occidentali – salvo rarissime eccezioni – sono ostaggio di governanti venduti all’élite globalista, che ha come scopo l’instaurazione di una sinarchia totalitaria che prelude all’instaurazione del regno dell’Anticristo. Da questo comprendiamo anche l’odio verso Dio, verso la religione, la famiglia, la vita. In precedenza ha prestato servizio negli Stati Uniti. Qual è la sua impressione su questo paese? L’America è una
Nazione relativamente giovane, se la confrontiamo con i millenni di
storia di altre Nazioni. Questo implica due considerazioni, una
positiva e una negativa. Quella positiva è che vi è una
certa ingenuità nella coscienza del popolo, che è e
rimane essenzialmente ancorato a “valori” – non li chiamerei “principi”
– tradizionali: la Famiglia, la Patria, la Religione. Quella negativa
è che l’assenza di una solida eredità spirituale e
culturale è spesso colmata da un pensiero non identitario, e
spesso incline a lasciarsi contaminare dall’ideologia liberale e
massonica che domina le classi dirigenti e in particolar modo la
sinistra Dem. Inoltre, vi è una sorta di persuasione che
l’America sia in qualche modo lo “sceriffo del mondo”, e questo si
scontra con la legittima sovranità delle altre Nazioni.
L’attuale crisi economica e politica provocata dal colpo di stato del deep state potrà aiutare gli
Americani a prendere coscienza della necessità di una profonda
riforma interna. Questa riforma sarà certamente possibile se il
Presidente Donald Trump verrà rieletto e potrà liberare
questa grande Nazione facendola entrare nell’alleanza multipolare dei
popoli. Ancora una volta è l’autorità che deve tornare ad
essere un servizio alla comunità per il bene comune, e non uno
strumento di accentramento di un potere eversivo che nessuno ha eletto
e nessuno vuole.
Qual è il più rilevante principio etico degli Stati Uniti? Questa è una
domanda semplice e complessa allo stesso tempo. Direi che il principio
etico degli Stati Uniti risente fortemente della mentalità
protestante, che si è instaurata in America nell’Ottocento
grazie appunto, come dicevo, allo strapotere della Massoneria. I
Cattolici americani – e immagino anche gli Ortodossi – si sono abituati
a convivere con questa idea, che si traduce in un primato dell’azione e
del successo imprenditoriale rispetto al pensiero filosofico e alla
cultura “non monetizzabile”.
Nella mentalità protestante, il successo economico è un segno di predestinazione, e come tale finisce per legittimare – come ha effettivamente fatto – anche la vessazione dei deboli, considerati “perdenti”, looser, e come tali non predestinati da Dio alla salvezza. Non è un caso che la ricchezza sia concentrata nelle mani dei WASP – White, Anglo-Saxon, Protestant – e che molti immigrati, ad esempio Irlandesi o Italiani, abbiano avuto sempre un ruolo marginale. Questa tendenza conobbe un’inversione di rotta negli anni Cinquanta, quando sotto il glorioso Pontificato di Pio XII il Cattolicesimo americano conobbe un significativo risveglio e le conversioni alla Chiesa di Roma aumentarono enormemente. Purtroppo questa parentesi si chiuse con il Concilio Vaticano II, che rappresentò in qualche modo una protestantizzazione almeno parziale dei Cattolici, e diede luogo a quell’alleanza nefasta tra deep state americano e deep church, tra i cui esponenti possiamo contare personaggi politici come Joe Biden, Nancy Pelosi, John Kerry e personaggi ecclesiastici come l’ex Cardinale McCarrick, i cui “eredi” sono tuttora ben radicati nelle istituzioni ecclesiastiche. Va riconosciuto che l’apostasia della chiesa bergogliana ha aperto gli occhi a molti fedeli: stiamo assistendo, in America, al risveglio di molti Cattolici che si riconoscono nella Fede tradizionale, significativamente nel momento in cui essi sono fatti oggetto di una persecuzione congiunta della deep church e del deep state, al punto che l’FBI li tiene sotto controllo considerandoli “domestic terrorists”. La situazione della Chiesa Russa in Ucraina è per certi versi speculare – ma molto più grave – a quella che ho appena descritto. E cosa spinge i politici americani a scatenare le guerre nel mondo – Siria, Libia, Iraq, Jugoslavia, Ucraina…? Come ho detto, si
tratta di personaggi politici appartenenti al deep state, infiltrati in tutte le
istituzioni dello Stato e nei media. Il loro potere è enorme,
come enormi sono i loro mezzi economici, perché finanziati da
gruppi di investimento potentissimi come BlackRock e Vanguard, nelle
mani di un numero ristretto di famiglie askenazite – come askenazita
è lo stesso Zelenskyj. Il loro obiettivo è il potere,
visto che il denaro lo creano e lo possiedono già. Un potere che
deve diventare globale, come vediamo accadere oggi, e che per
realizzarsi nel Nuovo Ordine Mondiale richiede necessariamente la
distruzione del Cristianesimo, anche di quello protestante.
