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Eleison comments XXVII DE CORTE di S. Ecc. Mons. Richard Williamson Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X 5 gennaio 2008
Marcel de Corte, un filosofo belga del XX
secolo,
diagnosticò la malattia dell’uomo contemporaneo come angelismo meccanico, sorgente dal razionalismo. De Corte La malattia essenziale del mondo odierno è l’empietà. La filosofia puramente naturale senza una dimensione soprannaturale è una medicina insufficiente, ma può bene analizzare in che modo la natura umana sia stata devastata nel corso degli ultimi 500 anni dal genere umano allontanatosi dal vero Dio della Rivelazione soprannaturale. Tale è stato il caso del filosofo belga Marcel de Corte. Nato nel 1905, la sua carriera di scrittore come filosofo ebbe inizio nel 1930 con studi seri sulla sperimentata e vera filosofia di Aristotele, ma dalla Seconda Guerra Mondiale in poi egli rivolse la sua attenzione sempre più al mondo che stava crollando intorno a lui. Morì nel 1994. Nei suoi ultimi tre libri, “Fine di una Civiltà” (1949), “L’Uomo contro l’Uomo” (1962) e “L’intelligenza in pericolo di morte” (1968), egli dimostra una forte familiarità con i moderni poeti e pensatori come Kant, Marx e Nietzsche, ma non abbandonò Aristotele, al contrario. Alla luce di tale secolare filosofia, illuminato dall’alto dalla sua fede cattolica, egli fa una profonda diagnosi naturale della malattia moderna. Il punto centrale di tale diagnosi è che a partire dal Rinascimento, che divide la fede dalla vita, e a partire dalla Riforma, che divide lo spirito dalla carne, sorge il RAZIONALISMO, in cui il pensiero astratto prima respinge e poi torna a schiacciare la vita umana concreta. È questa una profonda spiegazione del perché ci troviamo in un mondo di computer, elettronica, tecnologia e scienza che ha sempre meno comprensione o simpatia per l’essere umano in carne e ossa. Tuttavia, l’uomo che finge di essere un angelo si trasforma in una bestia, dice il vecchio detto, è per questo che oggi osserviamo l’elettronica ripiena con sempre più materiale bestiale. Il rimedio di De Corte? Ripristinare l’integrità dell’uomo con il vivere umilmente la concreta ordinaria vita quotidiana, cosa che, egli dice, oggi può essere fatta solo con la grazia di Dio. E ritorna alla “più grande santa dei tempi moderni” (come diceva Pio XI), Santa Teresa di Lisieux e la sua “Piccola Via”. Naturalmente, in tutto questo c’era prima Dio! È Lui che ha dato la soluzione che il in seguito filosofo ha capito. Che Dio abbia pietà di noi. Kyrie eleison. (torna su)
aprile 2014 |