Sermone di Mons. Williamson
nella consacrazione di Mons. Faure

19 marzo 2015





Pubblicato dal sito francese della Resistenza Cattolica France fidele

Impaginazione e neretti sono nostri

In questa grandissima Festa di San Giuseppe, il più grande di tutti i santi cattolici dopo la Santa Vergine Maria, e santo Patrono della Chiesa – cosa sulla quale non avevo ancora riflettuto – proprio in questo giorno del santo Patrono della Chiesa noi oggi ci ritroviamo qui per assicurare la consacrazione di un secondo vescovo della cosiddetta Resistenza.

Molte cose sono state dette, ma il fatto è che la Verità di Dio, la Verità di Cristo, la Verità della Chiesa, è oggi in grande pericolo. In primo luogo, sicuramente, a causa del concilio Vaticano II; ma c’è anche il fatto che ormai da alcuni secoli i nemici di Dio sono in procinto di preparare un nuovo mondo, sotto la dizione di Nuovo Ordine Mondiale.
È un altro mondo che questi vogliono stabilire al posto del mondo di Dio.
È Dio che ha creato la natura, che ha creato tutte le cose, non è l’uomo.
È Dio che è il Creatore e il governatore dell’Universo, il maestro dei maestri, il Signore dei signori, il Re dei re. È Dio e non l’uomo.

San Pio X, nella sua prima enciclica dice: «Il gran problema dell’uomo moderno e di volersi sostituire a Dio, prendere il posto di Dio

All’inizio della Chiesa, i papi non potevano sopportare e respingevano questo tradimento. Ma il mondo si è votato sempre più alla gloria dell’uomo allontanandosi dalla gloria di Dio. E alla fine, a forza di interferire costantemente sulla Chiesa e sui suoi uomini, questi ultimi hanno ceduto e c’è stato il concilio Vaticano II.
Lì gli uomini di Chiesa, pur sempre uomini, hanno provato a cambiare la religione di Dio; e la contaminazione era già così profonda che la grande maggioranza dei vescovi al Concilio seguirono, accompagnarono e approvarono il tradimento.

Incredibile, certamente, ma non tanto per i pochi che comprendono quanto sia profonda la corruzione del mondo moderno. Questa corruzione ha finito col penetrare all’interno della Chiesa; la maggioranza degli uomini di Chiesa ha ceduto, soprattutto i papi: Giovanni XXIII, Paolo VI e i papi del dopo Concilio: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e adesso Francesco, che si distingue come il più rivoluzionario, applicando tuttavia i medesimi principii dei suoi predecessori.
Il che significa, in fondo, che un papa come Benedetto XVI è altrettanto rivoluzionario di Francesco, solo in maniera meno evidente.
Le loro intenzioni solo Dio può giudicarle, ma, oggettivamente, obiettivamente, costoro sono dei traditori della vera religione di Dio.

Nondimeno, c’è stato un vescovo che ha resistito ed è rimasto fedele. Ed oggi, tutti noi che siamo qui presenti lo ringraziamo molto per il suo coraggio e per la sua Fede, per la sua fedeltà nella vera religione di Dio, a Nostro Signore e alla Madonna: Mons. Marcel Lefebvre, certo!
Senza di lui, noi oggi non saremmo qui, è evidente!
E il punto culminante della sua resistenza fu, chiaramente, la consacrazione che egli effettuò di quattro vescovi, nel 1988.

Allora, nel suo sermone egli disse: «Con quello che stiamo facendo oggi si compie l’operazione sopravvivenza, in risposta all’operazione suicidio, Se noi facessimo un compromesso come al Vaticano II, se noi seguissimo questo compromesso, sarebbe il suicidio della nostra resistenza; perché la nostra resistenza è condotta sulla verità, per difenderla contro la menzogna; non dimentichiamolo.» 
E disse anche: «Se anche noi avessimo fatto un compromesso, sarebbe stata un’operazione suicidio. Invece io consacro dei vescovi per assicurare l’operazione di sopravvivenza della Fede, della Verità in un mondo di menzogne – egli non disse esattamente così, tra l’altro non era nel suo stile, ma è un fatto: questo è un mondo di menzogne, di inganni, di tradimenti – noi compiamo oggi quest’atto, consacriamo quattro vescovi per difendere la Verità. Se non fossimo certi che la Fede cattolica è quella vera, allora non saremmo cattolici. Alla base delle cose vi è la Verità, e la Fede cattolica, senza dubbio, è la pienezza della Verità.» [cfr. omelia di Mons. Lefebvre, 30 giugno 1988]

Oggi noi, qui, realizziamo un’estensione nei tempi moderni di quell’atto, e cioè, 25 anni dopo, l’estensione dell’operazione sopravvivenza, nient’altro!

In altre parole, noi oggi ripariamo, in qualche modo, la luce d’emergenza accesa da Mons. Lefebvre.
Vi era la Chiesa, un grande edificio con una luce elettrica normale e questa luce si è spenta perché delle tenebre sono penetrate nella Chiesa. Mons. Lefebvre creò, accese una luce d’emergenza e oggi la Fraternità San Pio X è sul punto di seguire il compromesso del Vaticano II. I suoi capi vogliono associarsi, vogliono diventare amici dei Romani; vogliono seguire i Romani.
La Fraternità non è ancora morta, ma essa morirà se persevererà lungo il suo cammino attuale. Forse potrà abbandonare questo cammino per ritornare sul cammino di Mons. Lefebvre, cioè sul cammino della Verità. La Verità… in primo, secondo e terzo luogo!