Vi è inoltre un’alleanza tra potere ideologico e potere economico, ossia tra chi vuole dominare il mondo per instaurare la tirannide sinarchica e chi ha come scopo il mero profitto. Per questa ragione le guerre promosse dagli Stati Uniti e dalla NATO nel corso del Novecento e di questo secolo sono state progettate in vista del governo unico mondiale e della cancellazione delle sovranità nazionali, ma sostenute da chi in quei conflitti vedeva e vede enormi opportunità per arricchirsi e per indebolire gli altri Stati. Le denunce di parlamentari ucraini sulla corruzione del governo di Kiev e sull’arricchimento personale dei suoi membri – che continuano a ricevere somme esorbitanti dal traffico di armamenti e da altre attività illecite – dimostrano che coloro che ricoprono ruoli di potere nelle nazioni occidentali si trovano in gravissimo conflitto di interessi anziché tutelare i cittadini. Gli Stati Uniti sono un Impero del Bene? Non credo vi siano
Nazioni che possano oggi rivendicare questo titolo, e certamente non
gli Stati Uniti, finché rimangono ostaggio degli eversori del deep state, dell’ideologia woke, della teoria LGBTQ e di tutte
le aberrazioni che conosciamo. Certo, ogni Nazione – essendo composta
da persone che possono essere
buone e orientate al bene – può essere usata dalla Provvidenza
di Dio per i Suoi piani. Anche l’Impero Romano, che pure
perseguitò i Cristiani, creò con le sue conquiste le
premesse per la diffusione del Vangelo nel mondo. Ma questo compito non
è appannaggio esclusivo di una Nazione. La Federazione Russa, ad
esempio, si sta ponendo in questo momento come un argine al Great Reset, quantomeno nell’opporsi alla
perversione dei costumi e alla corruzione dei popoli portata avanti
dall’ideologia globalista.
A mio parere sarebbe auspicabile che questa comune opposizione al Nuovo Ordine Mondiale fosse affrontata non accentrando il potere e riducendo i propri alleati a vassalli o a colonie, come fa la NATO, bensì riscoprendo l’importanza delle sovranità nazionali, della comune eredità cristiana, del comune patrimonio di cultura e civiltà che in duemila anni è stato promosso e reso fecondo dalla Fede in Gesù Cristo. Se i popoli riconoscono Gesù Cristo come loro Re; se le leggi delle Nazioni sono conformi ai Comandamenti di Dio e alla Legge naturale inscritta nel cuore di ogni uomo, esse non hanno bisogno di sopraffarsi, né di affermare il proprio potere sulle altre. L’ordine cristiano, a prescindere dal sistema di governo che i cittadini si scelgono, è l’unico che tuteli il bene comune di tutti i popoli, recando loro la luce del vero Dio. D’altra parte, la pretesa “laicità dello Stato” si è dimostrata essere una frode, con cui si emargina il Cristianesimo dalla società per sostituirlo con la religione globalista dell’ecologismo, della cancel culture, della sostituzione etnica, della dittatura sanitaria. Credo sia questo l’approccio “multipolare” a cui si richiama spesso il Presidente Putin: rispettare l’identità e le libertà dei popoli, uniti dalla comune eredità cristiana. Sembra che nessuno cerchi più di evitare il peccato. Il peccato sta diventando parte della norma nel mondo di oggi? Potrebbe fare degli esempi? Evitare il peccato
implica riconoscere una norma morale trascendente, e di conseguenza un
divino Legislatore. Significa, in sostanza, condurre la vita privata e
pubblica nell’ambito dell’ordine soprannaturale che Dio ha stabilito.
Da due secoli ormai gli Stati hanno rifiutato di riconoscere
pubblicamente la Signoria di Cristo sulle società.
