Eleison comments V

MOTU PROPRIO - III

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  4 agosto 2007

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo alla pubblicazione e alla portata del Motu proprio Summorum Pontificum. Parte terza.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://dinoscopus.blogspot.com/


Nonostante le riserve di molti cattolici sul contenuto e la motivazione del Motu Proprio, si può ancora credere che farà del bene

Motu Proprio - III


Un certo numero di anime che tengono alla Tradizione cattolica, non sono soddisfatte dal Motu Proprio di Papa Benedetto XVI di quattro settimane fa, nonostante il suo essere apparentemente benevolo, con le parole e con i fatti, nei confronti dell’antica e vera Messa della Chiesa cattolica.

Riguardo alle parole, costoro dicono che il Motu Proprio e la lettera ai vescovi che l’accompagna, sono pieni di contraddizioni che ne vanificano la benevolenza. Riguardo ai fatti, dicono che la supposta liberalizzazione della Messa tridentina è ancora così vincolata da restrizioni che non è affatto una liberalizzazione. In breve, il Motu Proprio sarebbe un’altra manovra modernista per ingannare in particolare la FSSPX e per abbattere la sua persistente resistenza all’inventata religione conciliare.

Per quanto mi riguarda, concedo subito che i due documenti sono pieni di contraddizioni e di restrizioni e, per quanto riguarda Roma, probabilmente sono stati concepiti – anche sinceramente! – per contribuire ad indurre la FSSPX e i suoi compagni di viaggio “a tornare all’ovile”. Detto questo, oggettivamente resta il fatto che il Papa ha dichiarato che la Messa antica non è mai stata abrogata, cosa questa che è una formidabile ammissione da parte di Roma. Inoltre, oggettivamente, dei singoli sacerdoti in tutto il mondo possono oggi usare il vecchio Messale e celebrare la vera Messa, almeno in privato, senza timore di essere “disobbedienti”, il che apre la strada al fluire della vera grazia privata, con quanto di incalcolabile questo può comportare.

Riguardo al timore che il Motu Proprio sia una trappola, ecco un paragone. La FSSPX (e compagni) occupa una fortezza inespugnabile in cima ad una montagna (l’immutabile dottrina cattolica e la liturgia). Sotto, nella pianura intorno alla fortezza, ci si accorge che improvvisamente il nemico modernista fa un gesto come a non voler distruggere la fortezza, dopo tutto. Non si dovrebbe gioire all’interno della fortezza?

Io dico: certamente! A due condizioni! Primo, la porta della fortezza non dovrebbe essere ancora assolutamente aperta (eccetto che ai reali “disertori” dal modernismo). Secondo, nessuno all’interno della fortezza dovrebbe gioire o comportarsi come se la guerra fosse finita. A meno dell’intervento di Dio, vi è ancora molta strada da fare. Ma su queste due condizioni…

Kyrie eleison.




febbraio  2014

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