Omelia 

di S. Ecc. Mons. Bernard Tissier de Mallerais
della Fraternità San Pio X

in occasione del pellegrinaggio internazionale della Fraternità a Lourdes

  17 ottobre 2017





Pubblicata su La Porte Latine,
sito ufficiale della Fraternità San Pio X in Francia


In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così sia.

Monsignori, cari fedeli,

Noi festeggeremo San Pio X e insieme il fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, erede di San Pio X. La vita di Mons. Lefebvre può riassumersi con queste parole: La Messa per il regno di Cristo Re.
Di San Pio X, Mons. Lefebvre ha fatto il patrono celeste della sua Fraternità Sacerdotale. Perché? Innanzi tutto perché applicava la divisa di San Pio X: Restaurare tutto in Cristo.
Vediamo uno dopo l’altro: prima il programma unificante di San Pio X, applicato da Mons. Lefebvre, e poi questo stesso programma opposto alla Rivoluzione.

Io dico che questo programma di San Pio X è un programma unificante. Restaurare tutto in Cristo. Tutto è inglobato nel dominio di Cristo. Si tratta di ricondurre tutto, tutte le cose della terra sotto un solo capo, che è Nostro Signore Gesù Cristo. Questo programma sintetizza tutto in Nostro Signore Gesù Cristo: la vita del sacerdote, la vita religiosa, la vita della famiglia cristiana, la vita della scuola perfettamente cattolica, la vita della professione e quella della società. Niente sfugge alla sovranità di Nostro Signore Gesù Cristo, da cui e per il quale tutto è stato fatto. Neanche l’ordine temporale sfugge al primato universale di Nostro Signore Gesù Cristo. Al suo primato di natura come Uomo-Dio, il solo uomo che tra noi sia Dio e che è dunque sacerdote e re. E al suo primato d’amore e di conquista col Sangue della Sua Croce. Nulla sfugge all’economia della Redenzione. Quelli che l’accetteranno per la fede in Lui e che saranno salvati, e quelli che la rifiuteranno. Nulla sfugge all’economia, al piano della Redenzione.
Semplicemente, per realizzare questo piano di San Pio X, ricondurre tutto a Cristo, Mons. Lefebvre ha trovato il buon mezzo, il mezzo essenziale, la Santa Messa, il Santo Sacrificio della Messa, ricondurre tutti gli uomini intorno all’altare del Sacrificio propiziatorio della Messa.

Ecco il mezzo essenziale della conquista, questo Sacrificio: la Messa che è un Sacrificio che conquista. Perché? Perché è con il legno della Croce che Nostro Signore ha conquistato le anime. Regnavit a ligno Deus. Dio regna con il legno della Sua Croce. E’ quello che cantiamo nel Vexilla Regis nel tempo di Passione. Ed è con questo cantico che i Vandeani andarono al supplizio nel campo dei martiri. Egli regna col legno della Croce. Infatti, è con la Croce che Gesù ha vinto il demonio, il peccato, lo spirito del mondo, la morte eterna, anche gli imperatori pagani.

In Gabon, missionario, il giovane Marcel Lefebvre vede con i suoi occhi la vittoria della Messa, che opera la trasformazione delle anime e perfino i visi di quei pagani divenuti cristiani, di quegli indigeni divenuti fedeli di Nostro Signore Gesù Cristo. Da pagani che erano, divenuti fedeli, essi ormai saranno fedeli ai loro impegni e specialmente ai loro impegni nel matrimonio. Ed è cosa attuale, cari fedeli, di fronte alle cose molto sporche e disgustanti che si dicono a Roma.
Mons. Lefebvre, sull’Africa ci ha dichiarato: io ho visto, ho visto con i miei occhi trasformarsi perfino i villaggi. Non solo spiritualmente e soprannaturalmente, ma anche fisicamente, materialmente, socialmente, economicamente, politicamente. E aggiungeva: non v’è motivo che la Messa oggi non possa produrre gli stessi frutti di trasformazione per i meriti di Gesù Cristo e i co-meriti della Madonna Immacolata.

La realizzazione del programma di Cristo, Sacerdote e Re, è il trionfo della dottrina romana che da giovane seminarista, Mons. Lefebvre, ricevette a Roma, dai suoi maestri romani, in particolare da Padre Le Floch, padre spirituale che diceva ai suoi seminaristi: è per Lui, è per mezzo di Nostro Signore Gesù Cristo che noi abbiamo il centro di tutto. Il re, la soluzione di tutti i problemi, il nutrimento delle nostre intelligenze e dei nostri cuori, la vita delle nostre anime, delle nostre patrie, tutto. E questo, aggiungeva Mons. Lefebvre, questo trasforma la vita. I nostri maestri romani ci hanno insegnato l’integrità del sacerdozio. Cioè il sacerdozio cattolico, cioè il sacrificio del sacerdote per il regno di Gesù Cristo. Ha detto così: il sacrificio del sacerdote per il regno di Gesù Cristo, il suo regno individuale nelle anime, il suo regno pubblico sulla società, come insegnava il Papa Pio XI.

E qui arriviamo al secondo punto di questa esposizione. Marcel Lefebvre, di fronte alla Rivoluzione, animato dal suo sacerdozio per Cristo Re, va a combattere la rivoluzione nella Chiesa.

