Eleison Comments DXCII

CONSECRATION IMMINENT ?

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  17 novembre 2018

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla possibile imminente consacrazione di un nuovo vescovo della Fraternità San Pio X.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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Come può un vescovo accontentare sia la Chiesa sia il mondo?
Il potere del Diavolo si dispiega giorno dopo giorno!


Consacrazione imminente?


Nel mondo della Tradizione Cattolica si è diffusa la voce che nella Fraternità San Pio X ci sarà presto la consacrazione di un nuovo vescovo, o vescovi. Le voci non devono mai essere prese troppo sul serio, ma d’altra parte non sempre sono prive di fondamento. In questo caso, la FSSPX ha certamente bisogno di nuovi vescovi, perché Mons. Tissier da tempo non è in buona salute, Mons. de Galarreta, come primo assistente della Fraternità, deve ora preoccuparsi di amministrare gli affari della Fraternità in tutto il mondo, e questo lascia Mons. Fellay il solo con piena libertà di viaggiare ovunque per le Cresime e le Ordinazioni. Quindi c’è certamente il fondamento per la voce su una nuova consacrazione.

Ma la voce va oltre, perché dice che il vescovo o i vescovi da consacrare avranno l’approvazione delle autorità romane, ed è su questo che vale la pena di prendere in considerazione tale voce, anche se non fosse vera, perché in questo sta l’esempio più chiaro dell’impossibile vicolo cieco in cui si è cacciata la neo-Fraternità con la sua politica volta a chiedere l’approvazione ufficiale alle autorità conciliari a Roma. In effetti, se il vescovo eletto avrà l’approvazione dei conciliari non pentiti, come potrà essere gradito ai veri tradizionalisti?  E se ha l’approvazione dei veri tradizionalisti, come può essere al tempo stesso gradito ai capi del conciliarismo a Roma?  E la sola risposta a queste domande può essere che: o i conciliari stanno rinunciando al loro Vaticano II, o i tradizionalisti stanno passando al Vaticano II, o i conciliari e i tradizionalisti si stanno incontrano in qualche modo a metà strada; è come se 2+2=4 e 2+2=5 trovassero una conciliazione in 2+2= quattro e mezzo.

E’ il caso di ricordare che la Tradizione Cattolica e il Vaticano II sono intrinsecamente inconciliabili?  Sì, perché noi poveri esseri umani vogliamo sempre avere la nostra torta e mangiarla. Si vuole sempre far quadrare il cerchio, mescolare l’olio e l’acqua, ballare con il Diavolo in questa vita senza rovinare le nostre possibilità di godere con Dio nella prossima vita. E in questo vogliamo avere entrambe le cose: così che ogni ricetta per riconciliare Dio con il Diavolo sarà sempre venduta come una torta fragrante, fino a quando inevitabilmente fallirà, dopo di che ci sarà pronta immediatamente la prossima ricetta, che farà la stessa fine. Il fallimento è inevitabile perché, secondo le parole del vescovo anglicano Butler del XVIII secolo, “Le cose sono quelle che sono, le loro conseguenze saranno quelle che saranno, perché allora dovremmo cercare di essere ingannati?”

Così, mentre la Tradizione Cattolica viene da Gesù Cristo, che è Dio, il Vaticano II (1962-1965) deriva dal desiderio dell’uomo moderno di combinare la religione di Dio con la modernità senza Dio nata dalla Rivoluzione Francese. Del Vaticano II, sia il Cardinale Suenens, a sinistra, sia Mons. Lefebvre, a destra, hanno detto la stessa cosa: e cioè che si tratta della Rivoluzione del 1789 all’interno della Chiesa: libertà religiosa per liberare gli uomini da ogni verità del passato, uguaglianza per livellare ogni ordine della vecchia Cristianità, e fraternità per creare il Nuovo Ordine Mondiale della fratellanza massonica dell’uomo senza Dio. Naturalmente il Vaticano II ha fallito, eccetto nello scopo segreto dei suoi progettisti giudeo-massonici di provare a distruggere la Chiesa di Dio; e dal momento che Dio Onnipotente, per purificare la Sua Chiesa, continua a permettere ai Suoi nemici secolari di flagellarla, ecco che costoro non stanno affatto rinunciando al loro Concilio, anzi, le odierne autorità della Chiesa lo stanno mettendo in atto più che mai.

Quindi, se queste stesse autorità approvano un vescovo eletto proveniente dall’interno di quella che era una volta la FSSPX tradizionale, questo può solo aiutare a dissolvere ogni resistenza residua nella FSSPX contro la neo-Chiesa massonica. E se i tradizionalisti approvano il vescovo eletto che piace alla neo-Chiesa, questo può accadere solo perché stanno perdendo la loro Fede cattolica sotto la prepotente influenza dell’odierna apostasia mondiale. “Cáveant cónsules”, dicevano i Latini. Che coloro che sono al comando facciano attenzione.


Kyrie eleison.
                                                                                  


novembre 2018

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