OPERAZIONE SINODO:

TOGLIERE DI MEZZO IL PAPA


di Don Francesco Cupello    






Ho il sospetto che al Sinodo si voglia togliere al Papa la potestà conferita da Cristo a Pietro e ai suoi successori, affinché non possa mai  più succedere che un Papa, rivendicando il suo ministero petrino, ritenga suo dovere intervenire per dirimere questioni di fondamentale importanza per la Chiesa, come avvenne per es. con Paolo VI, allorché sulla problematica della contraccezione, pubblicò l’enciclica Humanae Vitae, nonostante il parere quasi unanimemente contrario della Commissione da lui stesso costituita per l’esame della questione. Chi più e meglio del Papa stesso può porre in essere l’operazione di togliere potere al Papa?


Leggendo l’Instrumentum Laboris ho la chiara sensazione che Papa Francesco voglia di fatto stabilire la superiorità dell’autorità del Sinodo su quella del Papa. Chissà, forse era una sua vecchia idea fin da quando era vescovo di Buenos Aires a cui ora può dare corpo. E così i giochi sono fatti: quello che decide il Sinodo, nemmeno il Papa può modificarlo. E quindi, per es., se Papa Francesco vuole approvare la benedizione delle coppie omosessuali, lo fa decidere al Sinodo, avendo così il comodo alibi che è stato il Sinodo a volerlo e che lui non può negare la natura dal Sinodo stesso dichiarata essenzialmente sinodale della Chiesa. Altrettanto si dica della benedizione delle coppie omosessuali; lo fa decidere al Sinodo, dicendo di volere solo la benedizione, non il matrimonio di tali coppie: bella scoperta!

Anche nel matrimonio sacramentale il sacerdote non celebra, ma benedice soltanto gli sposi, non essendo lui il ministro del matrimonio, ma gli sposi stessi. La benedizione del sacerdote alla coppia di sposi si fonda su quella di Dio alla prima coppia: «Dio creò l’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi”» (Gen 1,27-28). 

Queste parole bibliche sanciscono categoricamente che la benedizione divina è legata alla complementarietà sessuale e alla procreazione. Pertanto la benedizione a una coppia dello stesso sesso, che non può procreare, è un atto di empietà, perché è come invocare Dio creatore di approvare ciò che va contro la sua stessa volontà e progetto creativo.

Lo stesso discorso vale per la questione del sacerdozio femminile: se Papa Francesco lo vuole, basta farlo approvare dalla “suprema” autorità del Sinodo, togliendo quindi al Papa ogni possibilità di intervento, cioè di agire come fece S. Giovanni Paolo II, che con fermezza dichiarò: «Al fine di togliere ogni dubbio su una questione di grande importanza, che attiene alla divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli, DICHIARO CHE LA CHIESA NON HA IN ALCUN MODO LA FACOLTA’ DI CONFERIRE ALLE DONNE L’ORDINAZIONE SACERDOTALE» (Cfr Enchiridion Vaticanum (14), Doc. S. Sede 1994-95, Ed. DB, 1997).

La mia è forse solo fantasiosa dietrologia? Forse. Però, come diceva Giulio Andreotti, a pensar male si fa male, ma spesso ci si azzecca.













ottobre 2023

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