Natale 2010


Editoriale di Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la S. Messa tradizionale)
anno III - dicembre 2010, n° 12

- impaginazione e neretti sono nostri -



Carissimi,
è Avvento e poi Natale. Che tempo intenso siamo chiamati a vivere!
È il Signore stesso che ce lo chiede. Dio viene nel mondo, nasce a Betlemme, prende su di sé la nostra carne mortale per salire poi al Calvario ed immolarsi
per noi. Nasce a Betlemme, si fa uomo, per poter immolare la sua carne sull’altare del Calvario e su ogni altare del mondo, dove fino alla consumazione dei secoli verrà celebrato il Santo Sacrificio della Messa.
Senza Betlemme non ci può essere Calvario, senza Calvario di Cristo non c’è salvezza per l’uomo.
Ma il Natale ci parla anche dell’assoluta prossimità di Dio. Dio è entrato nel mondo, si è fatto uomo; non l’ha solo creato un giorno, non lo raccoglierà solamente alla fine della storia, no!, fa molto di più... entra nel mondo, atteso da
secoli, per vivere tra gli uomini.

È il Dio della vicinanza ad ogni uomo, è il Dio della Divina Provvidenza, vive con l’uomo, non lo abbandona... mai.

È il grande mistero dell’Incarnazione di Dio.
E il Cristianesimo è la religione dell’Incarnazione.
Dio viene nel mondo, si fa uomo, per liberare l’uomo dal peccato e dalla morte.
Il cristiano vive nel mondo seguendo Gesù Cristo, e santificando con la sua vita
santa le cose del tempo. È la storia della Cristianità.

Certo: è l’esatto contrario di quello che hanno insegnato certi teologi modernisti. Loro, poveri quelli che li ascoltarono, dicevano che, facendosi uomo, Dio ha in qualche modo rinunciato alla sua sacralità, e chiede ai suoi discepoli di rinunciare ad ogni separazione, ad ogni sacralità appunto, per essere, come Lui, totalmente
nel mondo. Seguendo questi signori, che si vantavano di aver finalmente svelato dopo secoli di retriva sacralità cattolica il vero volto secolare del cristianesimo, decenni fa’ abbiamo assistito ad una progressiva secolarizzazione della Chiesa, della vita cristiana, nel clero e poi nei fedeli. A cominciare dall’eliminazione dell’abito ecclesiastico e religioso (per essere più vicini agli uomini), per proseguire col far diventare la Messa sempre più una semplice riunione tra fratelli, dove esprimere più l’incontro tra noi uomini che quello con Dio, per arrivare ad assumere sempre più uno stile di vita mondano, clero e fedeli, dove si riduce
sempre più l’ambito del peccato e si allarga sempre più il campo del lecito.

Sembra di sentirli... “ma che male c'è?”... “bisogna vivere nel nostro tempo”... “la Chiesa deve aggiornarsi e non rifiutare più il mondo”... “Dio si fa vivo nella comunità, e allora esprimiamo la fraternità e non la sacralità!”... e così via.

Nelle famiglie scomparve la preghiera (pensiamo cos’era il Rosario recitato alla sera nelle case, magari riuniti per gruppi di focolari), per poi svanire anche l’osservanza del giorno del Signore.

Ma come? Dio viene nel mondo, nasce a Betlemme, per salvare il mondo dal peccato e dalla morte, e noi cristiani assumiamo lo stile del mondo, i comportamenti del mondo che va liberato?
È veramente la follia.

Vedete cari amici, non si tratta qui solo di debolezza personale, di “scivoloni” verso la mondanità dovuti al peccato personale. No!
È peggio. Si tratta di una volontà, dichiarata da molti nella Chiesa, di voler rendere tutto secolare, perché Dio è venuto nel mondo.
Ma, ci permettiamo di dirlo con chiarezza, è l'esatto contrario che va fatto.
Siccome Dio è venuto nel mondo, si è fatto uomo, per salvare il mondo, tutto nella vita dell’uomo va SACRALIZZATO, cioè restituito a Cristo. Tutto va vissuto, ogni aspetto della vita va affrontato, con un animo, un atteggiamento, con un’azione profondamente religiosa. Bisogna vivere sempre in Dio, nel Sacro, perché la salvezza di Cristo continui per noi e per il mondo.

Qual è il compito del Cristiano nel mondo?
Quello di proseguire quest’opera di santificazione della realtà iniziata da Cristo, a cui Cristo ci chiama a partecipare per sua misericordia.
Per questo il cristiano sta unito a Gesù Cristo con tutti i mezzi della Grazia che il Signore stesso ci ha dato, principalmente con la Santa Messa, per poi riversare nella realtà quest’azione santificatrice che è di Cristo, e che è partecipata ai cristiani che sono il suo Corpo Mistico.

Chi ha capito questo, cerca la Messa tutti i giorni e non si stacca più da essa. Lì trova la sorgente della santificazione, del ritorno a Dio, della sacralizzazione, sua e del mondo.
Altro che eliminazione del sacro!
Dal Natale di 2000 anni fa’, Il Signore ci ha indicato la via della salvezza: vivere nel mondo, non essendo del mondo, ma essendo già in Dio.
Tutta la storia Cristiana è così. È la storia del cambiamento del mondo, che da profano diventa di Cristo. È la storia di tutta una serie di opere, splendide, che a partire da questo desiderio si consacrare a Cristo tutto, hanno cambiato il mondo, opere nate dalla Chiesa, dai cristiani: ospizi, ospedali, università... dove l’uomo è salvo perché riceve la luce e la grazia di Cristo.

E poi c’è la piccola storia, che piccola non è, quella di tutte quelle anime sante che hanno salvato la propria famiglia, i propri figli, i colleghi di lavoro, i compagni d’armi o quelli di scuola vivendo da cristiani: magari alzandosi prestissimo per poter assistere alla Messa, recitando il rosario, e portando così la grazia che salva, perché santifica e consacra, nei loro ambienti di vita quotidiana.
E se vogliamo ancora un esempio, luminosissimo, pensiamo alla vita dei monaci benedettini che hanno santificato, sacralizzato il quotidiano, vivendo tutto, veramente tutto immersi in Dio.
Tutto è sacro per loro, dalla preghiera dell’ufficio cantato in Chiesa, al lavoro della terra o allo studio in biblioteca. Dall’ospitare il viandante, alla celebrazione della solenne liturgia.
Anche il modo di camminare... il modo di mangiare è sacro per il monaco.

Cari amici, così, sì così deve essere la vita di ogni fedele: tutto è sacro, veramente tutto, perché Dio è venuto nel mondo. E se non è sacro si perde.
Ma questo è possibile perché Gesù Cristo resta sostanzialmente presente nella Messa.

Buon Natale




luglio 2014

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