LA «GUERRA OCCULTA»

DELL’UOMO CHE «S’INDIA»

contro

IL VERBO CHE «S’INCARNA»


Parte prima


di Don Curzio Nitoglia

Parte prima
Parte seconda


Gli articoli dell'Autore sono reperibili sul suo sito
https://doncurzionitoglia.wordpress.com/










L’ASSALTO FINALE


Stiamo vivendo oggi 2022/2023 (Russia/Ucraina; Israele/Palestina) l’ultima fase dell’assalto del Nuovo Ordine Mondiale all’Ordine naturale (1).

Ora, una lunga cospirazione sotterranea e una guerra occulta (2) hanno preparato - sin dall’Umanesimo cabalistico e neopagano (XV secolo) - tale assalto finale, che non è unicamente bellico, ma è soprattutto culturale, filosofico e teologico.


La conquista dell’egemonia culturale

L’arma vincente della guerra occulta è il dominio della cultura filosofico/teologica.

Prima di conquistare il potere politico occorre ottenere l’egemonia culturale.

Se ci si è impadroniti solo delle forze materiali e delle strutture politico/governative, ma non si è cambiata la mentalità dei popoli che si vogliono governare, questo potere governativo non avrà vita lunga poiché sarà a capo solo dei corpi, ma non delle menti degli uomini.

Purtroppo, i movimenti conservatori che s’ispirano alla sola Restaurazione dell’ordine civile non tengono conto dell’importanza della lotta culturale e si concentrano esclusivamente su quella partitica, elettorale, economico/finanziaria o bellica, che immancabilmente viene per ultima, come sta succedendo in questi giorni concitati.

Invece, le forze oscure della Sovversione (Giudaismo talmudico e Massoneria) sanno benissimo che prima di conquistare le strutture governative e i corpi occorre penetrare nelle menti e nella cultura delle Nazioni.

La guerra attuale in Palestina ci deve far capire che oramai il grande Satana ha conquistato non solo quasi tutti i governi del mondo (tranne la Russia e la striscia di Gaza), i corpi e le menti degli uomini, ma sta tentando l’ultimo assalto contro chi in questo Nuovo Disordine Mondiale è rimasto ancora libero nella mente e nel corpo.

Le idee e non le masse hanno cambiato il corso della storia nel bene e nel male, che non sono assoluti su questa terra, ma sempre misti a qualcosa del loro contrario.

Per esempio, il Cristianesimo ha cambiato il mondo pagano antico e l’ha perfezionato come la “grazia, che non distrugge la natura, ma la presuppone e la perfeziona” (S. Tommaso d’Aquino). Dall’altra parte il Nominalismo, l’Umanesimo, il Rinascimento, il Luteranesimo, l’Illuminismo, il Liberalismo, il Comunismo e il Nichilismo filosofico hanno depravato l’Ordine del mondo classico perfezionato dalla Rivelazione divina e cristiana.



Le Rivoluzioni politiche sono originate da errori filosofici e teologici

Le Rivoluzioni politiche sono sempre precedute e originate da errori filosofico/teologici.
Infatti, “si agisce conseguentemente a come si vive e a come si è”; perciò, se una civiltà abbandona i princìpi saldi e veri da cui è nata e si abbevera alle fonti avvelenate dell’errore teoretico e, quindi, s’imbratta nella degenerazione morale, è destinata alla malattia e poi alla morte per essere rimpiazzata da un’entità putrefatta che si chiama Sovversione.

Ad esempio, il pensiero nichilistico di Nietzsche e l’allucinazione dissociativa psicanalitica di Freud o le traduzioni del Talmud (che contiene bestemmie esecrande contro Gesù Cristo) offerte alle massime cariche di uno Stato, hanno influenzato il neo/comunismo della Scuola di Francoforte e dello Strutturalismo francese.

Questi, con il 1968 hanno portato i princìpi del bolscevismo del 1917 sin dentro la mente e l’animo dell’uomo odierno, rendendolo un “animale selvaggio” mediante il sensismo empirista (Claude Lévy-Strauss) o una “bestia istintiva e passionalmente degenerata” mediante il pansessualismo (Sigmund Freud).

Per combattere un male tanto abissale quanto le imperscrutabili profondità dell’animo umano e così universale, che non ha risparmiato neppure l’ambiente ecclesiale e il singolo uomo; non basta fermarsi agli aspetti esteriori della Sovversione, ma occorre andare alle radici della deformazione mentale, che è iniziata con il soggettivismo e il relativismo filosofico (Occam/Cartesio) ed è giunta alla distruzione nichilistica di ogni valore metafisico (Nietzsche/Freud/Marx), morale e logico; ossia, alla dissociazione mentale eretta a filosofia.


