Intervista 

di S. Ecc. Mons. Bernard Tissier de Mallerais
della Fraternità San Pio X

rilasciata a Joséphine Bataill per il giornale La Vie 

  3 luglio 2009






 

Joséphine Bataille: Come si prepara la Fraternità San Pio X in vista delle discussioni teologiche che avrà col Vaticano?

Mons. Tissier de Mallerais: Il Superiore generale della Fraternità ha nominato recentemente una commissione composta da una dozzina di sacerdoti, specialisti in dottrina. Essi hanno studiato teologia a Ecône, dove svolgono la funzione di insegnanti. Saranno in grado di esporre i nostri rimproveri al Concilio e di rispondere alle obiezioni che ci verranno rivolte. Anche i quattro vescovi della Fraternità saranno coinvolti, avranno la funzione di supervisori.

J. B.: Queste discussioni inizieranno dopo che Roma ne avrà fissato il quadro?

Mons. De M.: No, occorrerà che innanzi tutto si stabilisca un determinato ordine in base al quale affrontare i diversi argomenti. Bisogna seguire un ordine crescente di difficoltà e risolvere un punto dopo l’altro. Noi presenteremo i nostri intendimenti.

J. B.: Quali sono?

Mons. De M.: Occorre iniziare con la liturgia, sarà la cosa più semplice, poiché si potrà mostrare la deficienza del nuovo rito delle ordinazioni sacerdotali, per esempio. Deficienza che per quanto riguarda la nuova Messa diventa piuttosto contraddizione pura e semplice: poiché con essa è una nuova teologia che si esprime, quindi una nuova religione. Seguiranno poi l’ecumenismo e la libertà religiosa, temi molto più gravi, poiché impegnano la fede. La questione della collegialità dei vescovi potrà essere affrontata solo alla fine, poiché è la più difficile.

J. B.: Quando Lei parla di ordinare i dissensi, ha in vista la strada del compromesso che permetterebbe la coesistenza delle vostre posizioni e di quelle di Roma?

 Mons. De M.: Non firmeremo mai un compromesso. Le discussioni proseguiranno solo se Roma cambierà il suo modo di vedere e riconoscerà gli errori in cui il Concilio a condotto la Chiesa.

J. B.: In attesa della risoluzione dei conflitti, siete disponibili, come ha detto di essere Mons. Fellay, all’adozione di uno statuto intermedio per la Fraternità?

Mons. De M.: La condizione sine qua non perché ci si interroghi sullo statuto da dare alla Fraternità San Pio X è la risoluzione dei nostri dissensi. Nell’attesa, conserveremo il nostro attuale statuto, non v’è alcuna urgenza per cambiarlo e noi non cambieremo nulla del nostro apostolato. Di conseguenza, le discussioni potranno e dovranno prendere tutto il tempo che occorrerà.




agosto  2009

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