Omelia 

di S. Ecc. Mons. Bernard Tissier de Mallerais
della Fraternità San Pio X

pronunciata a Parigi, nella Chiesa di Saint-Nicolas-du Chardinnet

  3 giugno 2012

pubblicata sul sito della Fraternità in Italia




i neretti sono nostri

 
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così sia.
 
Mi è stato dato ogni potere in Cielo e sulla terra, andate dunque e insegnate a tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Questa è la missione della Chiesa e la missione della Fraternità san Pio X.

È la fede che abbiamo nel potere di Nostro Signore Gesù Cristo; nel potere di Cristo Re e di Cristo Sacerdote che ci anima dalla nostra fondazione. Abbiamo condotto questa battaglia per il Cristo Sacerdote, per il suo sacerdozio, per i suoi sacerdoti, e per il Cristo Re, cioè per una civiltà cattolica, per uno Stato cattolico.

Noi continueremo a lottare, carissimi fedeli, come lo hanno fatto i santi dei primi secoli della Chiesa di fronte alle eresie che minavano la fede cattolica come oggi. Dobbiamo fare un paragone tra le eresie ariane, contro la SS. Trinità, e l'eresia attuale contro il Sacerdozio e la Regalità di Gesù Cristo.

Comincerò questo paragone esponendovi semplicemente tre eresie dell'antichità che sono state vinte dai santi e dai sacerdoti.

Innanzitutto l'arianesimo.
Ario, sacerdote ad Alessandria d'Egitto, si erse contro il dogma cattolico dichiarando: “No, il Verbo di Dio, il Figlio, non è uguale al Padre,  non è Dio. Il Verbo di Dio è una creatura”, e cita san Paolo a sproposito dicendo che “Egli è il primogenito tra tutte le Creature”. San Paolo ha scritto che Gesù è il primogenito di tutte le creature, considerando il piano di Dio. Dio lo ha visto per primo nel suo piano di creazione. Ha visto suo Figlio incarnato. Ario dice “No! È indegno che Dio diventi carne. Io ho trovato una nuova dottrina: il Verbo non è Dio”.
Allora si riunisce un concilio, un vero concilio, quello di Nicea, per condannare Ario e dichiarare che il Verbo di Dio è in tutto uguale al Padre. Il Verbo è consustanziale al Padre, come affermiamo ogni domenica nel Credo: consubstantialem Patri: il Verbo, Dio Figlio, è consustanziale a suo Padre. Insieme formano un'unica sostanza, un solo Dio. È questa un termine filosofico, che non esisteva nella Bibbia ed i padri del concilio hanno esitato ad adottarla poiché proveniva dalla filosofia e dal paganesimo. Essa poteva portare a pensare cose completamente stravaganti, come il fatto che Dio Padre e Figlio sarebbero soltanto delle rappresentazioni di una sola persona. Dunque in Dio esisterebbe un'unica persona che assumerebbe di volta in volta la maschera del Padre o del Figlio.
Anche sant'Atanasio ha avuto delle difficoltà ad adottare quel vocabolo, consustanziale, ma alla fine lo ha adottato, ed ha applicato il concilio di Nicea.
Per questo ha lottato, combattuto e sofferto. E’ stato mandato in esilio, si è rifugiato nel deserto: per la fede nella Santissima Trinità; per difendere l'uguaglianza assoluta del Padre e del Figlio; per difendere la divinità del Verbo di Dio.
Non è forse quello che dobbiamo fare anche noi, cari fedeli, combattendo senza pietà gli eretici ariani?
Fu l’energia di Sant’Atanasio che in gran parte contribuì a sconfiggere l'eresia ariana. Dunque, non dobbiamo cessare la lotta che durerà ancora, a mio parere, vent'anni perché la crisi che subiamo attualmente è una crisi grave, quindi una crisi lunga. La storia della Chiesa mostra che tutte le grandi crisi sono durate settant'anni come l'arianesimo o il grande scisma. Quindi probabilmente la crisi conciliare durerà settant'anni, perciò dobbiamo aspettare ancora trent'anni. Non crediamo troppo in fretta alla vittoria. L’otterremo, perché Gesù ha dato ogni potere alla sua Chiesa e noi lo crediamo.

