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Eleison comments LXXXIX DON’T CRY
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X 14 marzo 2009
Un rifugiato dall’Argentina descrive come
la sua vita a Londra sia troppo confortevole. Egli potrà essere
zittito per un po’.
Non piangere “Non piangere per me, Argentina”, né lasciare che i lettori di “Commenti Eleison”, di qualsiasi altra parte del mondo piangano per me, perché si può aver pensato che gli ultimi due mesi siano stati difficili per il commentatore Eleison, ma in realtà la sua condizione è, come al solito, un po’ meglio di quanto egli meriti. “Tratta ogni uomo secondo il suo merito”, dice Amleto, “e chi sfuggirà alle frustate?” Quando circa due mesi fa scoppiò l’assalto dei media, con il Papa come obiettivo principale, io ero ben protetto all’interno del seminario di La Reja. I giornalisti si aggiravano intorno, ma non potevano entrare. Mi dispiace solo di aver dovuto lasciare La Reja e l’Argentina in circostanze che non mi hanno dato la possibilità di prendere correttamente congedo dai molti colleghi e amici latinoamericani. Che i sacerdoti, i seminaristi e i fedeli laici in Argentina accettino qui l’espressione della mia vera gratitudine per i cinque anni e mezzo felici che ho trascorso in mezzo a loro. Che tutti coloro che pregano per me accettino anch’essi la mia sincera gratitudine. Io celebrerò da domani una novena di Messe per tutte le loro intenzioni. La Fraternità San Pio X non mi ha deluso anche quando sono atterrato in Inghilterra. Il Superiore del Distretto in Inghilterra aveva preso contatto con un idoneo amico dei nostri a Londra perché ci fosse una sufficiente scorta di polizia che mi aiutasse a superare il gruppo dei “signori della stampa” che erano in agguato per me, e così sono stato condotto quasi di peso nella sede della Fraternità a Londra. Nessun lavoro. Nessuna responsabilità. Chi potrebbe lamentarsi? Inoltre, sembra che il riposo forzato stia per essere prolungato. In una recente intervista al settimanale tedesco “Der Spiegel”, il Superiore Generale della Fraternità sembra che tra le altre cose abbia detto, forse sotto la pressione dei media - che hanno mancato il loro prossimo attacco al Papa in viaggio in Africa, perché ha contrastato i mezzi artificiali di controllo delle nascite – “Se Mons. Williamson resta in silenzio, se resta fuori dalla vista, sarà davvero meglio per tutti... Spero che resti fuori dalla vita pubblica per lungo tempo... Egli ha ferito la Fraternità e danneggiato la nostra reputazione. Noi abbiamo definitivamente preso le distanze da lui...” Pertanto, il futuro è nelle mani di Dio. Vorrei poter dire che mi oppongo all’essere ridotto al silenzio, ma se l’alternativa è il poter dire solo quelle cose che sono gradite ai “signori della stampa”, allora penso che sia preferibile il silenzio. Già nel 1985, anno di pubblicazione di “Iota unum”, la famosa analisi di Romano Amerio dei cambiamenti del Vaticano II, il professore italiano aveva anticipato che potrebbe venire un tempo in cui ci potrebbe essere lasciato solo il silenzio... Kyrie eleison. (torna su)
agosto 2014 |