Perché stiamo correndo

deliberatamente verso la distruzione del mondo?

LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME
figura dell’attuale guerra mondiale occulta

Parte prima

di Don Curzio Nitoglia



Gli articoli dell'Autore sono reperibili sul suo sito
https://doncurzionitoglia.wordpress.com/






Preparativi per il terzo Tempio





L’Attuale tentativo di ricostruzione del Tempio


E’ di dominio pubblico che i Fedeli del Tempio vogliono costruire il terzo Tempio al centro della Spianata delle Moschee. Ma, chi sono questi Fedeli del Tempio? Sono una setta religiosa ebraica d’estrema destra, nata dall’Irgun e dal Betar, il cui fine principale è la ricostruzione del Tempio sul luogo dove sorgeva il Santo dei Santi per affrettare la venuta del Messia.

Ora, per gli Ebrei ortodossi il Tempio scenderà dal cielo alla venuta del Messia e chi pretendesse (come il Sionismo ottocentesco) di ricostruirlo con mezzi umani, commetterebbe una specie di violenza contro i piani di Dio.

Per ora, due scuole talmudiche presso il Muro del Pianto stanno insegnando a duecento studenti i complessi particolari del servizio nel Tempio. Altri gruppi stanno cercando le linee genetiche dei sacerdoti giudaici, i soli che possano eseguire i sacrifici.

In breve, i preparativi per rinnovare i sacrifici dell’Antica alleanza sono già in corso, quasi che l’evento fosse imminente, e a guidarli è il Rabbinato-Capo; “i Fedeli del Tempio”, quindi, non sono pochi estremisti isolati, perché già si sente parlare di identificazione genetica dei sacerdoti dell’Antica Alleanza, i soli che possano offrire il rito.

Ad aprile una vacca dal pelo rosso è stata sacrificata a Gerusalemme dagli ultra-ortodossi per affrettare la venuta del Messia. Ora, la seconda venuta del Messia per la teologia cattolica coincide con la fine del mondo ...

Il messianismo ebraico cerca di affrettare l’una e l’altra ed è per questo motivo che l’Atlantismo giudaico/americanista sta provocando continuamente la Russia, sino al punto di far scatenare una guerra atomica universale che annienterebbe il mondo.
Questa è la ragione ultima e profonda del voler correre verso la fine del globo tramite una conflagrazione nucleare. Certamente vi sono motivi politici, economici, ideologici, ma quello predominante anche se occulto e sotterraneo è teologico.

Se non si legge ciò che sta accadendo alla luce della teologia non si riesce a capire come si possa osare tanto senza rasentare la follia pura.  

Netanyahu ha distrutto l’intera Striscia o Lager di Gaza (lungo 35 km, e largo 7/9 km) bombardandolo continuamente notte e giorno per otto mesi, sganciando l’equivalente quantitativo (non atomico) di quanto sia stato sganciato su Hiroshima.

Il delirio d’onnipotenza - che ottenebrò le menti dei Sinedriti nell’anno 66 dopo Cristo e poi del falso “Messia” Simon Bar Kokheba nel 132, spingendoli a sfidare Roma pensando di poterla vincere perché erano sicuri che “Dio fosse con loro” - oggi ha completamente ottenebrato la mente di Netanyahu, che sta affrontando una specie di guerra civile interna allo Stato d’Israele e, inoltre, s’è cacciato in una guerra che le sole bombe non potranno vincere, sia perché il popolo palestinese è abituato a resistere a questi genocidi da circa 75 anni e non è rammollito come gran parte della gioventù israeliana dedita al rave party, sia perché ora la Palestina, non è stata lasciata sola, come dal 1948 a oggi, ma ha affianco a sé (in maniera limitrofa) l’Iran, il Libano, gli Houthi e la Russia.







 
Giugno 2024
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