La seconda eresia sorta in seguito fu l'eresia nestoriana.
Nestorio, vescovo, patriarca di Costantinopoli, dichiara che dire che il Verbo è divenuto carne, “Verbum caro factum est”, è uno scandalo. “Affermare che Dio si unisca ad una carne, cioè al corpo di Gesù è uno scandalo. Dio è puro spirito, non può unirsi ad un corpo. Ciò ripugna alla filosofia, ed io, Nestorio, ho trovato un'altra soluzione. Gesù, l'uomo Gesù, per i suoi atti ha meritato la divinità. Così Gesù è diventato Dio, dunque Gesù è Dio”. Affermare che Gesù sia Dio è perfettamente corretto. Ma si può dire che Nestorio professasse la fede cattolica? Egli afferma che Gesù è Dio, ma in che modo? Non è Dio che si è fatto uomo, è Gesù, l'uomo Gesù, che è diventato Dio. È forse questa un’affermazione cattolica? No di certo. È un’eresia.
Purtroppo è ciò che un certo professore di Ratisbona, quarant'anni fa, professava nelle sue lezioni, dicendo che Gesù va talmente al di là di se stesso, grazie alla sua carità..., si estende oltre a se stesso fino da unirsi all'Uno, cioè a Dio. Un'eresia, che assomigliava a quella nestoriana.
Dunque stiamo bene attenti, cari fedeli, a professare la fede cattolica come si deve. Non basta dire che Gesù è Dio, bisogna affermare che è Dio che si è incarnato. Dio si è fatto uomo. È il mistero dell'Incarnazione.
Allora ci sono stati dei santi, come san Cirillo d'Alessandria, che hanno lottato per questo errore, perché se Gesù non è Dio, se è un uomo, allora la Santa Vergine ha messo al mondo un uomo. Dunque la Santa Vergine non è Madre di Dio. “Santa Maria Madre di Dio, prega per noi, no, non può essere vero, la Santa Vergine è Madre dell'uomo Gesù Cristo”.
Questa è un'eresia, un'offesa alla Madonna. Come negare la sua maternità divina? San Cirillo si erse contro di essa, e con lui il concilio di Efeso, affermando: No, la Santissima Vergine è veramente Madre di Dio poiché ha messo al mondo Colui che è Dio da tutta l’eternità, l'Uomo-Dio, Gesù Cristo.
Se Maria Santissima è Madre dell'Uomo-Dio, è la Madre di Dio. Suo Figlio è Dio. La seconda Persona della SS. Trinità, Dio Figlio.
San Cirillo fu un santo che non esitò a confutare le eresie e perciò fu anche perseguitato. Egli le ha confutate spiegando la fede cattolica. Così dobbiamo fare noi oggi, cari fedeli, confutando la libertà religiosa e spiegando la fede cattolica. La libertà religiosa vuole che si rispettino tutti quelli che professano gli errori religiosi. Vuole che lo Stato lasci la libertà a tutti gli errori, a tutte le false religioni, in nome della dignità umana. Noi diciamo di no. È Gesù Cristo che deve regnare, che deve regnare nei cuori e deve regnare pubblicamente nello Stato. Lo Stato deve essere cattolico.
Noi vogliamo confutare l'errore di questa falsa dignità umana; della libertà di tutti (i falsi culti), che lo Stato dovrebbe rispettare. Ciò è impossibile e falso. Dobbiamo invece affermare la Verità, cioè che solo Gesù ha il diritto di regnare pubblicamente nello Stato. Ecco cosa dobbiamo fare seguendo l'esempio di san Cirillo d'Alessandria. Non pensiamo che per il fatto che Roma oggi ci propone un accordo, una situazione ufficiale nella Chiesa, dobbiamo rinunciare a proclamare queste verità, evidentemente forti, che contraddicono il Concilio. Non dobbiamo rinunciare a combattere il Concilio e gli errori del Concilio.

