Eleison Comments DCXIII

HOLY WEEK LESSONS

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  13 aprile 2019

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo al parallelo fra la Passione di Nostro Signore e l'attuale Passione della Sua Chiesa.

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Dalla Croce di Nostro Signore è sgorgato il Suo Preziosissimo Sangue,
E l’acqua, in un diluvio di divino lavacro.


Lezioni della Settimana Santa


Nessuna lettura evangelica può essere così ricca di lezioni come quelle della Settimana Santa. Ecco alcuni riferimenti dalla Passione di Nostro Signore, citati in ordine cronologico, che hanno una particolare rilevanza per il nostro tempo, quello della Passione della Sua Chiesa.

Lc. XIX, 40: “Vi dico che se questi (discepoli) taceranno, grideranno le pietre” – Mentre Gesù sta per entrare a Gerusalemme la Domenica delle Palme, la folla lo loda ad alta voce. I farisei si lamentano del trambusto. Ma la verità di Dio sarà ascoltata. Mentre la FSSPX sta piacendo a Roma, qualcun altro deve dire le verità che essa era solita dire.

Gv. XVII, 15: “Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno”. Dopo l’Ultima Cena, poco prima di lasciare il Cenacolo, Gesù prega il Suo Padre Celeste per i Suoi Apostoli, ma non perché la vita sia resa loro facile. Allora, perché la vita dovrebbe essere resa facile oggi per i cattolici?

Mt. XXVI, 31: “Percuoterò il pastore, e saranno disperse le pecore del gregge”. Sul Monte degli Ulivi, Gesù dice ai Suoi Apostoli che cederanno tutti, e cita l’Antico Testamento (Zach. XIII, 7). Oggi, con il Papa paralizzato nella sua fede, tutta la Chiesa cattolica è più o meno paralizzata.  

Mt. XXVI, 40: “Vegliate e pregate”. Nel Giardino del Getsemani, dove Gesù sarà presto tradito, Egli avverte i Suoi Apostoli di prepararsi in preghiera per l’ora della loro prova. Non dice solo “Pregate”, né “Pregate e vegliate”, ma “Vegliate e pregate”, perché se non tengono gli occhi aperti, se cessano di vigilare, cesseranno anche di pregare. Oggi l’ora di una prova suprema per la Chiesa sembra imminente. Preghiamo.

Gv. XVIII, 6: “Appena disse loro ‘Sono io’, indietreggiarono e caddero a terra”. Quando le guardie del Tempio si avvicinarono a Gesù, Egli si presentò senza paura, e per un momento fece scattare una sola scintilla della Sua divina potenza: tutti crollarono a terra. Un’altra scintilla come quella potrebbe istantaneamente salvare la Chiesa di oggi, ma non conquistare il cuore degli uomini. L’odierna prova della Chiesa deve essere consumata. 

Mt. XXVI, 52: “Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada”. Pietro è virile, ama il suo Maestro, vuole assolutamente difenderLo, ma non Lo ha capito – Gesù sarà il Re di Cuori, non il Fante di Bastoni. Gli uomini virili oggi pensano ad ogni azione atta a difendere la Chiesa, perché non si accontentano “solo” di pregare, e invece, che preghino, o fuggiranno, come fecero gli Apostoli (v. 56).

Lc. XXII, 53: “Questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre.” Gesù sta per essere catturato dalle guardie del Tempio. Si lamenta gentilmente perché non Lo abbiano preso alla luce del giorno, quando predicava apertamente nel Tempio, ma hanno preferito prenderLo di notte, quando non era più circondato dalle folle che Lo proteggevano. Mai in tutta la storia Egli è stato così abbandonato, mai i tempi sono stati così oscuri, come oggi. Stiamo vivendo lo stesso mistero di Satana liberato.

Mt. XXVII, 25–26: “E tutto il popolo rispose: ‘Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli’. Allora (Pilato) rilasciò loro Barabba e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso”. Chiaramente, qui il “popolo” non sono solo i “sommi sacerdoti e gli anziani” che “persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù” (v. 20), ma furono tutte le persone davanti a Pilato, con il tumulto che cresceva sempre più (v. 24), che fecero cedere Pilato reclamando su se stesse e sui loro discendenti la responsabilità del deicidio (la morte di Dio nella sua natura umana). Ora questa folla era prevalentemente ebrea, ed essa stessa si identificava come tale (“Noi e i nostri figli”).
Perciò la colpa del deicidio ricade sui discendenti di costoro, a meno che e fin quando non riconosceranno e adoreranno collettivamente il loro vero Messia, ma la Scrittura dice che questo avverrà solo alla fine del mondo (es. Rm. XI, 25–27).
Da vero cattolico, Leone XIII (1878–1903) chiedeva che quello stesso sangue ricadesse sugli Ebrei non come una maledizione, ma come un “lavacro di rigenerazione” (Atto di Consacrazione del mondo al Sacro Cuore di Gesù). Nel frattempo, essi servono Dio, senza volerlo, per sferzare la nostra apostasia.

Kyrie eleison.
                                                                                  


aprile 2019

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