Comunicato della Casa Generalizia

della Fraternità Sacerdotale San Pio X

sul Documento di Abu Dhabi


del 24 febbraio 2019



da FSSPX - ACTUALITES





La vera fraternità esiste solo in Gesù Cristo

Un Cristo ecumenico non potrebbe essere il vero Cristo. Da più di cinquant’anni, l’ecumenismo moderno e il dialogo interreligioso non smettono di presentare al mondo un Cristo diminuito, irriconoscibile e sfigurato.

Il Verbo di Dio, il Figlio unico del Padre, la Saggezza increata ed eterna si è incarnata, si è fatta uomo; davanti a questo fatto storico nessuno può rimanere indifferente: «Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde» (Mt. 12, 30).
Con l’Incarnazione, Cristo è divenuto il Sommo Sacerdote della nuova ed unica Alleanza, e il Dottore che ci annuncia la Verità; Egli è divenuto il Re dei cuori e delle società e «il primogenito tra molti fratelli» (Rm. 8, 29). Così, la vera fraternità esiste solo in Gesù Cristo e in Lui solo: «non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (Atti 4, 12).

E’ verità di fede che Cristo è Re di tutti gli uomini e che vuole riunirli nella Sua Chiesa, Sua unica Sposa, il Suo solo Corpo Mistico. Il regno che Egli instaura è un regno di verità e di Grazia, di santità, di giustizia e di carità, e di conseguenza pacifico. Non può esserci vera pace senza Nostro Signore. E’ dunque impossibile trovare la pace al di fuori del regno di Cristo e della religione che Lui ha fondato. Dimenticare questa verità significa costruire sulla sabbia, e Cristo stesso ci avverte che una tale impresa è destinata a perire (Cfr. Mt. 7, 26-27).

Il Documento sulla fraternità umana per la pace mondiale e la coesistenza comune, firmato da Papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar, è solo una casa costruita sulla sabbia. E per di più è un’empietà che disprezza il primo Comandamento di Dio e fa dire alla Saggezza di Dio, incarnata in Gesù Cristo morto per noi sulla Croce, che «il pluralismo e le diversità di religioni» sarebbero una «sapiente volontà divina».

Tali affermazioni si oppongono al dogma che afferma che la religione cattolica è l’unica vera religione (Cfr. Syllabus, proposizione 21). E trattandosi di un dogma, tutto quello che vi si oppone porta il nome di eresia. Dio non può contraddirsi.

Al seguito di San Paolo e del nostro venerabile Fondatore, Mons. Marcel Lefebvre, sotto la protezione della Madonna, Regina della Pace, noi continueremo a trasmettere la fede cattolica che abbiamo ricevuta (Cfr. I Col. 11, 23), e a lavorare con tutte le nostre forze per la salvezza delle anime e delle nazioni, predicando la vera fede e la vera religione.

«Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt. 28, 19-20). «Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc. 16, 16).

24 febbraio 2019


Don Davide Pagliarani. Superiore generale
Mons. Alfonso de Galarreta, primo Assistente
Don Christian Bouchacourt, secondo Assistente





febbraio 2019

Ritorna a Documenti