Eleison Comments DCXXII

“PROMETEO”  –  I

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  15 giugno 2019

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo ad un libro che permette una migliore conoscenza della malattia del Vaticano II - Parte prima.

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Nuovo Umanesimo? Errore vecchio come le malattie,
Ma nella Neochiesa, causa di nuove inaudite malattie.


“Prometeo” - Parte prima

Il Vaticano II è stato un disastro per la Chiesa cattolica. Per il futuro della stessa Chiesa e per i cattolici che desiderano salvare la loro anima è essenziale vedere perché è stato un tale disastro. Don Álvaro Calderón, professore di Filosofia tomistica e di Teologia presso il Seminario della Fraternità San Pio X a La Reja in Argentina, ha scritto dieci anni fa un libro che dimostra che il Vaticano II, dall’interno della Chiesa, ha sostituito la religione di Dio con la religione dell’uomo. Il primo dei quattro capitoli del libro spiega cosa è stato il Vaticano II, e ne presenta una definizione in tre parti: esso è stato l’ufficializzazione di un umanesimo travestito da cattolicesimo.

In primo luogo è stato un umanesimo, cioè una glorificazione dell’uomo a scapito di Dio. Il Medioevo fu seguito da una serie di umanesimi, ad esempio il Rinascimento, la Riforma, la Rivoluzione Francese, ma, dice Don Calderón, ogni volta tale umanesimo è naufragato, perché aveva rotto con la Chiesa Cattolica. Risultato finale? Due guerre mondiali. Ma questa volta, col Vaticano II, sono stati gli stessi uomini di Chiesa a creare il nuovo umanesimo che si adattasse alla Chiesa cattolica. Da qui l’ufficializzazione senza precedenti, da parte del Vaticano II, di quello che era sempre stato un grave errore denunciato dalla Chiesa, solo che questa volta gli uomini di Chiesa hanno saputo farlo sembrare cattolico. In questo modo essi, con il loro umanesimo, avrebbero raggiunto il mondo moderno incentrato sull’uomo, ma allo stesso tempo essi erano intenti a rimanere all’interno della Chiesa, presumibilmente per salvare sia l’uomo moderno dalla sua empietà, sia la Chiesa moderna dal suo sterile isolamento. Nel migliore dei casi tali uomini di Chiesa, al Vaticano II avevano buone intenzioni; nel peggiore essi sapevano che la loro nuova conciliazione di due forze opposte non avrebbe funzionato, se non per distruggere la Chiesa, ed era questa la cosa di gran lunga peggiore che essi volevano.

E perché la nuova conciliazione non avrebbe funzionato? Perché Paolo VI voleva un nuovo umanesimo che fosse né orientato umanamente verso Dio, come nel Medioevo, né eccessivamente contro Dio, come nei tempi moderni; egli voleva un nuovo equilibrio tra i due eccessi che mostrasse che la maggior gloria di Dio coincide con la gloria dell’uomo. Ad esempio, l’uomo è la più grande creazione del suo Creatore, per cui glorificare l’uomo significherebbe glorificare anche Dio. In più, essendo l’uomo, nel suo essere libero, a immagine di Dio, più egli è libero, più glorifica Dio. Ne conseguirebbe che il promuovere la dignità e la libertà umana equivarrebbe a glorificare non solo l’uomo, ma anche Dio.  Ma se si parte dalla gloria dell’uomo, chi è che non vede il rischio di ricadere nella stessa gloria dell'uomo? Inoltre, Dio è il solo e l’unico Essere interamente Perfetto, che non può quindi avere bisogno o volere qualcosa al di fuori della Sua gloria intrinseca. Solo secondariamente, per la Sua gloria estrinseca, Egli può volere o desiderare la bontà di qualsiasi creatura al di fuori di Se stesso. Quindi la verità è che sia Dio sia l’uomo sono orientati primariamente verso Dio, e Dio può essere orientato solo secondariamente verso l’uomo.

Ma ecco alcune citazioni dal documento del Vaticano II, Gaudium et Spes : “tutto quanto esiste sulla terra deve essere riferito all’uomo, come a suo centro e a suo vertice” (#12) – che ne è di Dio?  “L’amore di Dio e del prossimo è il primo e più grande comandamento” (#24) – ma il prossimo appare nel Primo Comandamento? “L’uomo, … in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa”  (n. 24). Per l’uomo stesso? La deviazione è grave, ma sottile, e nei testi conciliari è piuttosto implicita che esplicita, ma emerge più chiaramente nell’insegnamento della Chiesa dopo il Concilio, per esempio nel Nuovo Catechismo (Cfr. i nn. 293, 294, 299). In effetti, dice Don Calderón, il Concilio pone l’uomo sul trono della creazione e Dio al suo servizio.

Allo stesso modo, il Vaticano II capovolge l’autorità. L’Umanesimo è sempre contro l’autorità, ma il Nuovo Umanesimo deve sembrare cattolico, quindi deve cercare un modo diverso per far regnare l’autorità di Cristo nella Chiesa e nel mondo moderno. Ma Cristo avrebbe detto di essere venuto a servire (Mt. XX, 25-28). Così la Neogerarchia si sarebbe resa democratica dall’alto verso il basso per servire l’uomo moderno in un modo per lui comprensibile. Ma dove sarebbe in questa Neogerarchia l’autorità di Dio per elevare gli uomini al Cielo?  Essa è disciolta; e disciolta l’autorità nella Chiesa, l'autorità sarà disciolta ovunque, come lo vediamo intorno a noi nel 2019.

La II parte sul libro di Don Calderon tratterà dell’Uomo Nuovo del Vaticano II; la III parte: della Nuova Chiesa; la IV parte: della Nuova Religione.


Kyrie eleison.
                                                                                  


giugno 2019

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