Eleison comments CXXVII:

CALMING CONFUSION

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  12 dicembre 2009

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo a qualche possibile confusione che abbia potuto generare il precedente (Criminosità unica - III)

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://dinoscopus.blogspot.com/



Il Vaticano II ha messo in pericolo milioni di anime, con i suoi riti sacramentali che pongono le intenzioni dei ministri su un cammino verso l’invalidità.

Per attenuare la confusione


Ci sono voluti tre numeri di “Commenti Eleison” per chiarire fino a che punto sono verosimili le dichiarazioni rilasciate dal Cardinale Lienart sul letto di morte a proposito dei nuovi Riti sacramentali introdotti dal concilio Vaticano II (CE 121) – in verità, questi Riti hanno messo in pericolo la validità dei stessi sacramenti conciliari (EC 124, 125, 126). 
Un amico mi rimprovera di essermi preoccupato troppo a difendere la validità di questi sacramenti. Ma io non cerco né di esagerarla, né di sminuirla.
 
Poniamo allora, come principio di partenza, che ogni persona ragionevole e amante della verità vuole nient’altro che conformare il proprio spirito alla realtà. La verità è infatti per definizione «l’adeguamento dell’intelletto alla realtà». Se una cosa è nera, voglio chiamarla nera. Se è bianca, voglio chiamarla bianca. Se è grigia io voglio fare in modo che nella mia mente questo grigio non sia né più scuro né più chiaro che nella realtà.
 
Ora, se consideriamo in modo particolare ogni sacramento amministrato nella vita reale, è certo che esso sarà valido o invalido, poiché non v’è una via di mezzo tra questi due estremi, non più di quanto ce ne sia tra gravida e non gravida. Ma se consideriamo la totalità dei sacramenti conciliari amministrati in generale nella Neo-Chiesa, ci accorgiamo che si presentano come un misto di valido e di invalido. Tutti però si collocano su una china che li conduce verso l’invalidità, a causa del fatto che i Riti conciliari tendono tutti a rimpiazzare la religione di Dio con la religione dell’uomo.
Ecco perché, non solo la Neo-Chiesa è in via di completa sparizione, ma anche la Fraternità San Pio X non deve a nessun costo lasciarsi riassorbire in essa.
 
Solo Dio, però, conosce in che momento, lungo questa china, quel prete o quell’altro perde la vera nozione di Chiesa fino al punto di non poter più avere l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa, Dio solo lo sa. È possibile che per giungere a quel momento occorra un po’ di tempo in più di quanto ho suggerito nel Commenti Eleison 125, o un po’ di tempo in meno, come pensa il mio interlocutore. In ogni caso, poiché solo Dio può saperlo con certezza, io non sento il bisogno di saperlo.
Tutto ciò di cui sento il bisogno è di aver chiaramente compreso che i Riti conciliari hanno posto i sacramenti di Dio su una china che allontana da Dio e che quindi essi contribuiscono alla distruzione della Chiesa, anche ammettendo che non siano già stati concepiti con questo fine. A questo punto io devo allontanarmene il più possibile.
 
Nel frattempo, quando si cerca di giudicare fino a che punto di quella china sia giunto questo o quel prete della Neo-Chiesa, oppure la Neo-Chiesa tutta intera, dobbiamo saper applicare il grande principio di Sant’Agostino: «Nelle cose certe, l’unità; nelle cose dubbie, la libertà; in tutte la carità». Per cui, tra queste due certezze, e cioè che nella Neo-Chiesa sia ancora tutto cattolico, o niente sia più cattolico, io ai cattolici che mi seguono lascerei la stessa libertà di giudicare le cose incerte, che io spero lascino a me.

O Madre di Dio, otteneteci la salvezza della Chiesa!

Kyrie eleison.






dicembre  2009

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