L’Occidente cristiano si è dovuto confrontare con un processo di secolarizzazione che ha coinvolto – e visto anzi come protagonista – quella deep church che si è infiltrata sino ai vertici della Chiesa Cattolica, e che con il Concilio Vaticano II ha sostanzialmente cancellato la dottrina della Regalità Sociale di Nostro Signore, riducendo la pratica della Fede ad una questione privata, come già accaduto quattro secoli prima con l’eresia protestante. Questa secolarizzazione ha avuto come esito il venir meno dell’ordine sociale che consentiva ai singoli fedeli e cittadini di vivere secondo i Comandamenti, e ha quindi favorito il dilagare dell’immoralità, del peccato, della corruzione. Perché dove lo Stato non tutela la Morale pubblica, ed anzi promuove tutto ciò che è contrario alla Legge di Dio e di natura, è estremamente difficile rimanere fedeli alla pratica religiosa. E questa è l’ulteriore dimostrazione che la laicizzazione della società non aveva come scopo il garantire libertà alle religioni non cristiane, ma di scardinare l’ordine sociale e cancellare ogni retaggio cristiano non solo dalle leggi, ma anche dalla vita quotidiana. Qualsiasi scissione nella chiesa porta le persone ad allontanarsi da Dio. L’agenda LGBT e la legittimazione di tutto ciò che in precedenza era considerato un peccato hanno un effetto dannoso. Non vi è dubbio
che le divisioni sono opera del diavolo, principe della rivoluzione e
del caos. La Santa Chiesa, come sappiamo e crediamo, è una,
ossia unica, come unica è l’Arca che Cristo ha posto in terra
per la salvezza degli uomini. Se il corpo ecclesiale patisce le ferite
della divisione e dello scisma, ciò avviene perché il
Nemico del genere umano – Satana – vuole trascinare con sé
quante più anime possibile nella dannazione eterna.
Separarsi dalla Santa Chiesa significa abbandonare la famiglia soprannaturale nella quale siamo stati concepiti alla Grazia, credendo di poterci difendere con mezzi umani dall’assalto furioso del Nemico. Significa credere di poter rinunciare alla verità dell’eterno Padre incarnata nel divin Figlio e vivificata dallo Spirito Santo. Ma questo è un grave peccato di orgoglio che ci rende ancora più deboli nel resistere al male. In Germania c’era uno slogan: la Germania soprattutto. In Ucraina, l’Ucraina è al di sopra di tutto. Non pensa che ci siano molte somiglianze? Perché l’Occidente sostiene i nazionalisti ucraini? Deutschland über alles era una
frase patriottica dell’inno dell’Impero Absburgico, che poi il
Nazionalsocialismo ha fatto propria in chiave ultranazionalista,
conformemente a quell’eredità protestante cui accennavo poc’anzi
che pone lo Stato al di sopra di tutto. Ma mentre l’Impero
Austroungarico, pur essendo cattolico, riconosceva libertà ai
popoli e alle culture che lo componevano – secondo i principi cristiani
di buon governo – il totalitarismo nazista mirava a creare le basi
ideologiche che legittimassero una supremazia etnica – quella della
razza ariana – al di sopra dei popoli.
Questa visione, dopo decenni di deplorazione degli eccessi del Nazismo, è oggi tornata in auge in una chiave ancor più distruttiva, perché attribuisce una superiorità morale alla “religione globalista”, all’ideologia woke, alla cancel culture, facendo sì che tutto ciò che non è conforme ai precetti di questo pensiero totalitario sia considerato eretico, e che quanti non si adeguano ad esso siano indegni di far parte del consorzio civile. Non c’è da stupirsi se i principali teorizzatori di questa ideologia siano legati culturalmente e in certi casi addirittura da rapporti di parentela con gli ideologi del Nazismo. A titolo di esempio, Adolf Heusinger, capo dell’Operationsabteilung dal 1940 che aiutò Hitler nella pianificazione delle invasioni di Polonia, Norvegia, Danimarca e Francia, dal 1961 al 1964 fu presidente del Comitato della NATO a Washington. E quel che maggiormente sconcerta è che questa riproposizione di principi neonazisti sia sostenuta e finanziata dal mondo askenazita, di cui sono esponenti molti leader politici e personaggi di spicco del globalismo, con l’apporto di movimenti neocon filosionisti, presenti soprattutto negli Stati Uniti e legati al deep state americano. Cosa dovrebbero prendere in considerazione i politici quando prendono decisioni nel nostro tempo? Su cosa dovrebbero basare le loro decisioni? Il ruolo dei politici,
ieri come oggi, è di impegnarsi per il buon governo e per la
difesa dei propri concittadini dal colpo di stato globalista. A
ciò sono chiamati indistintamente tutti i politici di tutte le
Nazioni, ma in particolare di quelle che si trovano ostaggio
dell’élite eversiva del Nuovo Ordine Mondiale. Essi dovrebbero
chiedersi: Cosa dirò a
Cristo, quando mi troverò dinanzi a Lui per essere giudicato?
Occorre – lo ripeto da
tempo – che si costituisca un’Alleanza Antiglobalista che unisca tutti
i popoli, con i loro leader, in un’azione di opposizione e resistenza
all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, al Great Reset, all’Agenda 2030, ai suoi punti
programmatici. Questa Alleanza dovrebbe avere come scopo la denuncia
del colpo di stato globale e dei suoi artefici, la riappropriazione
delle sovranità nazionali (ivi compresa la sovranità
monetaria) e il boicottaggio sistematico di tutto ciò che erode
le libertà individuali imponendo modelli e stili di vita
distruttivi.