Molti uomini oggi hanno perduto la Verità e questa è la base della crisi del mondo e della Chiesa. Gli uomini hanno perduto il senso della verità, che consiste nella corrispondenza tra il «mio» [porta il dito alla tempia] spirito e la realtà. Gli uomini moderni, vivendo le loro vite virtuali, di comodità, di imborghesimento – che so io – di elettronica, di tutte queste cose, si sono creati un mondo artificiale in cui si perde il senso della verità.

Oggi mancano i «paesani», gli uomini con i piedi per terra, con un sano buon senso, che comprendano come tutto quello che sta facendo la Chiesa sia falso, e che il cammino che la Fraternità vuole seguire sia anch’esso falso.
Ma essi non lo vedono, non lo vedono affatto!

Allora, siamo noi che dobbiamo giuocare il ruolo dei riparatori della luce d’emergenza.
Non è un ruolo glorioso.
Noi non abbiamo la pretesa di salvare la Chiesa. Non abbiamo affatto la pretesa di salvare la Chiesa. No, no e no!
Solo Dio può salvare oggi la Chiesa ed Egli lo farà quando sarà il momento opportuno. Ma per il momento, Dio purifica la Sua Chiesa; e dipende solo da noi fare tutto ciò che è in nostro potere per contribuire a salvaguardare i tesori della Chiesa,  per poi restituirli quando gli uomini di Chiesa saranno stati corretti, illuminati veramente da Dio.

Questo avverrà, ma probabilmente per mezzo di un castigo inimmaginabile, poiché solo degli avvenimenti gravissimi potranno restituire a tanti uomini il senso della realtà: diversamente essi rimarranno nei loro sogni.
Allora, noi facciamo ciò che possiamo.

Noi  ringraziamo il Priore e Don Faure per questa bela cerimonia e questa magnifica  “cattedrale di metallo” [ride], un’improvvisazione magnifica e, come si dice in inglese: dove c’è la volontà, c’è la buona strada [volere e potere]; e se noi vogliamo rimanere fedeli a Dio, troveremo la strada. È impossibile che Dio abbandoni le anime che non hanno abbandonato Lui. Non è Dio che ci abbandonerà, ma noi che lo avremmo abbandonato se scegliessimo di farlo, ma Dio lo impedirà!

Ringraziamo il padre e le suore che hanno lavorato molto per costruire questa bella cattedrale improvvisata. Ringraziamo i monaci che hanno anche lavorato tanto per la riuscita di questa bella cerimonia, lo hanno fatto molto bene!

E accadrà di nuovo anche domani e dopodomani, probabilmente con dei nuovi tradimenti, è molto probabile, perché è normale che le cose vadano avanti così. Ma poco importa, ad ogni giorno la sua pena.
Oggi noi sappiamo che possiamo rimanere fedeli e vi ringraziamo, tutti, che siete venuti anche da molto lontano.

Io mi scuso per non aver voluto rendere pubblico l’annuncio di questo avvenimento, ma volevamo assicurare la cerimonia e proteggerla da certi impedimenti che potevano sorgere: poiché questa cerimonia non è gradita a tutti, ed è evidente!
Noi possiamo sperare che questa cerimonia dispiaccia molto al demonio, che possiede folle di servitori che avrebbero potuto impedirla.

Si sarebbe potuto pregare, chiedere, sperare in un segno della Provvidenza, come fece Mons. Lefebvre nel 1988, ma io penso che la Chiesa non può sussistere senza vescovi che possano ordinare dei sacerdoti e cresimare i ragazzi e gli adulti…

Nella situazione politica attuale, una terza Guerra Mondiale può esplodere da un momento all’altro; una novità recente dal mio paese, l’Inghilterra, ci informa che sono state approntate delle bombe atomiche per essere sganciate a mo’ d’anticipo sulla Russia. È una follia, ma gli uomini sono impazziti ed hanno l’istinto suicida, come i liberali, e la terza Guerra Mondiale sarà il prodotto di questo istinto suicida.

Questo accadrà, e allora è impossibile dire come si svolgeranno gli avvenimenti.
Questo significa che rimanere il solo a cresimare e a ordinare sarebbe stato un atto di irresponsabilità; il mondo non è tranquillo ed è molto instabile.
Non sappiamo cosa succederà.

Così, poiché non cerchiamo pubblicità, non cerchiamo alcuna gloria, non vogliamo attirare l’attenzione del mondo: io vorrei ritirarmi nell’ombra dopo questa cerimonia o dopo altre che sono possibili – solo Dio lo sa – e oggi  facciamo questo senza alcuna pretesa, lo facciamo per difendere la Chiesa.

Cari fedeli, cari sacerdoti… preghiamo San Giuseppe, il grande San Giuseppe, perché ci aiuti, lui, fedele, fedelissimo, col suo esempio e la sua protezione e la sua assenza di pubblicità, la sua umiltà, noi non vogliamo alcuna pubblicità…

Preghiamo dunque San Giuseppe perché ognuno di noi sappia rimanere fedele, discretamente, come figlio di Dio, di Gesù Cristo, della Sua Santa Madre la Santissima Vergine Maria.

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.



marzo 2015

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