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CONCILIAR “THEOLOGIAN” - I

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  5 giugno 2010

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo agli errori impostisi nei documenti del Concilio Vaticano II, che hanno condotto la Chiesa ufficiale ad intraprendere in questi 45 anni un cammino di auto-distruzione.


Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://dinoscopus.blogspot.com/





Sei errori riassumono la dottrina di un capobanda del Vaticano II, padre Chenu.
In breve, l’uomo al posto di Dio.


“Teologo” conciliare - I

La devastazione operata nelle anime in tutto il mondo, negli anni 1960, dal venir meno della gran parte dei vescovi cattolici al Concilio Vaticano II, è incommensurabile.
Per questo non si rifletterà mai abbastanza sul problema di fondo, perché esso è tutt’ora presente, e oggi più che mai. Esso minaccia di spedire tutte le nostre anime all’Inferno.
L’anno scorso il quindicinale italiano, Si Si No No [a. XXXV, n° 21, 15 dicembre 2009], ha pubblicato un articolo che riassume i principali errori di un “teologo” pioniere del Vaticano II, il domenicano francese P. Marie-Dominique Chenu.
Di seguito sono ulteriormente riassunti i suoi sei errori che portano al cuore del problema: collocare l’uomo al posto di Dio (ho cambiato il loro ordine – cosa che darà materia per un altro “CE”):
 
1. Volgersi all’uomo, come se fosse Dio ad aver bisogno di essere adattato all’uomo moderno, e non l’uomo moderno a Dio. Ma il continuo sforzo del cattolicesimo è di adattare l’uomo a Dio, e non viceversa.
 
2. Sottomettere la Rivelazione divina al modo di pensare moderno, ad esempio a Cartesio, Kant, Hegel. Non c’è più un’assoluta, oggettiva Verità. Tutte le impostazioni religiose diventano meramente relative e soggettive.
 
3. Sottomettere la Rivelazione divina al metodo storico, il che significa che ogni verità nasce solo nel suo contesto storico, tale che, dal momento che ogni contesto storico è cambiato o sta cambiando, nessuna  verità è invariata o immutabile.
 
4. Credere nell’evoluzione panteista, nel senso che Dio non è più il Creatore essenzialmente distinto dalla creazione. Egli è considerato al pari delle creature, diveniente con l’evoluzione e con l’evoluzione costantemente cangiante.
 
5. Porre al primo posto i sentimenti in materia di religione, cioè mettere l’esperienza religiosa sentimentale al di sopra sia della Fede soprannaturale, nell’intelligenza, sia della Carità soprannaturale, nella volontà.
 
6. Negare la differenza tra il bene e il male, sostenendo che è la mera esistenza di un atto umano a renderlo buono. Ora, è vero che ogni atto umano che si realizza ha la bontà dell’esistente, ma esso possiede la bontà morale soltanto se è ordinato al suo fine, che in definitiva è Dio. Gli atti umani che non sono ordinati a Dio sono moralmente cattivi.
 
I sei errori sono ovviamente interconnessi. Se (1) la religione è centrata su di me, allora (2 e 3) devo sganciare la mia mente dalla realtà, dove la religione è centrata su Dio. Con la mente così paralizzata, poi (4) “niente c’è che sia”, così che tutto si evolve, e (5) i sentimenti prendono il sopravvento (dopo di che la religione, per colpa degli uomini, si femminilizza, perché l’emotività è prerogativa delle donne). Infine, quando i sentimenti sostituiscono la verità (6), crolla la morale.
 
Negli stessi documenti del Vaticano II questi errori sono piuttosto impliciti che espliciti, poiché hanno dovuto essere mascherati perché i documenti fossero votati dalla gran parte dei vescovi cattolici presenti al Concilio, non ancora sufficientemente modernizzati.
Comunque, questi errori rappresentano l’intero aggiornamento dello “spirito del Vaticano II”, che era ciò a cui miravano coloro che hanno condotto il Concilio, ed è per questo motivo che da 45 anni la Chiesa ufficiale si è posta su un percorso di auto-distruzione: dal 1965 al 2010.
Per quanti anni ancora?

Kyrie eleison.

Londra, Inghilterra



giugno 2010

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