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Editoriale del Superiore del Distretto di Francia della Fraternità Sacerdotale San Pietro sull'elezione di Papa Francesco aprile 2013 Cari Amici e benefattori, eleggendo Papa il cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, i membri del Conclave hanno scompigliato tutti i pronostici dei giornalisti e dei vaticanisti. Questo semplice fatto ci ricorda una verità essenziale: nell’elezione di un Papa, se gli uomini propongono, in definitiva è Dio che dispone. Attraverso il voto dei cardinali, per la strumentalità delle libere cause seconde che rientrano in un piano divino che esse misteriosamente servono e che le supera, Dio manifesta la Sua Provvidenza per la Sua Chiesa. Egli le dona un nuovo Pastore. Questa realtà è innanzi tutto un dono della Sua grazia. Habemus Papam. In quest’anno della fede, come non accogliere in modo soprannaturale, con fiducia nei disegni della Provvidenza, l’elezione del Papa? Colui che ha scelto di essere chiamato Francesco, per noi è ormai il dolce Cristo in terra, il Vicario di Cristo incaricato di condurre il Suo gregge. San Francesco d’Assisi sentì il Signore che gli diceva: «Va, Francesco, e ripara la mia Chiesa». Ormai spetta a Papa Francesco proseguire su questa via, che è quella degli otto anni di pontificato di Benedetto XVI. Ubi Petrus, ibi Ecclesia. Benedetto XVI aveva promesso in anticipo «una indefettibile fedeltà» al suo successore. Offriamogli anche noi la stessa docilità. E preghiamo per colui che porta ormai il peso delle chiavi di Pietro. Don Vincent Ribeton Superiore del Distretto di Francia della Fraternità Sacerdotale San Pietro (torna
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