La «strage degli innocenti»

continua da Betlemme a Gaza




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Quello che ci colpisce particolarmente in questi giorni, in cui commemoriamo la Natività del Redentore nella Grotta di Betlemme, è rivederla ancor oggi, circondata, come duemila anni fa, da una schiera ancor più numerosa (circa novemila sino a oggi: 23 dicembre 2023) di bambini innocenti.

Sono bambini che hanno avuto l’unica colpa di essere nati a casa loro e di avere una famiglia attaccata alla propria Patria: la Palestina e di non volerla cedere alla prepotenza di un’entità mafiosa, quella sionista.

Infatti, è proprio del mafioso volersi impadronire di una casa o di una proprietà che gli fa gola e, se il legittimo proprietario non vuol cedere alle sue offerte, magari anche cospicue, che gli ha fatto, allora passa alle maniere spicce, proprio come è iniziato in Palestina nel 1948 e avviene ancor oggi a Gaza.

I Palestinesi amano la loro Patria e da 75 anni resistono a una invasione costante e a un genocidio, di stampo mafioso, strisciante. 

Erode volle coinvolgere Gesù bambino in un massacro di una ventina di bambini. Il loro sangue ha inondato l’intera regione di Betlemme. Tuttavia, la malizia omicida del tiranno Erode non ha potuto raggiungere la Persona divina di Gesù; anzi ha spalancato le porte del Paradiso ai Santi Martiri Innocenti.

Netanyahu ha distrutto l’intera striscia o Lager di Gaza (lungo 35 km, e largo 7/9 km) bombardandolo continuamente notte e giorno per tre mesi, sganciando l’equivalente quantitativo (non atomico) di quanto sia stato sganciato su Hiroshima.

Il delirio d’onnipotenza - che ottenebrò le menti dei Sinedriti nell’anno 66 dopo Cristo e poi del falso “Messia” Simon Bar Kokheba nel 132, spingendoli a sfidare Roma pensando di poterla vincere perché erano sicuri che “Dio fosse con loro” - oggi ha completamente ottenebrato la mente di Netanyahu, che sta affrontando una specie di guerra civile interna allo Stato d’Israele e, inoltre, s’è cacciato in una guerra che le sole bombe non potranno vincere, sia perché il popolo palestinese è abituato a resistere a questi genocidi da circa 75 anni e non è rammollito come gran parte della gioventù israeliana dedita al rave party, sia perché ora la Palestina, non è stata lasciata sola, come dal 1948 a oggi, ma ha affianco a sé (in maniera limitrofa) l’Iran, il Libano e la Russia.

Inoltre, i superstiti che hanno perso il padre e la madre … reagiranno con un coraggio da leone che spazzerà via la perfidia sionista. Giulio Andreotti, che non era un estremista né un bombarolo, diceva: “Se fossi un Palestinese, mi farei esplodere pure io”.

Certamente, il massacro compiuto dagli sgherri erodiani, due millenni fa, ha lacerato il corpo dei bambini e l’anima delle loro madri; ma, appena un istante dopo la loro cruenta morte, si è aperto a essi un immenso e infinito tesoro di Beatitudine. Così, ci auguriamo che sia avvenuto per le povere vittime della ferocia sionista, che ha lavato le loro anime con il loro stesso sangue.

Iddio ha richiesto ai Martiri Innocenti di Betlemme soltanto una sofferenza di qualche istante e poi, si son risvegliati “nel Seno di Abramo”, oramai liberi per sempre da ogni prova, sofferenza e apprensione. La loro sorte è stata paragonata da don Guéranger (L’Anno liturgico) a quella del guerriero cha ha dato la propria vita per salvare quella del suo Capo. Stupisce e desta ammirazione lo spirito indomito dei Palestinesi che come un valoroso guerriero è pronto all’immolazione per la sua Patria e si sta immolando da tre quarti di secolo.

La morte degli Innocenti di Betlemme è un vero Martirio perché sono stati uccisi in odio a Gesù e alla Fede, negata dall’empio Erode.

Le due cristiane abbattute verso la metà di dicembre da un cecchino serial killer dentro il chiostro di una chiesa cattolica, sono state uccise in odio della fede dai discendenti dei crocifissori di Gesù Cristo.

In un certo senso, si può dire che l’origine remota del genocidio di Gaza proviene dal Concilio Vaticano II e specialmente dalla Dichiarazione giudaizzante Nostra aetate, ma su questo tema ritornerò tra non molto. 

San Bernardo di Chiaravalle (Sermone sui Santi Innocenti) si domandava di quale delitto li potesse accusare Erode, per poter ordinare la loro crudele uccisione.

