Intervista 

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
della Fraternità San Pio X

rilasciata a Pierre Pianet 

  15 gennaio 2010



(precisazione apportata il 3 febbraio 2010, ore 10,30)

Per un errore materiale, al momento della pubblicazione (24 gennaio 2010) abbiamo omesso di citare le fonti di questa intervista, chiediamo scusa per l'inconveniente e rimediamo subito all'errore.

Il filmato della seguente intervista è stata pubblicato su:
http://dailymotion.virgilio.it/video/xbuvsa_pierre-panet-mgr-williamson_news

il testo in italiano è stato pubblicato su:
http://andreacarancini.blogspot.com/2010/01/la-nuova-intervista-del-vescovo.html

quello che segue è il testo in italiano rivisto e corretto da noi sulla base del filmato.




Panet: Salve, Eccellenza. Grazie di aver accettato quest’intervista. Lei non ha concesso molte interviste da quel 24 Febbraio 2009, quando dovette lasciare l’Argentina in gran fretta. Come sta?

Mons. Williamson: Sto bene, grazie. È stato un anno inaspettatamente sabbatico, ma piuttosto gradevole.

Panet: Quando ha imparato a parlare francese così bene?

Mons. Williamson: Quand’ero bambino, e già…, le buone scuole in Inghilterra erano ancora buone scuole, e la prima lingua straniera che imparavamo era il francese.

Panet: E lo ha anche insegnato, il francese?

Mons. Williamson: Sì, l’ho insegnato. Sì.

Panet: Può dirci qualcosa sul procedimento attualmente in corso contro di lei da parte del tribunale di Regensburg?

Mons. Williamson: E’ per Volksverhetzung, “incitamento all’odio razziale”, perché ho contestato i 6 milioni di ebrei uccisi col gas, e contestare questo in Germania è un reato, secondo la legge tedesca. Perciò mi attaccano.

Panet: Attualmente, in che modo esercita il suo ministero?

Mons. Williamson: Dormendo e mangiando, e ho anche un blog che mi tiene occupato ogni settimana con le traduzioni, ma non faccio molto altro adesso. Sono a riposo.

Panet: Mi può dare il link del suo blog?

Mons. Williamson: Deve accedere tramite l’indirizzo, http://dinoscopus.blogspot.com/. In latino, dinoscopus è mezzo dinosauro e mezzo vescovo, “scopus” è la seconda metà della parola “episcopus” e “dino” la prima metà di “dinosaur”. Da qui dinoscopus. Ma poi bisogna avere la password per entrarvi perché è privato e non abbiamo voluto che fosse pubblico.

Panet: Grazie. Ora qualche domanda sugli avvenimenti d’attualità. Qualche domanda sul Medio Oriente. In Medio Oriente vi sono dei cristiani. Che ne pensa della loro situazione rispetto ai gruppi di resistenza che stanno in Israele, come Hamas o Hezbollah?

Mons. Williamson: Non so nulla sulla relazione tra i cristiani in Medio Oriente e questi gruppi della resistenza araba. Tutto quello che so è che ci sono sempre meno cristiani in Terra Santa perché vengono scacciati. Non c’è dubbio che ci sono molti modi con cui fare pressioni, e loro se ne vanno.

Panet: Lei pensa che il dialogo tra cristiani e musulmani sia difficile da intraprendere?

Mons. Williamson: Qui abbiamo a che fare con due questioni. C’è la questione dei popoli e la questione delle religioni. Per quanto riguarda la questione dei popoli, per vivere insieme basta il buon senso, no? Sulla questione delle religioni, per un cattolico che prende seriamente la fede cattolica, essa è la sola religione totalmente vera. Tutte le altre religioni sono più o meno vere, più o meno false. Perciò, sul piano religioso non ci può essere accordo. Non è possibile. Eppure, sempre, in molti paesi del Medio Oriente, cristiani e musulmani hanno vissuto insieme pacificamente per secoli, per forza di cose. Ognuno capiva che non poteva convertire l’altro, perciò vivevano insieme.

