Eleison comments CCXII
 
FAITH VICTORIOUS

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  6 agosto 2011

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo alla ineluttabile necessità di proclamare sempre la Fede integralmente come unico mezzo per convertire i miscredenti e vincere i nemici della Verità.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html




Quello che Benedetto XVI deve fare è credere nella fede immutabile e proclamarla in faccia a tutta la modernità.

Fede vittoriosa


A titolo di risposta alla convincente critica di Mons. Tissier de Mallerais sul pensiero del Papa Benedetto XVI, presentata brevemente negli ultimi quattro numeri di questi "Commenti", che possiamo dire (Rom. VI, 1) ?
Consideriamo tre argomenti con i quali dei buoni cattolici potrebbero cercare di difendere il Papa dall'accusa che il suo pensiero non è cattolico. 
 
La prima linea di difesa potrebbe basarsi sull'affermazione generale che attaccare in qualunque modo il Papa significa aiutare i nemici della Chiesa.
Ma, il primo dovere del Papa non consiste nel "confermare i suoi fratelli nella Fede" (Lc. XXII, 32) ?
Se quindi il pensiero di un Papa si allontana seriamente dalla Fede e di conseguenza gli si fa notare, con tutto il dovuto rispetto, dove sta deviando, questo non significa attaccarlo o lavorare per i nemici della Chiesa. Significa invece aiutarlo a vederci chiaro nel compiere il suo dovere e ricordargli che l'unico e solo mezzo che ha per conquistare questi nemici, oggi più forti che mai, è: “la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra Fede” (I Gv. V, 4). 
 
Una seconda obiezione all'argomentare di Mons. Tissier, relativa al momento presente, potrebbe essere che Papa Benedetto è prigioniero in Vaticano, quindi non è libero di difendere la Tradizione cattolica come vorrebbe realmente.
Ora, è vero che i Papi del post-concilio sono stati attorniati da dignitari della Chiesa che erano e sono dei massoni segretamente intenzionati a distruggere la Chiesa, ed è anche possibile che a partire dal Vaticano II i finanzieri abbiano sempre più stretto un cappio finanziario al collo del Vaticano. Ma non ci sarebbe denaro bastante da subentrare alla vera dottrina se solo fosse proclamata, e se la fede di Benedetto XVI non fosse prigioniera degli errori hegeliani potrebbe facilmente vincere i massoni che lo circondano. Una vittoria ottenuta col martirio? Potrebbe volerci una serie di Papi martiri, ma se solo noi li meritassimo, come nella Chiesa antica, il Vaticano potrebbe presto essere nuovamente libero! 
 
Di una terza più diretta obiezione si è accennato nell'ultimo “CE”: Benedetto XVI potrebbe dichiarare di credere non solo nella Fede e nella Ragione che si correggono reciprocamente, ma anche nella Fede tradizionale. Di modo che egli potrebbe dire che crede assolutamente che il corpo crocifisso di Gesù risorse dalla tomba con la sua anima umana la mattina di Pasqua, tale che quando dice all'uomo moderno che il reale significato della Resurrezione non è quello di un corpo materiale che esce dalla tomba, ma quello dell'amore spirituale che vince la morte, non sta facendo altro che rendere accessibile la Resurrezione all'uomo moderno miscredente. 
 
Ma, Santo Padre, è vero o non è vero che il corpo crocifisso è risorto da quella tomba materiale? Se non è vero, smettiamo di crederlo e smettiamo di fingere di crederlo, e Lei rinunci a essere il Papa di questi credenti deliranti. Ma se è vero che è risorto dalla tomba, allora è QUESTO che Lei deve proclamare al povero uomo moderno, e Lei deve - perdoni l'ardire - ricacciargli in gola la sua incredulità.
L'uomo moderno non ha bisogno che gli si racconti il ritornello dell'amorevolezza. Ne ascolta tutti i giorni!  Lui ha bisogno di sentire che solo Nostro Signore veramente risorto è stato in grado sia di fermare i suoi nemici implacabili che vollero neutralizzarlo, sia di trasformare i suoi totalmente sfiduciati apostoli in conquistatori del mondo. 
 
Santo Padre, è inutile cercare di stabilire un rapporto col mondo usando i pensieri corrotti che gli sono propri. Il mondo lo si conquista con i pensieri e le parole di Nostro Signore! E se per farlo Lei è obbligato a darci un esempio di martirio, voglia credere che si tratta dell'esempio di cui molti di noi potremmo aver bisogno in un futuro non troppo lontano.
Umilmente preghiamo per Lei.                                  

Kyrie eleison

Londra, Inghilterra



agosto 2011

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