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Eleison Comments DXCVIII Commenti settimanali di di S. Ecc. Mons. Richard Williamson Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X 29 dicembre 2018
Disprezzando la dottrina, chi può evitare l’inferno? Mentre il mondo, la carne e il Diavolo complottano all’interno . . . Il problema La via di Dio non è la via facile. Ecco una email di un lettore di questi “Commenti”, che approfondisce un punto qui spesso sollevato, ma che non sarà mai sollevato abbastanza, perché è al centro del problema e del pericolo per la Fraternità San Pio X fin dal 2012 e per il prossimo futuro: la sottovalutazione della dottrina. Ecco cosa egli scrive, abbreviato e adattato come di consueto da questi “Commenti”: Quando penso al passaggio effettuato della Fraternità nel 2012: dalla dottrina prima della pratica, alla pratica prima della dottrina, che culminò in un accordo segreto con cose che non vanno dette ma nondimeno concordate, credo che il Quartier Generale della FSSPX si sia comportato come i comunisti la cui tattica era, nella Francia del dopoguerra, quella di dire ai cattolici: “Guarda, voi volete aiutare la classe operaia proprio come noi, ma voi avete la Fede, mentre noi siamo atei. Allora, lasciamo da parte le questioni di dottrina. Lasciateci mantenere la nostra ideologia marxista, e noi non vi chiederemo di abbandonare la vostra Fede. Agiamo insieme per alleviare la miseria degli operai e restituire un po’ di speranza alle vittime della società moderna”. E in questo modo un gran numero di preti-operai che avevano acconsentito a condividere la vita degli operai per convertirli, si trasformarono in marxisti. Il motivo era, come diceva Sant’Agostino, che se non agisco come penso, finirò per pensare come agisco. Pio XII proibì che si continuasse l’esperimento del prete-operaio, ma solo dopo che molti preti avevano abbandonato il sacerdozio. E il futuro Paolo VI a Roma e l’Arcivescovo di Parigi rivaleggiarono nel minare la disposizione di Pio XII, perché già allora credevano più nell’azione che nella dottrina. Allo stesso modo, il passaggio della Fraternità, nel 2012, dalla dottrina all’azione, non ha cessato di produrre frutti amari. Quando si sente dire che Roma non chiede più alla Fraternità di rinunciare a qualcosa, si tratta di pura scemenza. Benedetto XVI ha visto chiaramente che cosa c’era in gioco quando ha spiegato ai modernisti preoccupati del fatto che Roma e la Fraternità si rimettessero insieme: un accordo pratico avrebbe cambiato l’atmosfera in modo tale da porre fine alle critiche della Fraternità nei confronti di Roma, senza che fosse necessario un ulteriore intervento speciale da parte di Roma. E la sua posizione era confermata dall’esempio degli Istituti Tradizionali che dal 1970 avevano fatto accordi con Roma. Per quanto riguarda la Fraternità, essa si trova oggi con entrambi i piedi in questa trappola. L’insegnamento dei Papi, la voce della ragione, la stessa esperienza, pare che non servano a niente. E tutti quei sacerdoti e laici formatisi nella Tradizione cattolica hanno ora il pregiudizio più terribile di tutti: la mentalità di chi sa, ma pensa sia meglio relativizzare o lasciare da parte ciò che sa. Quello che conta ora non è aspettare di vedere cosa farà o non farà Roma per fermare la Tradizione. Il vero nemico non è fuori della Fraternità. Quello che conta è capire che chiedendo a Roma una normalizzazione, o un riconoscimento, o una regolarizzazione (la si chiami come si vuole!), la Fraternità sta accettando di fatto i Romani nel loro miserevole stato attuale, e sta così compromettendo la propria integrità. Questo comportamento dimostra che la Fraternità ha inghiottito il veleno modernista, che come un cancro si sta diffondendo sempre di più all’interno della Fraternità. Cari sacerdoti della Fraternità, questa eccellente analisi vi avverte sul presente e molto reale pericolo che correte. Il vero nemico della Fraternità non è solo all’interno, esso sta nei vostri capi. È la convinzione ipocrita che il contatto con i criminali o i modernisti delusi che governano la Chiesa a Roma non solo non è pericoloso, ma è positivamente vantaggioso per la Chiesa universale. Tuttavia, se alcuni di questi modernisti in carica nella Chiesa di Dio fossero veramente delusi, si può pensare che Dio non stia offrendo loro tutta la grazia necessaria per vedere i loro frutti così come sono, cioè la distruzione radicale della Sua Chiesa? In tal caso, quanti di loro possono essere veramente delusi? In tal caso, quali affari possono trattare e pianificare con loro i vostri capi? Dio disse a Lot di uscire da Sodoma, e non guardare indietro! Per la vostra salvezza e quella del vostro gregge, dovete prendere tutte le misure necessarie per isolarvi dalla mafia non solo di Roma, ma anche di Menzingen, se lì non si determina un vero cambio di direzione! Che Dio sia con voi. Kyrie eleison. (torna
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dicembre 2018 |