Il terzo esempio che vi farò è quello dell'eresia dei Pneumatomachi.
Dopo il concilio di Efeso, alcuni affermarono che lo Spirito Santo non é Dio. Terza eresia: “Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, ma lo Spirito Santo no, non lo è. Lo Spirito Santo è una creatura. La prova? Il fatto che sia Gesù a mandarlo: “il Paraclito, lo Spirito di Verità che vi manderò quando sarò presso il Padre”. Se Gesù manda qualcuno significa che è una creatura”. Ecco l’errore dei Pneumatomachi.
Allora, cari figlioli, è forse vero che lo Spirito Santo non è Dio? Spero che siate pronti a protestare e a professare la vostra fede. Sì, lo Spirito Santo è Dio, come il Padre e il Figlio. Noi facciamo il segno della croce nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo per mostrare che le Tre Persone divine sono tutte e tre Dio. “Nel nome del Padre”, c'è un solo nome, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Un unico Dio in Tre Persone. Lo Spirito Santo è Dio. Allora san Basilio di Cesarea, nel Ponto, si erse per protestare contro questo errore e dire: “Lo Spirito Santo è veramente Dio, noi dobbiamo adorarlo come il Padre ed il Figlio”. Egli ha lottato per questo ed ha trionfato sull'errore.
Avvicinandosi alla soluzione della crisi, dopo forse venti o trent'anni, san Basilio vedendo che gli eretici, Pneumatomachi, cominciavano a convertirsi, - sarebbe bello che ora i conciliari cominciassero a convertirsi, ma non è il caso. Nessuno. Né a Roma né nelle diocesi. Nessuno - vedendo che cominciavano a ritornare alla fede cattolica decise che non era il caso di insistere, obbligandoli a dire che lo Spirito Santo è Dio, perché questo avrebbero esitato a professarlo.
Allora ha fatto uso di una formula più tenue, dicendo che lo Spirito Santo deve adorarsi con il Padre e con il Figlio e riceve la medesima gloria del Padre e del Figlio: “Noi dobbiamo adorare lo Spirito Santo come il Padre ed il Figlio, dobbiamo tributare la medesima gloria allo Spirito Santo che al Padre ed al Figlio”. Una formula più tenue, ma che professa la fede cattolica, senza equivoci. Se dobbiamo adorare lo Spirito Santo, è perché è Dio; se noi dobbiamo la stessa gloria allo Spirito Santo che al Padre ed al Figlio, è perché lo Spirito Santo è Dio.
San Basilio non ha usato parole equivoche riguardo agli eretici, che ritornavano alla Chiesa. Ha preteso che professassero la fede cattolica integrale ma con una formula più tenue. Ha fatto uso di prudenza, cosa molto buona, ma professando la vera fede. Non accettando di firmare delle cose equivoche. Ecco cosa dobbiamo fare oggi. Rifiutare delle formule equivoche e non smettere di condannare l'errore e di professare correttamente la fede cattolica.

Quando i conciliari, fra vent'anni o venticinque anni torneranno; quando si pentiranno del Concilio, quando vedranno continuare la catastrofe con i seminari completamente vuoti, le chiese in rovina, l'apostasia e l’immoralità ovunque, vorranno fare penitenza e riconosceranno tali errori. Quando i conciliari nella Chiesa cominceranno a mostrare pentimento noi potremo usare formule più tenui per aiutarli a tornare, ma non adesso, mentre la crisi attualmente imperversa totalmente. Ora noi dobbiamo proclamare e condannare gli errori del Concilio, specialmente la negazione della regalità di Cristo, il rifiuto di Cristo Re.

Ecco, cari fedeli, il nostro programma di battaglia. Non facciamoci illusioni, la crisi è lungi dall'essere finita. Bisognerà combattere ancora a lungo e organizzarci per perseverare e continuare a professare la fede cattolica integrale, con la totale fiducia nel potere di Nostro Signore Gesù Cristo.
Mi è stato dato ogni potere così in Cielo come in terra, andate dunque nel mondo intero, predicate la Verità, predicate la Santissima Trinità, predicate il Cristo Re, predicate il Cristo Sacerdote, affidatevi anche alla mia Madre divina, che ha tutte le grazie, che distribuisce tutte le grazie. È anche grazie a Lei che trionferò sui miei nemici, è grazie a Lei che riporterò la fede cattolica integra nella mia Chiesa. Affidatevi a mia Madre, Vergine, Immacolata nella sua Fede”.
 
Che la santa Vergine ci conservi la santa fede immacolata.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così sia.




giugno  2012

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