Eleison Comments DCXX

HUONDERLAND AGAIN

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  1 giugno 2019

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla notizia definitiva del ritiro di Mons. Huonder in una scuola della Fraternità San Pio X.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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Sacerdoti della Fraternità, tenete duro, duro!
Il tradimento è ovunque. L’infedeltà dilaga.


Ancora Huonderland

Il 20 maggio, giorno in cui è scaduto il mandato di Mons. Huonder come capo della grande Diocesi svizzera, quella di Coira, che detiene dal 2007, la controversa questione del suo futuro luogo di pensionamento è stata risolta una volta per tutte da un comunicato firmato congiuntamente dallo stesso Mons. Huonder e dal Superiore Generale della Fraternità San Pio X, Don Davide Pagliarani. Il vescovo vivrà nella scuola per ragazzi della Fraternità a Wangs, nella Svizzera orientale.

Erano sorti dei dubbi su dove il Vescovo si sarebbe ritirato, a causa della naturale improbabilità di un vescovo Conciliare che si stabilisse in una casa Tradizionale, ma a fronte dei due cigli dell’abisso dottrinale tra il Concilio Vaticano II e la Tradizione cattolica, è prevalso il sogno antidottrinale di colmare tale abisso. Così, a proposito della sua decisione, lo stesso onorevole Vescovo ha appena scritto: “Secondo gli auspici di Papa Francesco, mi impegnerò (a Wangs) a contribuire all’unità della Chiesa”. È un’intenzione onorevole, ma che non tiene conto del male del Vaticano II.

Visto come va il mondo moderno, e con esso la Chiesa moderna, e con la Neochiesa la Neofraternità, Mons. Huonder è un ecclesiastico decente e ben intenzionato, pieno di buone intenzioni che possono far credere a qualsiasi persona “decente” che egli sia un buono compagno, tanto da poterlo collocare con sicurezza in una scuola “decente”. Certo, si può sperare che tutto quello che è cattolico a Wangs gli faccia del bene.

Ma dal punto di vista di Dio e della vera Chiesa cattolica, egli crede nel Concilio Vaticano II, e quindi crede nel poter lavorare con l’attuale Papa di quel Concilio, Papa Francesco, e insieme a lui con tutti i sostenitori della Tradizione che hanno perso la loro presa sull’oggettiva ambiguità, e sul male di quel Concilio con i suoi sei Papi Conciliari. In effetti, quel Concilio è profondamente privo di Dio e contamina tutto ciò che tocca (si vedano alcuni numeri di questi “Commenti” che saranno presto pubblicati), e stravolge di fatto tutte le persone che credono in esso. Quindi, dal punto di vista della salvezza delle anime – che è lo stesso punto di vista di Dio – Mons. Huonder è, oggettivamente parlando, contaminato e stravolto, non è affatto un buono compagno per i cattolici o per una scuola cattolica, tanto più pericoloso per il suo essere soggettivamente dignitoso, benintenzionato, simpatico e così via.

Né è necessario biasimarlo più o meno che migliaia e migliaia di altri vescovi “decenti”, che a partire dal Vaticano II si siano lasciati ingannare da una serie di Papi Conciliari; né è necessario insultarlo come se fosse un cattivo, né evitarlo socialmente come fosse un paria; ma i cattolici dovrebbero assolutamente evitare ogni tipo di contatto con lui, sociale o altro, che potrebbe portare alla tentazione di stare con lui in materia di Fede, fino a quando lui crede nel Vaticano II. E se per evitare una simile tentazione sarebbe necessario evitare tutta la sua compagnia, allora è meglio escluderla del tutto. Dio e la Fede devono venire avanti e prima di tutto, altrimenti possiamo perdere la nostra anima.

In conclusione, per il suo pensionamento possiamo solo augurare a Mons. Huonder ogni grazia di Dio, perché comprenda la perfidia del Vaticano II, e ogni grazia di Dio per i Tradizionali che risiedono nella Scuola della Fraternità di Wangs, perché lo aiutino con il loro esempio a comprendere il pericolo degli “auspici” di Papa Francesco nei confronti della Fraternità, che un altro esempio ha appena portato alla luce.

La notizia è arrivata da Roma nei giorni scorsi: il sacerdote argentino nominato da Mons. Fellay Economo Generale della Fraternità, su richiesta di Papa Francesco e col consenso del nuovo Superiore Generale della Fraternità, Don Pagliarani, è rientrato nella Chiesa ufficiale, e sempre per volontà di Papa Francesco risiede attualmente nella Casa Santa Marta, dove vive lo stesso Papa; egli sarà incardinato nella diocesi di Roma, in attesa che possa essere nominato vescovo da Papa Francesco. Se una tale notizia fosse vera solo a metà, non rivelerebbe ancora l’incapacità o la mancanza di volontà dei dirigenti della Fraternità di comprendere che Mons. Lefebvre ha combattuto il Concilio Vaticano II per ragioni di Fede?

Kyrie eleison.
                                                                                  


giugno 2019

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