Eleison Comments DCLXXIV
MODERNISM'S MALICE - V


Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  13 giugno 2020

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla natura malevola del modernismo - Parte quinta

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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Cattiva dottrina non significa necessariamente mala volontà.
Buona volontà non significa necessariamente buona dottrina.

Malizia del modernismo - V


C’è almeno un’altra importante considerazione da presentare prima di lasciare il modernismo (almeno per il momento), ed è una profezia di P. Frederick Faber (1814-1863), riguardante i nostri tempi, che sicuramente è apparsa già più di una volta in questi “Commenti”. Egli disse parole secondo le quali la fine del mondo sarà caratterizzata da uomini che fanno il male mentre pensano di fare il bene.

E’ ragionevole. Anche alla fine del mondo gli uomini avranno ancora la loro natura donata da Dio, che come tale è buona, che sta alla base dei loro peccati, originale e personali, per quanto pesanti siano negli ultimi tempi - II Tim. III, 1-5. Per questa natura di fondo l’uomo ha una naturale inclinazione al bene. Eppure la massa degli uomini sotto l’Anticristo e i suoi predecessori seguiranno il suo male, attuale o anticipato. Come saranno stati compatibili in loro questo bene e questo male?

La volontà umana non può volere nulla che la mente umana non le abbia prima presentato. A fronte ad ogni desiderio umano deve esserci un pensiero umano. Il desiderio di un non-oggetto può essere solo un non-desiderio. Quindi la volontà dipende dalla mente che coglie il suo oggetto per essa, e ogni volontà e l’oggetto che essa vuole devono passare per la mente, sempre supponendo che la mente riesca a cogliere il suo proprio oggetto. Ma ora arriva Kant che dice che la mente non può cogliere il suo proprio oggetto, può solo fabbricarlo. Questo significa che la volontà e il suo oggetto reale non sono più propriamente connessi. Questo significa che una buona volontà può volere in realtà cose cattive e una cattiva volontà può volere in realtà qualcosa buona, ma a causa del peccato originale dell’uomo, quest’ultimo caso sarà meno frequente. E così, quando Kant sgancia la mente dalla realtà oggettiva, rende molto più facile per la volontà volere qualcosa di brutto mentre sembra essere buono. Così, in un mondo dove la mente è sganciata dalla realtà oggettiva, è molto più facile per gli uomini essere ancora di buona volontà anche quando vogliono ciò che in realtà non è buono, perché la mente è stata radicalmente paralizzata.

Ecco ciò che P. Faber profetizza. Egli dice che alla fine del mondo, il problema non sarà tanto il cuore cattivo o la cattiva volontà quanto i cuori buoni con la mente paralizzata, in altre parole i cuori buoni con dei principi cattivi. Che cosa significa questo in pratica? Significa che oggi ci sarà un gran numero di cattolici che hanno la Fede e che hanno buone intenzioni, ma le cui menti non funzionano bene perché seguono, consciamente ma più spesso inconsciamente, l’insegnamento di Kant, così che la loro buona fede è corrispondentemente indebolita. Allora non riescono più a vedere come la Neochiesa sia una cancrena che grava sulla vera Chiesa cattolica, o come la Fraternità San Pio X di Monsignore sia stata messa in cancrena dai suoi successori. Ma in molti casi la cecità di tali anime non è necessariamente dovuta a malizia o alla mancanza di buona volontà.

Ne consegue che, nel trattare con tali anime in cui il soggettivo è stato scisso dall’oggettivo da un mondo intero paralizzato da Kant, un cattolico può facilmente commettere uno di due errori opposti ma collegati. Può dire che tali anime sono così innocenti di cuore da non potersi sbagliare nella mente, così la Neochiesa non può essere tutta in errore, quindi dovrei ricongiungermi ad essa, a Pachamama e a tutto - così si comportano oggi i capi della Neofraternità e tutti coloro che li seguono. Oppure può dire che gli errori nella mente della Neochiesa e nella Neofraternità che desidera riunirsi ad essa sono così gravi che non possono essere la vera Chiesa o la vera Fraternità, ed entrambi devono essere assolutamente evitate - così argomentano e si comportano quelli conosciuti come sedevacantisti e quelli che si rifiutano di essere chiamati sedevacantisti, ma che comunque parlano e agiscono ome loro.

Al contrario, se riconosco come Kant abbia alla fine diviso il soggetto dall’oggetto, non dirò né che tali anime sono di buona volontà e quindi la loro dottrina è buona, né che la loro dottrina è così falsa che devono avere una cattiva volontà. Dirò invece che soggettivamente possono essere di buona volontà, ma in ogni caso sono oggettivamente di una tale cattiva dottrina che per la mia salvezza eterna non posso seguirle o andare in loro compagnia.  E con il Santo Rosario pregherò la Madonna di tenere il mio cuore e la mia mente nell’equilibrio cattolico.

Kyrie eleison
                                                                                  


giugno 2020

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