Panet: in coabitazione

Mons. Williamson: Sì, vi era una coabitazione, una coesistenza. Di tanto in tanto veniva interrotta da una guerra. Adesso è compromessa in tutto il Medio Oriente, ed è così dal 1947 – possiamo dirlo – e non sappiamo come finirà.

Panet: Ora una domanda sull’Iran. Cosa dovrebbe fare un vero cristiano di fronte a tutta questa corrente occidentale sedicente giudaico-cristiana e laica (…) che auspica il conflitto?

Mons. Williamson: L’intera questione è sapere se una guerra contro l’Iran sarebbe una guerra giusta e se, per un cattolico, secondo i principi classici, conosciuti da secoli, della dottrina cattolica sulla guerra giusta, sarebbe giusto attaccare l’Iran. Io credo che non vi siano ragioni sufficienti per attaccare l’Iran, secondo questa teologia cattolica.

Panet: Lo Stato di Israele, possiede una legittimità religiosa o politica?

Mons. Williamson: La questione è delicata, evidentemente. Diciamo che molti credono che sia legittimo. Questo non significa che necessariamente lo è.

Panet: Tre domande sulla fede. Dobbiamo ritenere che il Nuovo Testamento sia in rottura col Vecchio, e, tra le altre cose, lei crede nell’esistenza di un Popolo Eletto?

Mons. Williamson: Ebbene, queste sono due domande. Prima di tutto… c’è una rottura tra la crisalide e la farfalla?

Panet: No

Mons. Williamson: Ecco, questo è esattamente il rapporto che c’è tra il Vecchio Testamento e il Nuovo. Poiché Sant’Agostino dice che il Nuovo Testamento è nascosto nel Vecchio e che il Vecchio diventa chiaro nel Nuovo, vetus testamentum patet in novo, novum latet in vetere. Sì, questo è latino. E’ una di quelle espressioni lapidarie di Sant’Agostino con cui dice molto con poche parole.

Panet: Che cosa dice del Popolo Eletto?

Mons. Williamson: Un Popolo Eletto c’è stato. Il Vecchio Testamento aveva il suo popolo eletto. Era costituito dagli Ebrei. Ma dal momento della morte di Nostro Signore in Croce, il popolo eletto non è più eletto secondo la carne, secondo la discendenza fisica da Abramo…ma diventa, come San Paolo spiega molto chiaramente nelle sue lettere, Ebrei, Galati e Romani, diventa… il popolo eletto è tale per la fede e la vera discendenza di Abramo è la discendenza per la fede, e cioè tutti i cattolici e tutti gli ebrei che credono, e tutti i non ebrei che credono. Non vi sono più ebrei eletti e non ebrei non eletti, l’ebreo e il non ebreo sono eletti se hanno la fede. Tutto dipende dalla fede in Nostro Signore Gesù Cristo.

Panet: Come considera la fede e la ragione? La distinzione fatta da Kant tra il “noumeno” e il “fenomeno”.

Mons. Williamson: Ancora due domande. La prima domanda, la fede e la ragione. Dunque: immaginiamo un’enorme F, con una piccola R appoggiata al piede della F. R è la ragione, F, la fede. La Fede sopravanza infinitamente la ragione, come il soprannaturale sopravanza il naturale. La natura è il misero piccolo mondo che ci circonda con le creature, il cielo, le stelle, le montagne, le tigri, l’uomo. Questa è la natura. Il soprannaturale: è tutto cielo, tutto Dio. Il soprannaturale è infinitamente più del naturale. La ragione ci dà un accesso naturale alla natura che è valido in sé stesso e da sé stesso, e che non è incompreso, calpestato o distrutto dal soprannaturale, al contrario… Gratia non tollit naturam. La grazia non distrugge la natura. La grazia è celebrata dalla natura. È Dio che ha creato la natura in modo che l’uomo possa arrivare in cielo. Perciò non è possibile avere una guerra tra la natura e la grazia. Non sta in piedi. Dio ha creato entrambe. È Dio che ci dà la natura come ci dà il dono della fede. I due non sono in contraddizione. La giusta ragione è perfettamente allineata alla vera fede ed è solo la falsa ragione che non è allineata alla fede, come la falsa fede non è allineata alla ragione. Ma entrambe, prese in sé stesse, sono perfettamente allineate.

