Novità dalla “Resistenza Cattolica”

Dichiarazione
Ut fideles inveniamur


del 29 gennaio 2013

resa pubblica il 2 febbraio 2013
sotto la protezione di
Nuestra Señora del Buen Suceso,
di Quito, Ecuador




Questa dichiarazione è stata pubblicata sul sito del Monastero di Santa Cruz,
di Nova Friburgo, Brasile

e trasmessa da Don Joseph Pfeiffer al sito francese Avec l'immaculée
con la seguente presentazione

Si veda il comunicato del gruppo di sacerdoti della “Resistenza Cattolica”
del dicembre 2012

traduzione e impaginazione sono nostre

Presentazione di Don Joseph Pfeiffer

Questa dichiarazione del 29 gennaio 2013, scritta originariamente in portoghese da Dom Thomas d’Aquin su suggerimento di Dom Joaquim Sant'Ana del monastero della Familia Beatae Mariae Virginis di Dom Jahir Britto de Souza e Irmãos (Candeias, Brasile), che è stata sottoscritta da coloro che erano personalmente presenti in Brasile e da coloro che non poterono essere presenti, è il risultato del lavoro di due monasteri brasiliani che non hanno perso il “dogma della fede”. Scritta il 29 gennaio 2013, è stato deciso che fosse resa pubblica questo 2 febbraio 2013 da Quito, in Ecuador, sotto la protezione di Nuestra Señora del Buen Suceso, di Quito.

Monastero di Santa Cruz
Nova Friburgo – Brasile

29 gennaio 2013
Festa di San Francesco di Sales

Seguendo l’esempio e gli insegnamenti di Mons. Lefebvre e anche di Mons. de Castro Mayer:
«Noi aderiamo con tutto il cuore e con tutta l'anima alla Roma cattolica custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento della stessa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità.
Noi rifiutiamo, invece, e abbiamo sempre rifiutato di seguire la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono scaturite.» (Dichiarazione del 21 novembre 1974).

Queste parole di Mons. Lefebvre definiscono il nostro atteggiamento di fronte alla “Chiesa conciliare” che beatifica il Papa Giovanni Paolo II e dichiara che il Papa Paolo VI ha praticato le virtù ad un grado eroico; questa “Chiesa conciliare” che rinnova lo scandalo di Assisi e riafferma gli insegnamenti del Vaticano II, volendoli inserire nella Tradizione della Chiesa, disprezzando così gli insegnamenti, le definizioni e le condanne di tutti i papi anteriori al Vaticano II.

Per questa ragione, noi facciamo nostre le pretese di Mons. Lefebvre per il ritorno di Roma alla Tradizione:
«Supponendo che da qui a qualche tempo Roma faccia un appello, voglia riceverci, voglia riprendere a parlare, in quel momento, io porrò le condizioni. Non accetterò più di trovarmi nella situazione in cui ci siamo già trovati al momento dei colloqui. Basta. Io porrò la questione sul piano dottrinale: Siete d’accordo con le grandi encicliche di tutti i papi che vi hanno preceduto? Siete d’accordo con Quanta Cura di Pio IX, Immortale Dei e Libertas di Leone XIII, Pascendi di Pio X, Quas Primas di Pio XI, Humani generis di Pio XII? Siete in piena comunione con questi papi e con le loro affermazioni? Accettate ancora il giuramento antimodernista? Siete per il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo? Se voi non accettate la dottrina dei vostri predecessori, è inutile parlare. Fino a quando non avrete accettato di riformare il Concilio sulla base della dottrina di questi papi che vi hanno preceduto, non è possibile alcun dialogo. È inutile.» (Mons. Lefebvre, Fideliter, n° 66, novembre-dicembre 1988, pp. 12-13).

È senza alcuno spirito di rivolta, senza amarezza e senza alcun risentimento che noi, riprendendo le parole di Mons. Lefebvre, abbiamo intenzione di continuare la nostra opera in difesa della Tradizione, usando tutti i mezzi che la Provvidenza ci fornirà, occupandoci della salvezza delle anime, della formazione dei candidati al sacerdozio, della formazione dei religiosi e delle religiose, dell’esistenza delle scuole cattoliche e del sostegno alle famiglie cattoliche, affinché la società torni a sottomettersi al soave giogo di Nostro Signore Gesù Cristo, Re delle nazioni e di tutto l’universo.

Noi lanciamo un appello a tutti coloro che hanno il nostro stesso ideale, perché si uniscano a noi affinché nella Tradizione non prevalga il movimento che mira ad una sua sottomissione disastrosa alla Roma modernista, movimento che si è manifestato chiaramente in questi ultimi mesi nelle lettere, nelle dichiarazioni e negli altri documenti degli attuali Superiori della Fraternità San Pio X.

Con la grazia di Dio e il soccorso della Vergine Maria, di San Giuseppe e di San Pio X, noi siamo convinti di rimanere fedeli alla Chiesa cattolica romana, a tutti i successori di San Pietro e anche a Mons. Lefebvre, e siamo convinti di essere, in tal modo, i fedeli dispensatori dei misteri di Nostro Signore Gesù Cristo nello Spirito Santo (cfr. I Cor. 4, 1 e ss).
Così sia.

(Presenti in Brasile)
R. Padre Tomás de Aquino OSB (Brasile)
R. Padre Jahir Britto, FBMV (Brasile)
Don Ernesto Cardozo (Argentina)
Don René Trincado (Cile)
R. Padre Joaquim Daniel, FBMV (Brasile)
Don Joseph Pfeiffer (Stati Uniti)
Don David Hewko (Stati Uniti)

(Assenti)
Mons. Richard Williamson, FSSPX (Inghilterra)
Don Jean Michel Faure, FSSPX (Francia)
Don Ronald Ringrose, (Stati Uniti)
Don Richard Voigt, SDB (Stati Uniti)
Don Juan Carlos Ortiz, FSSPX (Colombia)
Don Brendan Dardis, (Stati Uniti)
Don Arturo Vargas, FSSPX (Messico)
Padre Dominic Mary of the Pillar, OP (Stati Uniti)
Don François Chazal, FSSPX (Francia)



Foto di gruppo dei presenti in Brasile




febbraio  2013

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