Tuttavia; la Bontà di Dio, e, quella dei bambini Innocenti non poté essere vinta dalla crudeltà d’Erode. Se, il tiranno ha trionfato per qualche ora, spargendo il loro sangue innocente, Cristo trionfa in eterno e fa partecipare alla Sua Gloria infinita ed eterna coloro che, sono morti per Lui.

Così sarà per questo infernale mondo moderno: se, ha trionfato per cinque secoli con l’oro contro il sangue, ora sta per rendere l’anima a Dio e il genocidio di Gaza segna l’ora dello zenit dell’atrocità ma, anche quella del ribaltamento della situazione e della Risurrezione.  “Regnavit a ligno Deus”.

Se, ci si domanda come i bambini appena nati (da due anni in giù) di Betlemme abbiano potuto meritare il Martirio; abbiamo tre gradi di risposta: san Bernardo (Sermone sui Santi Innocenti) risponde: 
1°) se, santo Stefano fu Martire anche davanti agli occhi degli uomini; 2°) san Giovanni fu Martire solo agli occhi degli Angeli, che videro le disposizioni della sua anima quando fu immerso nella caldaia di olio bollente per uscirne illeso. 3°) Invece, gli Innocenti di Betlemme, furono Martiri solo davanti allo sguardo di Dio, mentre gli uomini e pure gli Angeli non hanno potuto scoprire in essi un merito soprannaturale (superiore, e inaccessibile, anche alle facoltà angeliche), che, tuttavia, è stato loro conferito dall’onnipotente Misericordia divina. 

Dom Prospero Guéranger fa un’analogia tra: a) il Battesimo conferito ai neonati che stanno morendo e ottengono, così, la cancellazione del Peccato Originale, la quale apre loro le porte del Paradiso e b) il battesimo di sangue, che questi piccoli Innocenti di Betlemme hanno ricevuto e che li ha associati al mistero della Natività di Cristo.

Mi sembra lecito fare un’ulteriore analogia con c) i bambini Palestinesi di Gaza, che sono purificati dalla colpa adamitica dal loro sangue, fatto versare dal satrapo di Cesarea, che ne renderà conto a Dio come il tetrarca idumeo, il quale morì roso dai vermi che fuoriuscivano dal suo marcio ventre.

Infatti, la loro morte prematura li ha mantenuti innocenti e senza ombra di peccato attuale. Essi hanno abitato questo mondo e in particolare la Terra Santa e non vi si sono macchiati, come invece fecero Erode, i Sommi Sacerdoti, il Sinedrio, gli Scribi, i Farisei e i sionisti odierni sostenuti dal “patto atlantico”.

Tuttavia, pur lodando la gloria dei Martiri Innocenti di Betlemme, la Chiesa non dimentica lo strazio delle loro madri. Esse li videro strappati dalle loro braccia amorose e passati a fil di spada dai soldati erodiani.

Le scene strazianti che ci giungono da qualche coraggioso giornalista, che riesce a non essere ucciso dai pretoriani sionisti, fanno salire le lacrime agli occhi e lo sdegno al cuore e ci fanno ricordare la santa figura di Sansone: “Muoia Sansone ma, con tutti i Filistei” (Giudici, XIII-XVI) e ce ne fanno desiderare uno, cento, mille.

Cerchiamo di aiutare i martoriati Palestinesi con le nostre preghiere e possibilmente con il soccorso materiale.

I loro corpi furono portati a Roma e sepolti nella Basilica di san Paolo fuori le mura nel 1204, poi, nel XVI secolo papa Sisto V ne prese una parte e la portò a santa Maria Maggiore, vicino alla culla in cui fu deposto Gesù quando nacque (che si trova sotto l’altare principale della Basilica), per far risaltare ancor di più lo stretto legame tra Gesù bambino e i Martiri Innocenti.

Se ci capita di andare a santa Maria Maggiore o a san Paolo fuori le Mura, andiamo a venerare le reliquie degli Innocenti affinché possano lenire il dolore di tante madri, spose e uomini che hanno perso tutto: casa, amici, parenti ma, non l’onore.

Infatti, un popolo è vinto solo se getta la spugna, si arrende e accetta la sconfitta.

Tutto il contrario dei Palestinesi.

Dio assista i Palestinesi in questa eroica e “apocalittica” guerra condotta contro la “Sinagoga di Satana” (Apoc., II, 9).

“Muoia Sansone ma, con tutti i Filistei”.   





 
dicembre 2023
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