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FATIMA E IL SUO TERZO SEGRETO Testo della conferenza tenuta dal dott. Solideo Paolini
Con la conferenza l'Autore ha presentato il suo libro: Fatima - Non disprezzate le profezie Edizioni Segno, 2005
I neretti sono nostri
I tre pastorelli di Fatima: Lucia de Jesus, Francisco Marto e Jacinta Marto
Reverendi padri, cari amici,
La mia presentazione si articolerà in due punti: la prima parte è lo “status questionis”, il punto della situazione in oggetto; la seconda è quella operativa: stando così le cose, che fare? Vorrei introdurle con due citazioni di suor Lucia, la veggente di Fatima che, lungamente superstite, è morta l’anno scorso; entrambi gli spunti sono presi dall’ultima intervista libera che potè fare, nel 1957 a padre Fuentes, prima che su di lei ? il libro ne parla bene ? calasse il bavaglio, o peggio ancora il filtro. * * * “Padre, la Madonna è molto triste, perché nessuno ha dato importanza al Suo messaggio. Né i buoni né i cattivi.” Nessuno. Evidentemente è un’iperbole, qualcuno che ha preso sul serio il messaggio di Fatima c’era e c’è; ma il senso è chiarissimo: ciò che tale passo esprime, con giusta forza, è la triste realtà di fondo d’una sordità che non riguarda solamente “i lontani”, per la quale non c’è da pensare soltanto a dove è più evidente…Nessuno, né i cattivi né i buoni. Proprio questo è il filo rosso del libro, già nel titolo, “Non disprezzate le profezie”: davanti a un evento così grande ? prodigiosamente grande nei segni che l’hanno accreditato, pensiamo al miracolo del sole; tragicamente grande nelle sue profetiche ammonizioni, “se…intere nazioni saranno annientate” (per non parlare degli avvertimenti apocalittici del terzo segreto); meravigliosamente grande nella misericordia offerta, ai figli in procinto d’essere minacciati dai pericoli più grandi, da Colei che è la “Mater misericordiae” ? ebbene, davanti a questo, la grettezza della mancata accoglienza. Un dramma che parte da lontano, variamente modulato, e
giunto sino al punto ? ma, a dispetto del superficialismo imperante, la
punta dell’iceberg non è l’iceberg, bensì rimanda alla totalità
dell’iceberg ? giunto sino al punto di realizzare, nell’Anno Santo 2000,
una pubblicazione nascostamente incompleta dell’ammonizione del Cielo.
Nel maggio-giugno 2000, al tempo dello svelamento ufficiale, chi di noi ha visto questo?
Il miracolo del sole: 13 ottobre 1917 Quanto ora affermo, il libro lo dimostra.
Il testo manoscritto degli appunti di Suor Lucia che concludono la “seconda parte” del cosiddetto segreto
Non si tratta di scandalismo, né di curiosità
fine a sé stessa, né di polemica passionale: non è
questo l’intento del libro o il suo tenore.
La Madonna voleva che il terzo segreto fosse pubblicato
nel 1960 (e magari anche al Cielo bisognerà ubbidire); il papa
Paolo VI ha abolito la riserva della preventiva approvazione ecclesiastica
su tali scritti ; dopo la quantità di “mea culpa” non mi sembrerebbe
peraltro coerente l’arma del “Inaudito! Voi criticate la Chiesa”, “Tacete
perché date scandalo”; e infine, anche uno degli ultimi Pontefici,
Giovanni Paolo II, ha ribadito nella Fides et Ratio quanto
già detto dal dogmatico Concilio Vaticano I, la vera fede non è
in contrasto con la sana ragione: sicchè non si ubbidisce neppure
ai “Papi di oggi” dicendo di non pensare, non interessarsi…
Ma qual è il vero contenuto del terzo segreto,
nel foglio tuttora non pubblicato?
Il miracolo del sole: 13 ottobre 1917
L’elemento centrale della profezia, che poi scatena sciagure
e cataclismi della più ampia portata, il perno del segreto, è
la predizione d’una crisi dottrinale all’interno della Chiesa. Devastante.
Padre Joaquin Alonso è stato per molti anni,
fino alla morte nel dicembre 1981, l’archivista ufficiale di Fatima.
