Lo Spirito Santo è presente al Sinodo?


Articolo di Don Alain Lorans, FSSPX


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità




All’apertura del Sinodo sulla sinodalità sorge spontanea una domanda: c’è lo Spirito Santo? Gli organizzatori non ne dubitano neanche per un attimo, come dice il cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo, nell’editoriale dell’ultimo numero della rivista Theologia.

“Si tratta di un sinodo molto serio al quale è convocata, a diversi livelli, tutta la Chiesa, con l’obiettivo di coinvolgere il più possibile tutte le battezzate e tutti i battezzati [sic], per ascoltare la loro voce e riconoscere in essa e attraverso di essa la voce dello Spirito Santo” (p. 4).

Gli osservatori informati, come Stefano Fontana su La Nuova Bussola Quotidiana del 10 luglio, sono più scettici. Perché notano che “tutto concorre a consolidare il sospetto di una conduzione pilotata, come era stata del resto quella del sinodo sulla famiglia”, dove i divorziati risposati civilmente hanno ricevuto l’autorizzazione a ricevere la comunione caso per caso.

Ricordiamo, su questo punto, la confessione di Mons. Bruno Forte, Segretario speciale dei due sinodi sulla famiglia, che ha ammesso che il Papa gli aveva detto: “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati questi [le persone rigide e legate alla Tradizione] non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io”.

– Trarre le conclusioni, o più concretamente tirare i fili, perché i responsabili del Sinodo si comportano come burattinai.

Perciò Stefano Fontana si indigna: “Come è possibile non solo nominare i propri partigiani con criteri politici e di potere, ma addirittura sostenere poi che le loro parole andranno prese come la voce dello Spirito Santo? Può lo Spirito Santo soffiare senza anche dare i propri Doni di sapienza, di scienza e di timor di Dio? E la prassi delle nomine pilotate esprime sapienza, scienza e timor di Dio?”.

In un discorso sulla sinodalità del 17 ottobre 2015, Francesco ha affermato: «Il sensus fidei impedisce di separare rigidamente tra Ecclesia docens [la Chiesa docente dei vescovi] ed Ecclesia discens [la Chiesa istruita dei sacerdoti e dei fedeli], giacché anche il gregge possiede un proprio ‘fiuto’ per discernere le nuove strade che il Signore dischiude alla Chiesa”.

In questo caso, perché manipolare i Padri sinodali per ottenere i risultati sperati? E perché stabilire a priori come il gregge dovrà esprimere il suo “fiuto”, nel senso desiderato? Come se le pecore non dovessero tanto sentire quanto subire.

Pilotaggi, manipolazioni, manovre gesuitiche... questo Sinodo come i precedenti fa venire in mente una filastrocca che si canta ai bambini per addormentarli:
Così fanno, fanno, fanno i burattini.
Così fanno, fanno, fanno, tre piccoli giri e poi vanno via.

Ma è pericoloso prendere i figli del buon Dio per docili burattini. Perché Guignol [popolare burattino francese] sa benissimo vedersela con i gendarmi, anche se mitrati e sinodalizzati.











ottobre 2023

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