|
|
La
“nuova Pentecoste” di papa Bergoglio
Pensieri in libertà di un fedele cattolico La Pentecoste di quest’anno 2014, molto probabilmente, rimarrà nella storia della Chiesa come una data memorabile: 8 giugno 2014, il giorno in cui la casa di Pietro a Roma è stata violata dalla volontà di ridurre a niente la festività che ricorda la nascita della Chiesa di Cristo per espresso intervento dello Spirito Santo. Sarebbero così passati 1981 anni dalla data di fondazione della Chiesa e la cosa curiosa è che questo numero 1981, ridotto in ragione di 9, dà 1, ad indicare, - ironia della sorte! - il primo anno della “nuova Pentecoste” in cui la Chiesa subisce “umanamente” una riduzione a niente, con la trasformazione della festa della Pentecoste nel giorno dell’incontro in Vaticano del capo dello Stato vaticano con il capo dello Stato ebraico e il capo dello Stato palestinese. Tutto sembra legarsi, la Pentecoste avvenne in Palestina e 1981 anni dopo si incontrano in Vaticano, la Palestina d’elezione, il tre capi di Stato che a loro modo rappresentano ancora la Palestina; e si incontrano per sancire la fine della Pentecoste originaria e l’inizio della “nuova Pentecoste”; e si riuniscono proprio in nome di una Palestina che ha perduto le connotazioni soprannaturali per essere stata immersa nella naturalità umana della guerra di conquista. E questi tre capi di Stato si incontrano per pregare ognuno a suo modo per la pace in Palestina. Quale Dio? Per quale pace? La pace di una novella Palestina che non sa più niente della Pentecoste ed è diventa il simbolo della fine di un ciclo e dell’inizio di un altro: la Chiesa conciliare nata dal Vaticano II, dopo 49 anni di gestazione, ha finalmente partorito la “nuova Pentecoste” come incontro di preghiera ebraica-cristiana-musulmana per la pace nella nuova Palestina sconquassata dalla furia devastatrice degli uomini che prevaricano gli uni sugli altri: la pace dei vivi che sono morti. La Pentecoste originaria rappresentò il punto di partenza della pace di Cristo che permetteva agli uomini di condursi alla beatitudine del Cielo, la “nuova Pentecoste” di papa Bergoglio rappresenta il punto di partenza della pace umana che dovrebbe permettere agli uomini di raggiungere l’appagamento sulla terra: all’originario “nuovo mondo” soprannaturale viene sostituito l’attuale “nuovo ordine mondiale” voluto in terra per la terra: alla Pace di Cristo si sostituisce la pace dell’uomo. Ed è curioso che questa “nuova Pentecoste” nasca oggi come dato di fatto a fronte della “nuova Pentecoste” ideale immaginata dai fautori e dai realizzatori del Vaticano II. Se il Vaticano II diede l’avvio alla “nuova Pentecoste” della nuova Chiesa conciliare, oggi papa Bergoglio ha portato a compimento questo progetto: la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli oggi è stata sostituita dalla messa a dimora di tre piante d’ulivo in Vaticano, a simboleggiare la sostituzione dell’opera dello Spirito Santo col lavoro dell’uomo. Il capovolgimento è totale e l’affermazione della nuova religione dell’uomo che pretende di soppiantare la religione di Dio ha oggi la sua data e il suo luogo di nascita formali: Roma, Città del Vaticano, 8 giugno 2014. Leggendo qua e là, difficilmente si nota l’attenzione per la scelta del giorno liturgico di Pentecoste per lo volgimento di questo evento profano sacrilego e demagogico, eppure la cosa riveste un’importanza capitale. Se papa Bergoglio non ha fatto caso alla coincidenza del giorno, vuol dire che non sa neanche cos’è la Pentecoste. Se papa Bergoglio invece lo sa e l’ha fatto apposta, vuol dire che ha volutamente inteso suggellare la fine del valore soprannaturale della Pentecoste e l’inizio di una sua mera portata naturale. Con questa sorta di celebrazione che sta in equilibrio tra un comizio politico e un messaggio pubblicitario, si compie anche il ciclo iniziato da papa Wojtyla e continuato da papa Ratzinger. Si supera la copertura religiosa di Assisi e si appalesa il vero volto dei nuovi adoratori dell’uomo, che si riconoscono tutti nel nuovo dio buono per tutte le stagioni: “la pace”. Papa Bergoglio è davvero l’uomo che porterà a compimento il disegno sovvertitore del Vaticano II: piccolo suggerimento: “subito santo!”, già da vivo!, se lo merita! (torna su)
giugno 2014 Ritorna al Pontificato di Papa Francesco |