In tale veste ha potuto parlare più volte con suor Lucia. Ha quindi
un grande peso questa sua testimonianza; e non traggano in inganno le formule
ipotetiche cui egli ricorre: si tratta soltanto di linguaggio diplomaticamente
cauto, non potendone parlare liberamente; tant’è che conclude con
questo sigillo: “[…]niente di tutto ciò è estraneo
ad altre comunicazioni che suor Lucia ha avuto a questo soggetto”,
E se il card. Oddi, che ebbe un colloquio con suor Lucia,
ne trasse la convinzione “che il terzo segreto predicesse qualcosa
di terribile che la Chiesa aveva fatto”, ovviamente nel senso improprio
degli uomini di Chiesa, il cardinale Ciappi, per decenni e sotto più
Pontefici “teologo del Papa”, è stato assolutamente lapidario, scrivendo
poco prima di morire: “Nel terzo segreto si profetizza, tra le altre
cose, che la grande apostasia nella Chiesa partirà dalla sua sommità!”.
Incoronazione della statua della Madonna di Fatima: 13 giugno 1946
Dicevamo, che fare? Proprio per il carattere costruttivo
di questo sasso nello stagno.
Queste nostre Marche, che mi sono profondamente care,
sono una terra piuttosto sana, ma anche tiepidamente stagnante; poco allergica
al conformismo, poco allergica talvolta a scorciatoie voltagabbana, e molto
allergica all’odor d’incomodi: sicchè ? talvolta addirittura nobilitandosi
dietro bei paraventi ? meglio sparlare che andare avanti in questioni scomode.
Non è completamente falso che debba esserci un’attesa;
e, aggiungo, bisogna attestarsi su tale attesa con paziente perseveranza,
senza né illudersi né disperarsi. Io sono assolutamente convinto
che la risoluzione finale _ forse a prezzo di atti eroici, da quanto la
situazione è grave _ è nelle mani del Santo Padre; che sarà
per via soprannaturale e, plausibilmente, traumatica: ma, intanto, possiamo
e dobbiamo fare, con ordinato zelo, la nostra parte. Al riguardo, mi permetto
di sottoporre alla vostra attenzione quattro punti.
2 - Il Santo Rosario.Ricapitoliamo: da dopo il 1960, anno indicato dal Cielo per la divulgazione del terzo segreto, c’è nella Chiesa una crisi. Una crisi di tipo innanzitutto dottrinale, perciò radicale, e universale, provenendo dall’alto. Il che contraddice l’impostazione di un certo filone, che riduce il problema ai pur realissimi abusi ed eccessi “in basso”. Del mondo non ne parliamo, siamo alla frutta della lunga apostasia moderna: ma quando in un paese le guardie vanno disastrosamente, bisognerà agire lì più che stupirsi e prima di occuparsi dei tanti furti dei ladri… E che ci sia questa crisi, straordinaria, l’ha detto tante volte lo stesso Santo Padre, allora cardinale Ratzinger (e probabilmente non è un caso che egli già avesse letto il terzo segreto): pensiamo alla nota Via Crucis del Venerdì Santo 2005, la Chiesa sembra una barca che sta sul punto di affondare… Pensiamo a questa frase di Rapporto sulla fede: “questo confuso periodo dove davvero ogni tipo di deviazione ereticale sembra premere alle porte della fede autentica…” Una strada d’apostasia che viene dalla sommità della Chiesa…l’eresia che preme non qua o là, su questo o quel punto, ma da ogni parte…la Chiesa invasa dal fumo di Satana, che ? l’ha detto il papa Paolo VI, pallida eco di quel che aveva letto nel monito del Cielo ? vi è entrato: cioè come occupata, con il nemico che è anche dentro…è normale questo? No, non è la situazione normale nella Chiesa. È molto importante, è fondamentale, fissare bene questo punto: oggi c’è nella Chiesa per quanto la sua natura teandrica, divino-umana, lo rende possibile una situazione anormale. Ora, il buonsenso mostra che in una situazione che esce dalla normalità, non sempre ci si comporta nello stesso modo che in quella normale. Immaginiamoci degli accampati subito dopo un terremoto che ha ridotto la casa in macerie, e un bambino che dica: non vado a letto, perché la mamma mi ha detto che non devo andare a letto se non mi sono lavato i denti (senonchè, spazzolino e dentifricio sono sotto le macerie). Forse che la mamma non mi ha insegnato una cosa buona? Ci si lava i denti prima di andare a letto! Oppure ? porto sempre questo esempio ? pensiamo a una casa che ha preso fuoco, e da dentro un bambino piccolo piange; i genitori non ci sono, oppure sono svenuti o feriti nell’incendio; che deve fare una persona che vede questo? Deve entrare e cercare di metterlo in salvo, o deve ragionare così: io non sono il padrone di casa, non ho l’autorizzazione a entrare, e la legge vieta la violazione di domicilio? (Mi ricorda quella dell’asino che cade nel pozzo il giorno di sabato…). Questo principio lo ritroviamo anche nella storia della
Chiesa e nella teologia cattolica.
