Eleison Comments DCXXV

“PROMETHEUS”  –  IDOLATRY

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  6 luglio 2019

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo ad un libro che permette una migliore conoscenza della malattia del Vaticano II - Parte quarta.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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Il Concilio Vaticano II – un totale disastro –
Un veleno nascosto perché Dio non sia più il Maestro.


“Prometeo” - Idolatria

Part I – l’essenza del Vaticano II è una glorificazione dell’uomo spacciata dagli uomini di Chiesa per cattolicesimo. Parte II – l’Uomo Nuovo del Vaticano II è libero: dalla realtà, col soggettivismo; dalla morale, con la coscienza; dalla grazia, con la natura. Parte III – la Neochiesa del Vaticano II non è più contro il mondo, né contro le altre religioni, essa è la Nuova Chiesa della bontà e del dialogo con tutti. Nella IV parte del suo libro, don Calderón si chiede se il Vaticano II equivalga ad una nuova religione, e risponde affermativamente, perché non rende più il culto alla Santissima Trinità, perché 1 la Rivelazione e la Tradizione del cattolicesimo, 2 i suoi atti centrali del culto, e 3 Dio Incarnato, sono stati tutti essenzialmente cambiati.

1 La vera dottrina della Chiesa è cambiata perché un cattolico possa credere o nell’oggetto stesso, per esempio l’Incarnazione, o in una proposizione oggettiva che esprima tale oggetto, per esempio “Dio si è incarnato”. La proposizione esprime il mistero in modo inadeguato, ma lo esprime veramente, e per il credente essa è sufficiente a salvare la sua anima. Invece la Neochiesa è modernista, e per i modernisti nessuna proposizione può essere oggettiva. Quindi nella Neochiesa può esserci solo un’esperienza soggettiva del mistero (Dei Verbum 2; LG 4), che lascia la dottrina aperta ai capricci di ogni tipo di soggetti carismatici. Per la Neochiesa il Mistero è presente nella comunità ecclesiale vivente, per la quale la dottrina della Rivelazione e della Tradizione può e deve evolvere a seguito delle mutevoli circostanze storiche. Così la Neofede è uno stato d’animo che permette di sperimentare e interpretare il Mistero in qualche forma di comunione. Le formule o il credo semplicemente ne derivano. La Neoscrittura è semplicemente la fissazione di tale esperienza, un modello da seguire per il popolo di Dio. La Neo-ortodossia sta nel pensare in conformità con la comunità della Neochiesa, così che chi rifiuta questa Neocomunità è il peggiore degli eretici, ad esempio Mons. Lefebvre.

2 Circa il culto, la religione medievale della Croce sarebbe deprimente! Così la Neochiesa manterrà la gioia, ma eliminerà il sacrificio. Di conseguenza, se è stato il peccato degli uomini che ha portato al debito degli uomini verso Dio, che ha portato al pagamento del debito da parte di Cristo con il sacrificio, basta liberarsi del peccato. Dio è al di sopra e al di là della sofferenza, quindi i peccati degli uomini non Lo offendono, Egli può dispiacersi per essi, ma non punirebbe mai nessuno con l’Inferno eterno. Cristo è morto semplicemente come strumento del Padre (G&S 22) per mostrare solidarietà con gli uomini, quindi non è Cristo ma il Padre che ci salva, e non per mezzo della Croce ma con la Risurrezione, che è stata operata dal Padre per glorificare l’uomo! Così la Messa rinominata “Mistero Pasquale”, serve a glorificare l’uomo, e Dio deve ringraziare l’uomo che è così glorioso per Lui! Questa serie di menzogne blasfeme, che orientano chiaramente la Nuova Messa imposta alla Chiesa da Paolo VI nel 1969, è implicita piuttosto che esplicita nel decreto sulla liturgia del Vaticano II, Sacrosanctum Concilium, esso risale infatti agli inizi del Concilio, quando i modernisti dovevano muoversi ancora con cautela. Ma dal 1969 in poi i freni sono stati tolti. Oggi la liturgia della Chiesa è nel caos.

3 Circa Dio incarnato, Gesù Cristo, centro del cristianesimo e della vera Chiesa cattolica, di Lui si parla direttamente in due documenti Vaticano II, Gaudium et Spes e Ad Gentes. Don Calderón spiega che la dottrina di entrambi i documenti è la stessa: la Croce è orribile, quindi è meglio essere un semplice uomo di pace che un figlio di Dio adottato per la sofferenza. L’uomo è a immagine di Dio (per la sua libertà), così più l’uomo si fa da sé, più divino diventa. Ne consegue che Gesù Cristo si è fatto uomo non perché l’uomo diventi figlio adottivo di Dio, ma perché diventi più pienamente uomo! In più, in nessun punto il Vaticano II afferma che Gesù Cristo è veramente e propriamente Dio, né menziona una volta l’Unione Ipostatica. I teologi conciliari nel loro linguaggio oscillano tra la Tradizione e la Nuova Teologia, a seconda del loro pubblico.

4 La conclusione di Don Calderón è che lo scopo ultimo del Vaticano II è la dignità dell’uomo, e tale scopo costituisce una religione, così che si tratta di una religione diversa dal cattolicesimo, che ha per scopo finale la (estrinseca) gloria di Dio. Così, col Vaticano II, la grazia consiste nel liberare la natura umana, Gesù è l’uomo che è venuto a renderci più umani, e la Messa non è più il sacrificio dovuto a Dio, ma il rendimento di grazie dell’umanità che incorona il Creatore, perché essa è più libera di Lui, in quanto è in grado di scegliere anche il male!


Kyrie eleison.
                                                                                  


luglio 2019

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