Panet: Come spiega che si possa concepire intellettualmente Dio ma non sentire la sua esistenza profonda? Parlo del mio corpo. Intellettualmente, posso concepire Dio.

Mons. Williamson: La religione innanzi tutto non è una questione di sentimento. È per prima cosa una questione di intelligenza e di volontà, non di sentimento. Lei ha appena detto che la sua intelligenza può concepire Dio, quindi la sua intelligenza è la parte più importante. I sentimenti alla fine finiranno per seguirla, ma più importante è l’intelligenza. Lei ha tutto il diritto di dire: “Signore, non vi sento in nessuna cosa. Capisco con la mia intelligenza che esistete e che state ascoltando e vi prego, senza sentirvi, ma vi prego”.

Panet: Che cosa dice sul “noumeno” e sul “fenomeno”?

Mons. Williamson: La distinzione che Kant fa è molto pericolosa perché lui conclude che conosciamo solo le apparenze. Al di là delle apparenze, non possiamo conoscere nulla. È la distruzione della ragione, della teologia, la distruzione della conoscenza e la distruzione dello spirito umano. E questo è il disastro che ci circonda ovunque nel mondo. Kant: è un criminale di prima categoria. Un criminale.

Panet: Ma egli ha poi trovato la fede?

Mons. Williamson: No, no, no, no, no. Ascolti. Esiste ciò che voglio. Io voglio Dio. Perciò Dio esiste. Le sembra un ragionamento corretto?

Panet: .

Mons. Williamson: Ebbene, no. Non è il desiderio che crea la realtà. Lei desidera un milione di euro nel portafoglio? Ce l’ha? No. Non è reale. Solo perché voglio Dio non significa che c’è. Voglio Babbo Natale, ma questo non significa che esista.

Panet: Ci penserò.

Mons. Williamson: Si fidi della sua intelligenza e non permetta che perisca a causa delle dottrine di Kant.

Panet: E cosa sa dello stato attuale dei negoziati tra la Fraternità e il Vaticano?

Mons. Williamson: Penso che finirà per diventare un dialogo tra sordi… perché delle due l’una. Le due posizioni, in sé stesse, sono assolutamente inconciliabili. Ad esempio, 2+2=4 e 2+2=5 sono inconciliabili. Perciò, delle tre l’una: o quelli che dicono che 2+2=4 rinunciano alla verità e si adeguano a 2+2=5 – e cioè la Fraternità abbandonerà la verità, cosa che Dio ci vieta di fare – o quelli che dicono che 2+2=5 si convertono e ritornano alla verità, oppure i due contendenti si incontrano a mezza strada, il che significa che tutti si mettono d'accordo che 2+2=4 e ½. È falso. Perciò, o la Fraternità tradisce sé stessa, o Roma si converte, o è un dialogo tra sordi.

Panet: Ancora sulle questioni di fede. Giuda ha demeritato il perdono di Dio?

Mons. Williamson: Ha rifiutato il perdono di Dio.

Panet: Intende dire che se l’avesse chiesto l’avrebbe ricevuto?

Mons. Williamson: Assolutamente. Con il pentimento. Se si fosse pentito e si fosse gettato ai piedi della Croce Nostro Signore lo avrebbe perdonato. Assolutamente.

Panet: La mia ultima domanda. E’ vero che è un grande ammiratore di Beethoven? Qual è la sua opera preferita, che la commuove di più?

Mons. Williamson: La Terza Sinfonia. Il primo movimento dell’Eroica.



gennaio 2010

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