Nel libro cito due passi di un’opera del domenicano Umberto
degl’Innocenti, docente alla Pontificia Università Lateranense.
Uno è quello dove si nota : “Occorre…distinguere soprattutto
uomini e istituzioni, e persuadersi che può essere lecito e talvolta
anche doveroso gridare contro i primi senza coinvolgere le seconde”;
L’altro passo è quello in cui appunto osserva:
“Non si giudica una situazione eccezionalissima con i criteri d’ordinaria
amministrazione”.
Ora, il Cielo ? l’Autorità suprema e assoluta ? ci dice: siamo in tempi di crisi straordinaria nella Chiesa: l’ortodossia cattolica è universalmente minacciata e la Chiesa è offuscata, come eclissata, dal fumo di Satana al suo interno. Il che non vuol dire che noi giudichiamo tutti eretici e apostati nel mondo cattolico ufficiale: chiaramente è una tendenza, ciò che la Madonna a nome di Dio ha denunciato, un processo contrario al depositum fidei, che oggettivamente avrebbe attraversato la cattolicità, dilagando con frutti rovinosi.Bisognerà dunque chiedersi: la Chiesa ha mai passato, transitoriamente s’intende, situazioni del genere? Parzialmente sì (la crisi ariana, il grande scisma d’Occidente). Le ha mai previste, come possibili a realizzarsi? Andiamo a vedere nella più sicura e avallata teologia cattolica, e troviamo che, in realtà, di certi casi non comuni effettivamente se ne parla.
Suor Lucia e Giovanni Paolo II (2000) Qui mi limito a richiamare un’indicazione, tanto semplice
quanto pertinente e preziosa. È la “regola per distinguere
la verità cattolica dall’errore”, che san Vincenzo di Lerino
ci dà nel Commonitorium; si tratta di un’opera e un
autore probati, cioè approvati, lodati dalla Chiesa stessa, per
tanti secoli.
“Come, dunque, dovrà comportarsi un cristiano cattolico [notate bene: “un cristiano cattolico”: quindi, non solo la gerarchia ecclesiastica] se qualche piccola frazione della Chiesa…”:È una misura generale di buonsenso: quando c’è un’epidemia alimentare generale a partire da una data, in attesa che passi ci si orienta già a priori ? cautelativamente, prudenzialmente ? su prodotti confezionati in precedenza, in tempi più sicuri. Quanto sarebbero fuori luogo discorsi tipo: “ma confezionare dei nuovi prodotti è una cosa possibile”, oppure “voi non siete…l’ufficio d’igiene, che è l’organo competente per dare i responsi”: discorsi proprio impostati male! E come al contrario, nella autorevolissima luce di cui stiamo trattando, si palesa appropriata la posizione detta tradizionalista: in questo quadro, noi ci attacchiamo al Catechismo antico, alla Messa antica e così via, organizzandoci di conseguenza e come la realtà ce lo consente (e non come in astratto si preferirebbe); nell’attesa serena, fedele e militante che, sino in fondo, l’eclissi venga meno. Atteggiamento certamente controcorrente, di dissenso rispetto a una certa strada e situazione, ma al contempo leale e costruttivo, con tutti: col nostro Santo Padre, Benedetto XVI, cui a ben vedere tale franchezza vuole offrire miglior servizio che tante ipocrisie, con i pastori locali, con la nostra terra e con quanti la buona Provvidenza ha posto sul nostro cammino. Grazie.
Suor Lucia nella bara (14 febbraio 2005) SOLIDEO PAOLINI, Fatima, Non disprezzate le profezie,Edizioni Segno, Tavagnacco, prima ed. 2005, pp. 304, € 15,00 Edizioni Segno, via E. Fermi, 80, 33010 Feletto Umberto, Tavagnacco,
Udine. Tel. 0432.57.51.79 - Fax: 0432.575589.
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