Eleison Comments DXXI

MENZINGEN'S MISTAKE - I

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  8 luglio 2017

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo all'errore della dirigenza della Fraternità San Pio X nel sottovalutare l'ingerenza di Roma nei matrimoni tradizionali. Prima parte.

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I liberali sono lupi e i lupi portano solo pene –
I cattolici che scelgono di tenersene lontani fanno bene!


Lo sbaglio di Menzingen - I

Non tutti i lettori di questi “Commenti” potranno apprezzare il loro regolare ritorno su ciò che possono sembrare meri “litigi fra sacerdoti”, ma sarà il caso che questi lettori ricordino – o apprendano – che la Chiesa cattolica esiste come l’unico e solo mezzo sicuro per salvare le anime nell’eterno Paradiso, mentre il Diavolo esiste come agente di prima classe per mandare le anime all’Inferno eterno. Se allora Nostro Signore sceglie i sacerdoti perché siano gli agenti della Sua Chiesa, il diavolo li attacca, e uno dei migliori mezzi per attaccare i sacerdoti sono altri sacerdoti. Infatti chiaramente la maggior parte degli archi-eretici della Chiesa sono stati sacerdoti, ad es. il Vescovo Nestorio e il Frate Martin Lutero. I “litigi tra sacerdoti” sono insignificanti solo se nessuno vuole più andare in Paradiso, ma a quel punto il Diavolo ha veramente vinto!

Vediamo dunque il documento di 20 pagine pubblicato il 13 giugno dai sacerdoti del quartier generale della FSSPX di Menzingen, in Svizzera, per difendere il fatto che hanno bene accolto il documento del 4 aprile della Roma conciliare che proponeva la partecipazione più o meno stretta degli uomini della Chiesa conciliare alla celebrazione del matrimoni della FSSPX. La Lettera sui matrimoni: chiarimenti e messe a punto, di Menzingen, è ben confezionata e perfino persuasiva se non si fa caso alla speciale arringa, ma essa soffre del difetto paralizzante degli attuali capi della Fraternità a Menzingen, e cioè del fatto che scambia le apparenze conciliari con la sostanza cattolica. A parole la “Lettera” condanna ripetutamente gli errori conciliari in generale e sul matrimonio in particolare, ma di fatto tratta gli uomini della Chiesa conciliare come se fossero normali ecclesiastici cattolici, mentre in realtà sono ecclesiastici profondamente anormali – sono modernisti. Secondo le parole di San Paolo per gli ultimi tempi, essi hanno “una parvenza di pietà, ma ne hanno rinnegato la potenza interiore” ( II Tim. III, 5). E aggiunge: “Guardatevi bene da costoro!”.

Così l’intera prima parte della Lettera presenta il coinvolgimento del vescovo diocesano o del parroco o del loro delegato come testimone dei matrimoni cattolici per garantire la loro validità, come fosse la pratica classica della Chiesa e parte della sua legge fin dal Concilio di Trento. Chi lo contesta? Ma l’ applicazione di questa legge, fin dal Vaticano II è stata nelle mani di uomini di chiesa che hanno coltivato una visione sempre più anormale del matrimonio cattolico. La Chiesa oggi non è più in tempi normali! Menzingen se n’è accorto? O ha scelto di non accorgersene più? Ci sono voluti alcuni secoli perché il protestantesimo rompesse la tenuta universale della Chiesa cattolica. Ci sono voluti alcuni secoli in più perché il liberalismo si spingesse alla cima della gerarchia della Chiesa, ma una volta che Dio ha permesso, come giusta punizione, che con l’elezione di Giovanni XXIII e di Paolo VI esso prevalesse, allora la più alta autorità cattolica è diventata liberale e da allora in poi non è mai stato così facile per tutti i cattolici sotto tale autorità convincersi, anche sinceramente, che possono rimanere cattolici anche mentre stanno distruggendo la Chiesa.

Quando nel 1987 Mons. Lefebvre chiamò gli uomini di chiesa conciliari: “anticristi” ( Lettera ai quattro futuri vescovi ), egli andò al di là della loro possibile sincerità soggettiva e si attenne strettamente alla loro certa oggettiva distruttività. Quando nel 2017 Menzingen mette in evidenza la normalità del coinvolgimento dei Superiori gerarchici nei matrimoni cattolici, da per scontata la sincerità dei gerarchi e va al di là del loro rovinoso liberalismo. Ma essi rimangono liberali, con un concetto del matrimonio che comprende i facili annullamenti, e così via. Una volta che costoro metteranno piede nei matrimoni tradizionali, cosa impedirà loro domani, o il giorno dopo, di mettere in pratica anche la legge tradizionale della Chiesa in conformità con la loro “rinnovata” idea di matrimonio? Infatti, come possono, domani o il giorno dopo, non applicare le loro sincere convinzioni?

Per decine di anni dal Vaticano II, non appena i cattolici capivano cosa stava accadendo alla Chiesa, diventavano “tradizionalisti”, prendendo così la distanza dalle autorità ufficiali della Chiesa. Senza necessariamente mancare di cortesia o di rispetto, essi si sono allontanati per proteggere la loro fede e la loro morale cattoliche. Ma ecco che adesso arriva Menzingen che si muove verso queste autorità pretendendo che tutti i tradizionalisti lo seguano! Menzingen ha dimenticato la celebre citazione dall’Eneide di Virgilio: “Sia quel che sia, temo i Greci, anche quando portano doni”. Menzingen si fida dei Greci!

Kyrie eleison.
                                                                                  



luglio 2017

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