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Chi ha paura del riconoscimento delle “coppie di fatto” ?
Si veda anche: Qui lo DICO e qui lo nego È incredibile come ci si diverta a giuocare
con le contraddizioni.
Ma, si precisa, qui non si tratta di riconoscere l’esistenza
di tali coppie particolari, che è cosa del tutto palese e diffusamente
accettata, quanto di riconoscere ad esse una qualche copertura giuridica,
in quanto coppie e in quanto singoli.
Per quanto riguarda la Religione Cattolica, esiste un sola forma di unione di coppia: quella sancita col matrimonio contratto liberamente davanti a Dio da un uomo e da una donna, e finalizzato a realizzare la stessa volontà di Dio, la reciproca santificazione, la costituzione di una “societas” cristiana, la procreazione. E tale unione è, per ciò stesso, indissolubile, nonché sinonimo di realizzazione virtuosa e ordinata.Ovviamente, questa è e dovrebbe essere la posizione cattolica, ma, come ben si sa oggigiorno, essa è viziata da troppi fattori di intransigenza, da troppi preconcetti clericali, peraltro condivisi ormai solo da una ridotta minoranza ! Vediamo allora come stanno le cose dal punto di vista
di coloro che non sono cattolici e che sembra siano ormai la maggioranza.
Dal punto di vista cioè di coloro che oggi si usa chiamare “laici”.
Occorre ricordare che, non solo in Italia, dove sembra che il Papato abbia per secoli lobotomizzato le intelligenze, ma anche nei paesi che si sono affrancati da secoli dalla schiavitù del Papato, come la colta Germania e la avanzatissima Grande Bretagna Bretagna (per non parlare della laicissima Francia e della ateissima Russia), insomma nell’intero continente europeo, il modo prevalente di accoppiarsi degli esseri umani è quello praticato da un uomo e da una donna, che si mettono insieme per formare una struttura sociale solidale nella quale produrre ed allevare degli altri uomini e delle altre donne. Tale struttura viene da tutti considerata come del tutto naturale e spontanea e, per ciò stesso, meritevole di riconoscimento come valore insostituibile.E, si badi bene, ci stiamo sempre rifacendo al punto di vista esclusivamente laico. Ebbene ! A fronte di questa elementare constatazione,
lo ripetiamo, del tutto laica: che senso ha l’odierna super attenzione
per le cosiddette “coppie si fatto” ?
E si potrebbe anche osservare: ma come, proprio
oggi che va tanto di moda l’omologazione planetaria; proprio oggi che nessuno
può contraddire l’opinione delle masse e delle maggioranze; proprio
oggi che per ogni imbecillità ci si appella al sentire della gente,
al parere della cosiddetta “opinione pubblica”; proprio oggi si pretende
di dare credito alle pretese di pochi individui disposti a fregarsene del
sentire comune e anzi pronti a pretendere di avere riconosciuto qualsivoglia
diritto a fronte del loro spocchioso rifiuto di qualsivoglia dovere ?
Insomma, si parla tanto di “coppie si fatto” e non ci si accorge che si sta parlando di qualcosa che il mondo intero considera una anormalità, una anomalia. Perché è proprio questo il punto: ci si sbraccia tanto a parlare di riconoscimento giuridico delle coppie di fatto e ci si dimentica di precisare che si tratterebbe semplicemente del riconoscimento giuridico di una anomalia, di una stortura, di una cosa disordinata e perniciosa: riconosciuta come tale da ogni concezione religiosa (non solo dal cattolicesimo) e da ogni concezione laica in qualsivoglia parte del mondo. Ciò nonostante: vogliamo discutere del riconoscimento
giuridico delle “coppie di fatto” ?
E sia chiaro: qui non si esprime alcuna discriminazione
!
noi sentiamo solo il dovere di ricordare che questo fenomeno è l’ultimo, in ordine di tempo, apparso lungo la china su cui precipita verso l’abisso questa moderna civiltà di nani, ciechi, sordi e zoppi, che sono impazziti e che si credono dei giganti con le ali.Sono ormai centinaia le storture mascherate per perbenismi libertari che hanno ridotto, soprattutto in questi due ultimi secoli, la nostra società perfettibile in una società invivibile: dominata dall’angoscia esistenziale e costellata da migliaia di fenomeni di autodistruzione. Chi non ricorda i dibattiti sulle leggi per l’aborto libero e per il divorzio, leggi sottoscritte per di più da sedicenti cattolici ai vertici della politica e abituali ospiti dei palazzi vaticani ? Si dice che al peggio non v’è mai fine ! Chi impedirà domani ad altri cattolici di sottoscrivere
una legge per il riconoscimento giuridico della pedofilia praticata con
la piena consapevolezza “laica” dei contraenti ?
IMUV, 16 dicembre 2006
dicembre 2006 Si veda anche: Qui lo DICO e qui lo nego AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI |