Eleison comments LXXVI

EXTRARCHAL  COGITATION

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  13 dicembre 2008

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo alla necessità di incominciare a ragionare fuori dagli schemi precostituiti.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://dinoscopus.blogspot.com/


Un americano che “pensa fuori dagli schemi” prevede che tutti noi saremo obbligati a fare lo stesso. Ma noi dobbiamo tornare a Dio.


Riflessioni fuori dagli schemi

Archa, archae” è il latino per “cassa”. Pensare fuori dalla “cassa” [in questo caso intesa come “schema predefinito”] non è un’attività molto popolare - chi vuole vedere scossa la propria confortevole routine mentale? - ma le circostanze potrebbero imporcelo. Potrebbe non essere una cattiva idea utilizzare tale modo di pensare il prima possibile. Ecco alcune considerazioni di un americano, James Kunstler, che non ha paura a riflettere “fuori dagli schemi”!

Egli  dice che: il recente susseguirsi di massicci salvataggi da parte del governo USA di mega-banche e mega-società TBTF (Too Big To Fall = troppo grandi per fallire), non è meglio di iniezioni di fluido per l’imbalsamazione in un corpo morto. Peggio ancora, la corrispondente fabbricazione di migliaia di miliardi di dollari dal nulla, garantisce virtualmente una iper- inflazione nel giro di 6-18 mesi. Ma se il dollaro è distrutto, come faranno gli USA a pagare il petrolio importato? E senza petrolio, cosa accadrà del nostro modo di vita basato interamente su di esso?

Inoltre, con il collasso della piramide del debito, cosa sarà dell’intera fantasyland costruita, come le case e le auto di tutti, a forza di crediti e debiti? La gente dovrà tornare al reale, in contrasto con l’attività virtuale. Tornare alla distribuzione della proprietà e alla coltivazione del cibo, come prima dell’arrivo della petrolio-agricoltura. Tornare alla terra, o al caos sociale! Dobbiamo cominciare a pensare - fuori dagli schemi - alle energie alternative in sostituzione del petrolio, alla produzione invece che al consumismo, al localismo in luogo del globalismo.

Kunstler riconosce che una “malattia da rimbecillimento” ha “divorato i nostri cervelli”, ma ripone ancora la speranza nella giovane generazione di Americani che si renderà conto che questa crisi offre l’opportunità di ricostruire, e spera che un rivivificato popolo americano si rimetterà in carreggiata. Vorrei condividere la sua speranza, ma tutta la questione è religiosa, ed egli il più vicino riferimento alla menzione di Dio lo fa quando dice che “la crisi sta portando direttamente alle vacanze di Natale”!

Eppure, come dice il Salmista, costruire la città senza Dio è costruire invano (Salmo CXXVI). E come dice Nostro Signore: “Chi non raccoglie con me, disperde” (Mt. XII, 30). Tutta la sofferenza che ci aspetta nel prossimo anno sarà permessa da Dio per uno scopo supremo: aiutarci a salvare le nostre anime per l’eternità. Se il crollo del nostro ridicolo paradiso in terra può indurci a volerne costruire anche solo uno vero, potrà essere necessario aumentare la dose di sofferenza fino a quando non si arrivi al punto.

Kyrie eleison.


giugno  2014

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