È indispensabile porre un freno alla follia del gender, alla corruzione dei bambini, alla dissoluzione della famiglia, alla cancellazione della civiltà cristiana, alla schiavizzazione degli individui. Occorre parimenti che chi governa lo Stato non sia ricattato dalle lobby finanziarie o da gruppi di potere più o meno occulti, punendo con leggi severe i conflitti di interesse che rendono possibile il tradimento dei popoli. Questa Alleanza sarebbe a mio parere un’ottima premessa per il ristabilimento della pace nelle Nazioni, oggi dilaniate dai conflitti causati dall’élite globalista, e potrebbe unire in questa battaglia di verità e di libertà anche i leader politici di Paesi i cui governi si dichiarano oggi nemici della Federazione Russa e dei suoi alleati. Perché l’umanità, nel corso della sua storia plurimillenaria, non ha imparato a vivere senza guerre? L’umanità
potrebbe e vorrebbe vivere senza guerre: il crollo del consenso
popolare per i leader guerrafondai della NATO e le centinaia di
manifestazioni contro la guerra in Ucraina (tra le altre) che si
tengono in molti Stati europei ne sono la prova. Ma finché la
guerra verrà considerata come uno strumento non per ripristinare
la giustizia o difendersi da un attacco (poiché in questo caso
sarebbe legittima) ma per imporre un modello distopico di
società tirannica in vista del Nuovo Ordine Mondiale ai danni
dei cittadini, nessuno di noi potrà sottrarvisi e ne saremo
tutti vittime.
Ripeto: l’eliminazione dell’élite eversiva globalista è imprescindibile in vista di una pacifica convivenza tra i popoli. L’ha detto anche il Presidente Donald Trump recentemente, e mi pare che una tale dichiarazione lo renda un interlocutore previlegiato del Presidente Putin per aprire un tavolo di pace che abbia come scopo principale l’estromissione degli emissari del deep state e del World Economic Forum dai governi nazionali e dalle organizzazioni sovranazionali, che del deep state sono una pericolosa emanazione. Il nostro programma sarà visto sia in Russia che in Ucraina, quindi cosa vorrebbe dire in conclusione? Come Vescovo e
Successore degli Apostoli, mi rivolgo ai Russi e agli Ucraini nel nome
di Gesù Cristo Re e della Tutta Santa Madre di Dio, Aiuto dei
Cristiani. Pregate con fede, in questo periodo benedetto in cui
celebriamo i Santi Misteri della Passione, Morte e Resurrezione del
Salvatore, per implorare la pace; una pace che non può che
venire da Cristo, Principe della Pace. Siate consapevoli che la
minaccia che incombe sul mondo viene dall’abbandono dei Comandamenti di
Dio, dalla ribellione alla Legge eterna voluta dal Signore per il
nostro bene e per la nostra salvezza eterna.
Il Signore ha detto: Senza di me non potete fare nulla (Gv 15, 5). Pregate con fiducia, cari fratelli in Cristo: pregate la Regina della Pace, perché interceda presso il trono di Dio e implori per tutti noi la pace vera, pax Christi in regno Christi, la pace di Cristo nel regno di Cristo. Pregate perché lo Spirito Santo Paraclito susciti sentimenti di verità e di giustizia nei governanti di tutte le Nazioni, portandoli ad un sussulto di dignità e di lealtà verso i loro concittadini, inducendoli a liberarsi dalla soggezione a poteri che nessuno vuole, che nessuno ha eletto, e che hanno come unico scopo cancellare Cristo dal mondo e dannare le anime che Egli ha redento col proprio Sangue. Pregate perché il Signore susciti tra di voi leader onesti e coraggiosi che abbiano a cuore il bene comune, e non gli interessi dei cospiratori. Ma soprattutto, cari Amici, iniziate da voi stessi: fate che il Signore regni anzitutto nei vostri cuori, nelle vostre famiglie, nelle vostre comunità. Rimanete nella Grazia di Dio, perché nessuno potrà mai togliervi l’amicizia con il Signore, che è l’unico sommo Bene e che, in tutte le avversità, non vi farà mai mancare il Suo santo aiuto. Gesù Cristo ha detto: Sarete miei amici, se farete quello che vi comando (Gv 15, 14). Ecco: nell’obbedienza al Vangelo è custodito il segreto perché la pace regni nei vostri cuori e nella società. Il Signore vi benedica tutti. (torna
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maggio 2023 |