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Rubata a Brescia
una Reliquia di Sant’Agata Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità ![]() Il reliquario Venerdì
18 agosto 2023, nel pomeriggio, degli sconosciuti hanno rubato la
Reliquia della celebre Santa catanese custodita all’interno della
chiesa di Sant’Agata, nel centro di Brescia, vicino a piazza Vittoria.
Quando il sagrestano
andò a preparare il presbiterio,
notò che l’urna che contiene le Reliquie della Santa era aperta.
Avvicinatosi, si rese conto che era vuota.
Il parroco, Giambattista
Francesconi, ha ammesso che l’urna in oro
contenente le Reliquie non era chiusa a chiave ed ha dichiarato:
«I ladri hanno rubato solo la Reliquia, lasciando l’urna che ha
un valore economico ben più alto del suo contenuto sacro».
Ed ha aggiunto: «Ad
ogni modo, ci sono delle videocamere nella
chiesa. Abbiamo già consegnato le registrazioni ai Carabinieri,
che sono già venuti. Siamo convinti che la cosa sarà
risolta rapidamente e che Sant’Agata ritrovi presto il suo posto».
E’ stata avvisata
l’Unità di protezione del patrimonio culturale
dei Carabinieri, che ha potuto verificare che le videocamere mostravano
delle donne vicino all’urna contenente ancora la Reliquia. Dal momento
che si tratta del patrimonio culturale dell’Italia, i militari hanno
predisposto un piano di protezione in grado di impedire che la Reliquia
lasci il territorio di Brescia.
Sant’Agata di Catania
![]() La vergine Agata nacque in
Sicilia e a Catania ottenne la corona
gloriosa del martirio, sotto la persecuzione dell’Imperatore Decio.
Agata era rinomata per la sua bellezza e il suo pudore ed allora il
proconsole di Catania Quinziano, invaghitosi di lei, accusò la
giovane di vilipendio della religione di Stato ordinando di catturarla.
Dopo aver cercato invano di
ottenere da Agata quanto richiesto dai suoi
desideri, Quinziano consegnò la giovane ad una donna di nome
Afrodisia, perché la corrompesse. Non essendo riuscita a rompere
la fermezza di Agata nella sua fede, né nella sua ferma
risoluzione di conservare la verginità, la donna rimandò
Agata dal proconsole.
Condotta davanti a Quinziano,
questi apostrofò Agata dicendole:
«Non ti vergogni, tu che hai una nascita illustre di condurre la
vita povera e servile dei cristiani?» Agata gli rispose:
«l’umiltà della servitù cristiana vale più
di i tutti tesori e di tutto l’orgoglio dei Re».
Irritato, Quinziano la pose
davanti ad una scelta: o adorare gli dei o
soffrire i rigori dei tormenti.
![]() Rimasta costante nella fede, la vergine fu schiaffeggiata e poi gettata in prigione. Il giorno dopo, poiché i suoi sentimenti non erano cambiati, fu tormentata sul cavalletto e ferita con lame infuocate; poi le furono tagliati i seni. Ella apostrofò Quinziano: «Crudele tiranno, non ti vergogni di strappare a una donna ciò che tu stesso hai succhiato a tua madre? » ![]() Agata fu rimessa in prigione,
ma la notte seguente fu guarita da un
uomo anziano che le disse di essere uno degli Apostoli di Gesù
Cristo. Condotta di nuovo davanti al proconsole e perseverando nella
confessione del nome di Gesù Cristo, fu fatta rotolare su dei
frammenti di vasi e su dei carboni ardenti.
Contemporaneamente, avvenne
un terremoto e due muri crollarono
travolgendo Silvino e Falconio, amici intimi di Quinziano. Data la
grande emozione diffusasi nella città sulla sorte di Agata,
Quinziano, temendo una sedizione, fece portare segretamente Agata quasi
morta nella prigione.
Agata si rivolse a Dio:
«Signore, che mi avete protetta fin
dall’infanzia, che avete tolto dal mio cuore l’amore per il mondo, che
mi avete fatto superare i rigori dei tormenti, ricevete la mia
anima»; finita la preghiera Agata passò dalla terra al
Cielo.
Agata è festeggiata il
5 febbraio.
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agosto 2023 |