La verità integrale contro le mezze verità

L’ultimo bastione della resistenza alla Sovversione spirituale, che è il vertice del disordine come la grazia è la perfezione della natura e dell’Ordine, è la sana dottrina filosofica, teologica e spirituale.

Difronte alla Sovversione a/teologica e a/teistica del postmodernismo entrato nell’ambiente ecclesiale soprattutto con il Concilio Vaticano II, bisogna reagire con la pura e integra verità e non con le mezze verità, che oggi soprattutto sarebbero più nocive dell’errore aperto. Infatti, non basta un compromesso pratico per salvare la situazione, ma bisogna ritornare alle nostre fonti zampillanti, limpide e piene alle quali si è abbeverata la nostra civiltà greco/romana e cristiana. La via delle concessioni e dei compromessi è pericolosa, poiché la Sovversione modernista è un nemico insaziabile, è “l’eresia essenziale” e non si accontenta di qualcosa, ma vuol ammodernare o rivoluzionare tutta la religione mediante la lente deformante del soggettivismo (“Sinodo della Sinodalità”).


Le mezze verità son più perniciose degli errori palesi

Il modernismo è “l’eresia essenziale, il collettore di tutte le eresie” (S. Pio X), perciò, se lo si vuol combattere occorre farne tabula rasa, contrastarlo totalmente e diametralmente non solo a metà, parzialmente e moderatamente. Bisogna andare a colpire la sua essenza, che è “l’agnosticismo, il soggettivismo e il culto dell’uomo” (S. Pio X) e non fermarsi ai suoi sintomi superficiali, che possono essere le “innovazioni, sgradevolmente, bergogliane” della vita ecclesiale. Infatti, non si cura un avvelenato somministrandogli un po’ meno di veleno o del veleno diluito in acqua zuccherata, occorre dargli l’antidoto. Non si estirpa un cancro con l’aspirina, ci vuole il bisturi.

Il vero antimodernista sa cogliere l’essenziale, ossia ciò che si cela sotto le apparenze o i fenomeni sensibili. Egli non confonde l’accessorio, l’occasionale, l’accidentale con la sostanza, la natura e l’essenza delle cose. 

S. Pio X vide benissimo la vera natura del modernismo, ossia il soggettivismo, che dal didentro corrode e trasforma la sostanza del cristianesimo lasciando intatte le parole, i nomi e le apparenze. Egli vide veramente, con lo sguardo dell’aquila, “i segni dei tempi” e di tempi reali e tristissimi. Invece, i falsi “profeti dell’ottimismo” vogliono illudersi di stravedere o d’immaginare la primavera della Chiesa quando il neo/modernismo ha ripreso, in maniera radicale e parossistica, la lotta contro la religione ancora più ferocemente che sotto S. Pio X. 


La lotta tra la religione del «Dio incarnato»
e quella dell’«uomo “inDiato”» o “indemoniato”


Papa Sarto scorse l’antagonismo e la lotta mortale tra due religioni opposte: quella del Dio trascendente, che si è incarnato e quella dell’uomo, che si vuol far Dio “immanente al mondo”; insomma, un Dio che s’incarna e un uomo che s’india. Ne scorse anche l’inconciliabilità e non cercò di conciliar l’inconciliabile, ossia il teocentrismo con l’antropocentrismo. Capì che oramai si trattava della lotta finale di due epoche e di due idee irreconciliabilmente contrapposte e non usò mezze misure né mezzi termini, ma combatté con tutta la forza il modernismo e i modernisti, sperando con tutta la carità soprannaturale nella conversione dei modernisti.

Pio X sapeva perfettamente che il modernismo militava nella “Città di satana” (S. Agostino d’Ippona), sotto lo “Stendardo di Lucifero” (S. Ignazio da Loyola) e nel “Partito del Serpente infernale” (S. Luigi Maria Grignion de Montfort); quindi, voleva la morte della Sposa di Cristo, la Chiesa romana. L’unica tattica era, perciò, quella di schiacciare il suo capo (non la sua coda) come la Beata Vergine Maria schiaccia quello del serpente dell’Eden. S. Pio X non cercò di dialogare con lui come fece Eva, né cercò alcun compromesso, ma ingaggiò una lotta all’ultimo sangue, lotta che continua in maniera più grave tuttora.

Tuttavia, come ci ha assicurato la Madonna nel Magnificat, occorre mantenere sempre accesa la speranza, la quale ci assicura che «Dio ha fatto scomparire coloro che s’insuperbiscono nei pensieri del loro cuore; ha deposto i potenti e ha esaltato gli umili; ha riempito di ogni bene gli affamati di santità ed ha mandato via a mani vuote i boriosi, che pensano di non aver bisogno di nulla» (Lc., I, 51-53).