A Roma, nel 1923, quando egli vi entra come seminarista, si respira ancora il profumo delle virtù e delle dottrine di San Pio X, morto appena nove anni prima. Il Papa che ha condannato il laicismo in Francia e che ha condannato il modernismo con quella bella professione di fede che è il “giuramento anti-modernista”. Con quella professione di fede, egli ha mobilitato e unito il clero cattolico nella difesa e nell’illustrazione della fede cattolica. Noi lo diciamo nell’orazione di questa festa, Deus, qui ad tuendam catholicam fidem et universa in Christo instauranda. O Dio, che hai suscitato San Pio X per conservare la fede cattolica e riunire tutto in Cristo.

Il secondo, la restaurazione del regno di Cristo, va insieme al primo, la professione e la difesa della fede cattolica. Così ha fatto Marcel Lefebvre, quarant’anni fa, con una magnifica dichiarazione di fede di adesione alla Roma cattolica, guardiana della fede e delle tradizioni necessarie per la conservazione di questa fede, di adesione alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità, e di rifiuto della Roma neo-protestante e neo-modernista.

Ed è a Roma, come seminarista, che Mons. Lefebvre, alla scuola dei papi, delle encicliche dei papi e specialmente delle encicliche di San Pio X, ha ricevuto questo ideale di battaglia per la fede, contro la Rivoluzione. Quei seminaristi, quei giovani sacerdoti romani erano preparati per condurre la battaglia odierna nella Chiesa. Contro le forze delle tenebre scatenate contro la Chiesa. E si insegnava loro il piano di queste forze delle tenebre, in tre punti.
Primo punto, bisogna detronizzare Nostro Signore Gesù Cristo nella società, per fare uno stato laico. Senza Dio, anticristico. Cosa che è stata realizzata dalla Chiesa – o dagli uomini di Chiesa – con la libertà religiosa dichiarata nel 1965, cinquant’anni fa.
Secondo punto, non solo detronizzare Nostro Signore Gesù Cristo nella società, ma sopprimere la Messa. Il secondo punto del programma anticristico: sopprimere la Messa in modo che i sacerdoti non credano più nella loro Messa, nel sacrificio propiziatorio per i peccati, Cosa che è stata realizzata dalla Chiesa – o dagli uomini di Chiesa – con la nuova Messa che ha scolorito lo scopo propiziatorio del sacrificio della Messa così da fare una Chiesa laica, una Chiesa laica.
E terzo punto della Rivoluzione, sopprimere la vita di Nostro Signore Gesù Cristo Sommo Sacerdote, nelle anime, sopprimere la grazia affinché le anime non vivano più in stato di grazia. Fare delle anime laiche.
Queste erano le tre espressioni dello stesso Mons. Lefebvre, il piano delle forze sataniche in tre punti. Fare uno Stato laico, fare una Messa laica e fare delle anime laiche.

Allora, Mons. Lefebvre si oppone e prende questo programma massonico e lo capovolge e ne fa il programma cattolico della Fraternità Sacerdotale San Pio X, in tre punti.
Primo punto, ridare il suo significato alla Messa. Questa Messa che è il vero sacrificio, il sacramento del sacrificio del Calvario, quello che è la fonte di tutte le grazie di salvezza per le anime e per il mondo, il vero sacrificio vittorioso. Questo è quello che ha fatto, rifiutando la nuova Messa e conservando la Messa di sempre.
Secondo punto del programma veramente cattolico, formare una elite di cristiani, quello che voi dovete essere, cari fedeli, una elite di cristiani che vivono in stato di grazia, risoluti a sacrificarsi e a santificarsi sul modello e con la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo e della Santissima Vergine Immacolata, e risoluti a combattere per Cristo Re. E’ questo il secondo punto, un’elite di cristiani che vivono in stato di grazia.
E terzo punto del programma cattolico, con questa elite reincoronare Nostro Signore Gesù Cristo, ridarGli pubblicamente la Sua corona, costruendo innanzi tutto quello che noi abbiamo fatto: i bastioni della Cristianità, i bastioni della Cristianità che sono i nostri Priorati, i nostri monasteri, i nostri conventi, le nostre famiglie cristiane numerose, i nostri numerosi ragazzi, l’educazione veramente cattolica, le scuole integralmente cattoliche, la professione sottomessa alla legge di Nostro Signore Gesù Cristo e infine la vita politica organizzata secondo i comandamenti di Dio.

E proseguendo questo programma del sacerdozio per Cristo Re, avverso e contro tutti gli ostacoli e le minacce di sanzioni da parte della nuova Roma, noi siamo vincitori in anticipo, cari fedeli.

E applicando questa riflessione, come fece Mons. Lefebvre il 30 maggio 1988, alcune settimane prima delle consacrazioni episcopali, il legame formale con la nuova Roma è niente al cospetto della preservazione della fede. Il legame formale, questo legame artificiale, questo legame che sarebbe solo un simulacro, con la nuova Roma è niente al cospetto della preservazione e della professione della fede cattolica.
E’ a tale testimonianza della nostra fede cattolica che la Fraternità San Pio X è invitata. Colui che persevererà fino alla fine, questi sarà salvo.

Noi non possiamo aiutare meglio, diceva Mons. Lefebvre, e noi possiamo dirlo ancora oggi, noi non possiamo aiutare meglio il successore di Pietro che esigendo da lui la professione integrale della fede cattolica. Noi non possiamo aiutare meglio il successore di Pietro che trasmettendo la fede cattolica, proclamando in tempo opportuno e inopportuno, con un sacerdozio dottrinale, un sacerdozio santo, un sacerdozio combattivo, un sacerdozio missionario e un sacerdozio mariano, dedicato alla Santissima Vergine Maria, al suo apostolato, al suo regno.

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.




novembre  2017

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