Quaresima 2010


Editoriale di Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la S. Messa tradizionale)
anno III - marzo 2010, n° 3

- impaginazione e neretti sono nostri -



Carissimi, con il Mercoledì delle Ceneri, 17 febbraio 2010, siamo entrati nel tempo sacro della Quaresima. È un tempo di grazia che il Signore dona alla Sua Chiesa e a ciascuno di noi. È il tempo opportuno per la nostra conversione.

Ogni giorno dell’anno, certo, chiediamo la grazia della conversione. Dal mattino, appena ci svegliamo, alla sera, quando preghiamo al termine della giornata, chiediamo di essere più di Cristo, di corrispondere maggiormente alla Sua volontà. E per questo chiediamo perdono dei nostri peccati. Certo, lo facciamo ogni
giorno.

Ma ciò che è verità quotidiana diventa impegno solenne, personale e pubblico in
Quaresima. È come se il Signore ci dicesse: Quello che domandi ogni giorno, la tua santità, la tua conversione, domandalo con ancora più in profondità ora. Domandalo per te, insieme a tutta la Chiesa, a tutti i fratelli nella fede, anzi insieme a tutto il Corpo Mistico di Cristo.

Ricordati che la Beata Vergine Maria, tutti i Santi del Paradiso, tutti gli angeli del cielo, tutte le anime del Purgatorio si uniscono a questa preghiera.
È il tempo sacro della Quaresima!

Occorre allora prendere con estrema serietà questa grazia che Dio ci dona e non rimandare un solo giorno per fare questo.
Sappiamo che il mondo non ci aiuta, che anche l’ambiente cristiano sovente prende con sufficienza il richiamo alla Quaresima. Tutto è diventato “teorico” e non pratico. Spariscono le pratiche di penitenza, il digiuno, l’astinenza dalle carni al venerdì, le rinunce fatte per dare più spazio a Dio nella preghiera e nelle buone
letture (spegnendo magari l’ingombrante e stupido televisore), le opere di misericordia.

Si rischia anche tra noi di “dire” di essere in Quaresima, ma di non “fare” Quaresima... ma se c’è una caratteristica è che la Quaresima si fa e non si dice.
Ma c’è un altro rischio che non viene dal mondo, ma da noi stessi, e che può far naufragare la nostra Quaresima, ed è quello di disperdersi in tante piccole pratiche senza arrivare al dunque. E questo sarebbe terribile.

Qual è il dunque della Quaresima? É Cristo stesso, è Lui e la sua salvezza.
È allora urgente unificare in Gesù Cristo Nostro Signore la nostra vita. Unificare in Lui la nostra Quaresima, perché sia unificata in Lui la nostra vita.

E come possiamo fare? Iniziando dalla Santa Messa.



luglio 2014

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