Eleison comments LXXXI

THIRD  POSITION

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  17 gennaio 2009

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo al dato oggettivo che la terza via tra comunismo e capitalimo è il Vangelo.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://dinoscopus.blogspot.com/


Se la finanza selvaggia e la paralisi del benessere sono semplicemente la logica conclusione del capitalismo sfrenato, che ne dici di provare col Vangelo?


Terza posizione

Se sto guidando da qualche parte in un posto sconosciuto e arrivo ad un bivio, e prendo la strada a sinistra che si rivela essere un vicolo cieco, e prendo la strada a destra che si rivela essere un vicolo cieco, a meno di arrendermi e non andare più in alcun posto, non tornerò indietro al bivio di prima o alla congiunzione precedente e cercherò una qualsiasi altra strada diversa da quella appena percorsa?

Per salvare “il capitalismo” negli Stati Uniti, l’amministrazione repubblicana uscente ha fatto ricorso a un tale massiccio livello di intervento e di controllo del governo, da assomigliare sempre di più ad un governo “comunista”. E poco prima del suo avvento, l’amministrazione democratica subentrata ha fatto intendere che sarebbe ricorsa alla stessa soluzione “comunista” per il problema “capitalista”. Ma con la caduta del muro di Berlino nel 1989, non s’è capito che il comunismo è evidentemente perdente? E allora, entrambe queste amministrazioni non assomigliano all’automobilista che gira da un vicolo cieco all’altro?

Naturalmente, come gli irriducibili comunisti proclameranno che il “vero” comunismo non è mai stato veramente applicato, così tanti credenti nel “capitalismo” oggi sosterranno che solo gli abusi del sistema stanno costringendolo a trasformarsi in controllo governativo. Ma proprio come i peggiori orrori del comunismo non contraddicono, ma derivano dai suoi principi fondamentali, così, data la povera vecchia natura umana, la libera iniziativa del capitalismo non era destinata a trasformarsi in quel capitalismo finanziario che ora obbliga i governi a prenderlo in carico?

Dopo tutto, non può il capitalismo, che deriva dal capitale - dal denaro - essere definito come una esasperazione della libertà per tutti i cittadini a fare più soldi come vogliono e come possono? E questo come potrebbe non tradursi nel più forte che divora il più debole, fino a che non diventi TBTF: Too Big To Fail - troppo grande per fallire - ?

Allora, in quale direzione si potrebbe cercare una terza via, che non porti, né implicitamente né esplicitamente, al materialismo ateo? Col Discorso della Montagna? – “non potete servire a Dio e a mammona ... Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose [i beni economici] vi saranno date in aggiunta”… (Mt. VI, 24, 33).

Ma chi vuole le soluzioni di Dio? 

Kyrie eleison.



giugno  2014

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