Eleison Comments DCLVIII

ARCHBISHOP'S AUTORITY - II

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  22 febbraio 2020

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla dipendenza dell'Autorità dalla Verità. - Parte seconda.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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L’autorità viene dall’alto e non dal basso.
Tagliata dall’alto, non c’è modo che fluisca.


L'autorità di Monsignore - II

DCLV – in teoria, l’autorità del Papa è indispensabile alla Chiesa.
DCLVI – in teoria, i sacerdoti hanno assolutamente bisogno del Papa per essere uniti.
DCLVII – in pratica, l’autorità di Mons. Lefebvre era seriamente ostacolata dal fatto di non avere il Papa vivente dietro di sé.
DCLVIII – in pratica, Monsignore esercitava l’autorità che ancora aveva in almeno tre modi diversi, a seconda dei soggetti sui quali la esercitava: quelli che gli chiedevano di esercitare l’autorità su di loro alle sue condizioni, o quelli che chiedevano solo un’autorità parziale alle loro condizioni, o quelli che non la chiedevano affatto.

In primo luogo, si noti come la classificazione non sia a cura dell’autorità, ma di chi sta sotto di essa. In altre parole, sono i soggetti a “prendere le decisioni”. Questa situazione anomala nella Chiesa è il risultato diretto del Vaticano II, dove l’Autorità cattolica ha radicalmente minato se stessa con il suo totale tradimento della Verità cattolica, quando ha tentato di sostituire la religione oggettiva di Dio con una sostituta creata dall’uomo, e di cambiare la Chiesa cattolica centrata su Dio in una Neochiesa centrata sull’uomo. Con quel Concilio tutti i sacerdoti cattolici sono stati essenzialmente screditati, come lo sono ancora oggi e lo rimarranno fino a quando gli uomini di Chiesa non torneranno a parlare della Verità di Dio. Allora essi recupereranno la loro piena Autorità.

Coloro che hanno chiesto a Monsignore di esercitare la sua autorità alle sue condizioni sono stati naturalmente i membri delle Congregazioni cattoliche da lui stesso fondate, in particolare i sacerdoti secolari, ma anche i religiosi fratelli e sorelle e i terziari. Egli fondò queste Congregazioni nel modo più normale possibile, con gradi di obbedienza verso se stesso come Superiore Generale: con i voti alle ordinazioni sacerdotali e le promesse solenni all’ingresso formale di sacerdoti, fratelli o sorelle nelle loro rispettive Congregazioni. I voti erano rivolti a Dio, e in caso di necessità sono stati spesso sciolti (discretamente) dall’autorità romana, come è normale. Le promesse sono dipese piuttosto dalla scelta di chi le ha fatte, e qui l’autorità di Monsignore è stata gravemente minata, come abbiamo detto nei “Commenti” della settimana scorsa, a causa della sua condanna ufficiale da parte del Papa e dei suoi confratelli vescovi.
Se un sacerdote decideva di lasciare la Fraternità per il liberalismo a sinistra o per il sedevacantismo a destra, Monsignore, come diceva, non poteva fare altro che tagliare ogni futuro contatto, affinché tali sacerdoti non potessero fingere di essere ancora in buoni rapporti con la Fraternità. Avevano scelto di non dipendere da Monsignore.

In secondo luogo, coloro che chiedevano a Monsignore di esercitare la sua autorità alle proprie condizioni, ad esempio per ricevere il sacramento della Cresima, si accontentavano volentieri, per quanto possibile a norma della Chiesa, a causa della crisi della Chiesa che rende discutibile la validità per esempio delle Cresime conferite con il Nuovo Rito della Cresima. Da un lato, egli diceva, i cattolici hanno diritto a sacramenti certamente validi; dall’altro, se costoro non volevano più avere a che fare con lui, questa era la loro scelta e la loro responsabilità davanti a Dio.

In terzo luogo, coloro che non gli chiedevano di esercitare in qualche modo la sua autorità su di essi, come un gran numero di sacerdoti Tradizionali che erano solidali con la sua Fraternità ma che non vollero mai aderirvi, egli era sempre generoso con qualsiasi contatto, amicizia, incoraggiamento o consiglio gli avessero chiesto, ma non ha mai neanche lontanamente finto o si è mai comportato come se avesse una qualche autorità su di loro. E lo stesso vale per i laici. Molti cattolici non erano d’accordo con la sua posizione, apparentemente contraria al Papa, ma egli era sempre cortese e pronto a rispondere alle domande, se l’interrogante meritava una risposta.
Ed è stata l’obiettività e la ragionevolezza delle sue risposte a trasformare molti aderenti alla Neochiesa in Tradizionalisti che si mettevano sotto il suo ministero o sotto la guida dei suoi sacerdoti.

In breve, il Concilio ha paralizzato l’Autorità della Chiesa, ma dove c’era la volontà, per le anime c’era un modo, o almeno un modo sostitutivo, per cercare la salvezza eterna, cosa estremamente difficile senza sacerdoti. Attraverso Monsignore, specialmente ma non solo, Dio ha garantito questa via sostitutiva per le anime, ed essa è ancora lì.

Kyrie eleison.
                                                                                  


febbraio 2020

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