Purtroppo, umanamente parlando, oggi non si vede quasi nulla di simile all’agire di papa Sarto. Allora, non resta che l’intervento divino con la sua Misericordia e con la sua Giustizia, la quale ultima è l’unica cosa che possa toccare le menti degli uomini contemporanei, oramai abbrutite dalla rivoluzione studentesca e neo/modernista, come fu ai tempi di Noè e di Sodoma.

Perciò, per ben vivere oggi, occorre ben pensare e conoscere le cause remote dell’attuale pervertimento delle menti e dello spirito, della filosofia e della teologia, degli uomini di Stato e di Chiesa. Questa “revisione storica, filosofica e teologica” è indispensabile per non morire di peste. Se ci ostiniamo come don Ferrante dei Promessi sposi a negare la realtà della “peste”, che ha invaso il mondo, faremo la sua stessa fine. Come insegna il Vangelo non si può mettere un rattoppo buono (dottrina tradizionale) su un vestito lacero (modernismo), altrimenti il vestito si strappa totalmente e pure il rattoppo va perduto.

La lotta o meglio il conflitto attuale è innanzitutto metafisico, teologico e poi sociale, economico e bellico. Ci troviamo nel bel mezzo di una guerra religiosa, nella sua fase finale e decisiva. Non si tratta solo del conflitto che in Siria, in Ucraina/Russia e in Palestina vede contrapposte Usa, Israele e Russia (Iran, Siria, Turchia) e che, quindi, potrebbe diventare mondiale e atomico.

Non si tratta neppure dell’invasione da parte di milioni di musulmani Al-qaedisti dell’Europa, invitati e riforniti dal “Super/governo mondiale ed europeo”, che, potrebbe diventare un massacro interno alla Vecchia Europa (v. Francia luglio 2023), oramai incapace di difendersi poiché corrotta da mezzo secolo di freudismo e strutturalismo.

Si tratta soprattutto della lotta tra la Chiesa di Cristo e la contro/chiesa di satana, che mediante il neo/modernismo ha infiltrato la prima e ne ha occupato i posti di comando mediante uomini di Chiesa imbevuti di idee modernistiche e sovversive.

L’infedele è penetrato dentro il Santuario, ne ha occupate le leve di comando e forma un campo omogeneo con le forze che sino a ieri combattevano Cristo e la sua Chiesa: il Giudaismo talmudico, la Massoneria, il Socialismo, il Liberalismo.

Di fronte a questo esercito compatto quanto all’intento, anche se disomogeneo quanto ai mezzi da usare, non vi è più, dal 1945, in Europa un altro fronte compatto deciso a combattere la Sovversione demo/pluto/giudaico/massonica.

Di fronte a questo esercito compatto quanto all’intento, anche se disomogeneo quanto ai mezzi da usare, non vi è più, dal 1945, in Europa un altro fronte compatto deciso a combattere la Sovversione demo/pluto/giudaico/massonica.

Tuttavia, un tale fronte resta nel Vicino e Medio Oriente e in Russia e la battaglia bellica finale si sta giocando proprio lì in questi mesi. Si rivive la situazione dei due blocchi contrapposti durante il 1914-1918 e poi il 1939-1945, situazione dalla quale uno dei due uscirà annientato poiché questa è, come le prime due guerre mondiali, una guerra religiosa, metafisica, filosofico/teologica e in tale guerra non si fanno prigionieri, ma si annienta il nemico, che viene visto come il “male assoluto” mentre il vincitore si presenta come il “bene assoluto”.

La guerra che stiamo vivendo, per ora da remoto, è scoppiata con il Covid/19 e ha infiammato o ammorbato le menti di tutto il mondo; tuttavia, essa potrebbe arrivare a bruciare fisicamente, Dio non lo voglia, il globo intero.


L’agonia della “vecchia Europa”

Certamente la vittoria non verrà dalla Vecchia Europa, che è già stata debellata dall’occidentalismo atlantico super/capitalista (che va dagli Usa a Israele) e dall’oriente bolscevico e collettivista (da Mosca a Varsavia).

Ora, la battaglia finale si combatte in Russia/Ucraina e soprattutto in Palestina, ma siccome gli uomini sono stati talmente abbrutiti da non poter più vedere negli avvenimenti umani e nemmeno nelle guerre la mano divina che castiga la perversione di questo mondo.

Perciò, penso che - come ai tempi di Noè (Genesi, VI, 17-22) - sia indispensabile anche un intervento direttamente e chiaramente divino (le sette coppe piene d’ira versate dagli angeli sulla terra, Apocalisse, XVI, 1-21) per far aprire gli occhi all’umanità, che sta scivolando verso il baratro senza rendersene conto.

