Comunicato della Casa Generalizia

della Fraternità Sacerdotale San Pio X

a proposito della canonizzazione di Paolo VI

del 13 ottobre 2018



da FSSPX - ACTUALITES





In occasione del Sinodo per i giovani, Domenica 14 ottobre 2018, il Papa Francesco procederà alla canonizzazione del Papa Paolo VI.

La Fraternità Sacerdotale San Pio X ribadisce le serie riserve che ha già espresso al momento della beatificazione di Paolo VI, il 19 ottobre 2014:

Queste beatificazioni e canonizzazioni dei papi recenti, effettuate con una procedura accelerata, prescindono dalla saggezza delle regole generali della Chiesa.
Non mirano innanzi tutto a canonizzare i papi del concilio Vaticano II, piuttosto che constatare l’eroicità delle loro virtù teologali? Quando si sa che il primo dovere di un papa – successore di Pietro – è di confermare i suoi fratelli nella fede (Lc. 22, 32), vi è di che rimanere perplessi.

Certo, Paolo VI è il Papa dell’enciclica Humanae vitae (25 luglio 1968), che apportò lumi e conforto alle famiglie cattoliche mentre i princípi fondamentali del matrimonio venivano fortemente attaccati. Ed è anche l’autore del Credo del Popolo di Dio (30 giugno 1968), col quale ha voluto ricordare gli articoli della fede cattolica contestati dal progressismo corrente, in particolare dallo scandaloso catechismo olandese (1966).

Ma Paolo VI è anche il Papa che portò a termine il concilio Vaticano II, introducendo nella Chiesa un liberalismo dottrinale che si esprime negli errori come la libertà religiosa, la collegialità e l’ecumenismo. Da ciò è derivato un turbamento che lui stesso ha riconosciuto, il 7 dicembre 1968: «La Chiesa si trova in un’ora di inquietudine, di autocritica, si direbbe perfino di autodistruzione. Come se la Chiesa colpisse sé stessa
E l’anno successivo confessava: «In numerosi domini, il Concilio non ci ha dato finora la tranquillità, ma ha piuttosto suscitato disordini e problemi non utili per il rafforzamento del Regno di Dio nella Chiesa e nelle anime
Fino a giungere a questo grido d’allarme del 29 giugno 1972: «Il fumo di Santana è entrato per qualche fessura nel tempio di Dio: si manifestano il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, lo scontro…». Ma egli si limitò alla constatazione, senza prendere le misure atte ad arrestare quest’autodistruzione.

Paolo VI è il Papa che, con un fine ecumenico, impose la riforma liturgica della Messa e di tutti i riti dei sacramenti. I cardinali Ottaviani e Bacci denunciarono questa nuova Messa scrivendo che «rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella Sessione XXII del Concilio Tridentino» (1). Sulla stessa linea, Mons. Lefebvre dichiarò la nuova Messa «impregnata di spirito protestante», costituente «un veleno pregiudizievole per la fede» (2).

Sotto il suo pontificato, molti furono i sacerdoti e i religiosi perseguitati ed anche condannati per la loro fedeltà alla Messa tridentina. La Fraternità Sacerdotale San Pio X ricorda con dolore la condanna del 1976 inflitta a Mons. Marcel Lefebvre, sospeso a divinis per il suo attaccamento a questa Messa e per il suo rifiuto categorico delle riforme. Fu solo nel 2007 che, col Motu Proprio di Benedetto XVI, venne riconosciuto il fatto che la Messa tridentina non era mai stata abrogata.

Oggi più che mai, La Fraternità Sacerdotale San Pio X rinnova il suo attaccamento alla Tradizione bimillenaria della Chiesa, convinta che questa fedeltà, lungi dall’essere un irrigidimento passatista, comporta il rimedio salutare all’autodistruzione della Chiesa. Come dichiarato recentemente dal suo Superiore Generale, Don Davide Pagliarani: «Il nostro desiderio più caro è che la Chiesa ufficiale non la consideri più [il tesoro della Tradizione] come un peso o un insieme di cose vecchie e superate, ma piuttosto come l’unica via possibile per rigenerarsi.» (3).

Menzingen, le 13 octobre 2018


NOTE

1 - Lettera di presentazione dei cardinali Ottaviani e Bacci del Breve esame critico del Novus ordo Missae - , 3 settembre 1969, §1
2 - Mons. Marcel Lefebvre, Lettera aperta ai cattolici perplessi, ed. Ichthys, Albano Laziale, 2007, cap. IV, p. 33.
3 - Intervista rilasciata da Don Davide Pagliarani il 12 ottobre 2018.




ottobre 2018

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