La lotta occulta (anzi infera) di oggi ci è presentata come la “crociata della democrazia” contro l’oscurantismo medievale russo, proprio come nel 1914 c’era presentata contro la barbarie medievale della monarchia asburgica e nel 1939 contro il Patriottismo sociale e antiliberale italiano, spagnolo, portoghese e, in parte, pure germanico.

Tuttavia, la guerra della democrazia moderna è la rivolta del «Basso» contro l’«Alto», degli Inferi contro il Cielo, del Disordine contro l’Ordine, della Quantità contro la Qualità, della Materia contro lo Spirito, dell’uomo che s’india contro il Verbo che s’incarna.

Perciò, vi sono due concezioni filosofico/politiche che sono diametralmente opposte: la prima vede in chi comanda colui che, sta in alto poiché riceve l’Autorità da Dio, l’Altissimo: “Non est potestas nisi a Deo” (S. Paolo).

Invece, la seconda (da Lucifero al “Sinodo della Sinodalità”) vede tutto al rovescio: colui che, comanda sta in basso poiché riceve l’autorità dal basso e dal popolo: “Non est potestas nisi ab homine et ab inferis”. In breve, fa coincidere chi deve obbedire con chi deve comandare e produce solo anarchia e caos. Il sì è il no e il no è il sì; stando così le cose non si poteva non arrivare al gender. Invece, Gesù ci ha insegnato: “Il vostro parlare sia sì-sì, no-no”.

Tale rivolta degli inferi contro l’Alto giunse quasi al suo vertice in Russia nel 1917 e sparse i suoi errori, grazie all’aiuto dell’ebraismo/atlantico, dopo il 1945 in mezzo mondo (cfr. Alexandr Solgenitsin, Due secoli assieme, Napoli, Controcorrente, 2007, 2 volumi).

Tuttavia, doveva ancora toccare l’apice o il “sotto zero”. Il Comunismo classico aveva distrutto la famiglia, la proprietà e opprimeva la religione. Invece, il neocomunismo strutturalista e pansessualista sessantottino ha distrutto l’uomo in ciò che lo rende tale: la sana ragione e la libera volontà, avendolo reso un animale solivago, selvaggio e passionale. La parabola di Nietzsche secondo cui l’uomo moderno avrebbe ucciso Dio si è rovesciata nell’uccisione dell’uomo reso una “bestia parlante” come insegna il Talmud (per i goyim) e compiuta dal “vaccino” che modifica il DNA.

La democrazia moderna è il mezzo di cui si è servita la contro/chiesa per togliere all’Autorità il potere venuto dall’Alto sul popolo e per asservire il popolo a se stessa e sostituirsi all’Autorità legittima che viene da Dio.  «I veri amici del popolo sono i “tradizionalisti” e non i rivoluzionari», diceva san Pio X (Notre charge apostolique). Infatti, per la Rivoluzione, il popolo è l’oggetto della sua guerra occulta per ottenere il dominio mondiale e non il soggetto del potere.

Attenzione! Il ritorno ai princìpi della filosofia perenne sui quali si è formata la Cristianità non equivale al ritorno cronologico al tempo passato, al calesse, al cavallo, alle candele …, ma significa rifarsi alla dottrina immutabile, che conforma l’intelletto alla realtà e non presume di creare la realtà col pensiero, come ha presunto di fare la modernità filosofica dalla quale è nata la modernità religiosa (Luteranesimo), nella quale è il pensiero dell’individuo a farsi una propria religione, e la modernità politica (Machiavelli/Rousseau), nella quale è l’ideologia del singolo individuo a formare lo Stato e non la natura dell’uomo socievole per la sua stessa essenza. 
In breve, bisogna ritornare allo spirito che ha saputo edificare, conoscere il vero e fare il bene per combattere ciò che la Sovversione opera e studia per il male.


Fine della parte prima


NOTE

1 -  La guerra occulta della Sovversione contro l’Ordine divino e naturale è rivelata sin dal primo libro della S. Scrittura: la Genesi (III, 14-15), che parla della lotta tra Maria e il serpente, che avrà il capo schiacciato dal calcagno della Vergine. Infine, San Giovanni nell’ultimo libro della Bibbia: l’Apocalisse (XII, 6-14), riallacciandosi alla Genesi, descrive la “Donna” (Maria), suo Figlio (Gesù Cristo e i Cristiani) in lotta contro il Dragone rosso che è il “serpente” infernale, ossia satana e i suoi seguaci (cfr. Ap., XX, 2).
2 -  Si legga E. MALYNSKI – L. DE PONCINS, La guerra occulta. Armi e fasi dell’attacco ebraico/massonico alla Tradizione europea, Milano, Hoepli, 1939.


 



 




 
novembre 2023
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