Eleison Comments DCCXXVI

TRUTH AND AUTHORITY - I

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  12 giugno 2021

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo ai rapporto fra verità e autorità - Parte prima.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



“Obbedire” al Concilio rende parzialmente ciechi
Perché costringe ad abbandonare parte della Verità.



Verità e autorità - I


Recentemente una lettrice di questi “Commenti” è rimasta perplessa per la spiegazione relativamente insoddisfacente data da un prestigioso leader Tradizionalista del suo ritorno sotto l’autorità della Chiesa ufficiale. Aveva seguito per diversi anni la guida dell’Arcivescovo Lefebvre (1905–1991), per poi riprendere di fatto la sua piccola Congregazione sotto l’autorità della diocesi ufficiale locale e di Roma. Questi “Commenti” abitualmente spiegano gli insoddisfacenti ragionamenti come il suo nei termini del rapporto tra Verità e Autorità della Chiesa, fatti per essere alleati, ma divisi l’uno dall’altro dal Vaticano II (1962–1965). La nostra lettrice dice di essere stata piuttosto illuminata da questa spiegazione, e quindi la riproponiamo a tutti i lettori.

La Verità è essenziale per la Chiesa Cattolica come lo è per nessun’altra istituzione sulla faccia della terra. Se afferma, come fa, di rappresentare l’unico vero Dio, che chiama Se stesso “la Via, la Verità e la Vita” (Gv. XIV, 6), basterebbe una singola menzogna per screditare tutto il Suo discorso. Nessun’altra istituzione umana per rimanere credibile è così dipendente dalla necessita di evitare la seppur minima menzogna.
La negazione da parte dell’uomo moderno del peccato originale è il tremendo motivo per cui la verità non emerge naturalmente quando viene esposta al mercato, come pensava così ottimisticamente Thomas Jefferson. Ma poiché la salvezza degli uomini dipende dalla Verità di Dio (Gv. XVIII, 37), allora Dio dà la Sua divina Autorità alla Sua divina Chiesa per imporre le Sue divine Verità agli uomini ribelli e testardi, finché non si sottomettono ad Esse.

Data quindi la natura peccaminosa degli uomini, l’Autorità della Chiesa è la fondamentale protezione e sostegno della sua Verità. Ad esempio, Lc. XXII, 31: “Simone (Pietro), ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno” = Verità – “e quando ti sarai ricondotto” = alla Verità, “conferma i tuoi fratelli” = esercita la tua Autorità.
Notate qui come la Verità è lo scopo e la base dell’Autorità Ecclesiastica (così come Monsignore Lefebvre riuscì unicamente a comprendere) e la precede, ma allo stesso tempo, a causa della peccaminosità degli uomini, ha bisogno dell’Autorità Ecclesiastica. Per gli scopi di Dio, Verità (dottrina) e Autorità (la gerarchia) sono intese come inscindibili.
Ma ecco il problema. Col Vaticano II, l’Autorità Cattolica (Papa e Padri Conciliari) si è separata dalla Verità Cattolica, e si è preteso di far passare la dottrina modernista come Cattolica, quando non lo è minimamente, ma le è solo somigliante.

E da allora, come ha detto l’Arcivescovo, tutti i Cattolici si sono inevitabilmente divisi in due gruppi. O hanno seguito l’Autorità Cattolica (Papa e Vescovi) e hanno abbandonato più o meno la Verità Cattolica (che l’Autorità aveva abbandonato); o hanno seguito la Verità Cattolica e hanno dovuto abbandonare più o meno l’Autorità Cattolica.
Poiché il Papa e i Vescovi si rifiutavano risolutamente di tornare alla Verità e alla Tradizione Cattolica, i Cattolici che si aggrappavano alla Verità Cattolica dovettero più o meno uscire, in effetti, dalla legittima Autorità Cattolica, o da quell’autorità che appariva legittima.
E così essendo il Pastore colpito dottrinalmente (soprattutto i Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II, perché Paolo VI guidava la danza modernista), allora le pecore furono necessariamente disperse. Molti erano Autorità al 100% e Dottrina allo 0%. Alcuni erano, diciamo, 85% Autorità e 15% Dottrina. Altri erano 60% Autorità e 40% Dottrina. E così via.
Monsignor Lefebvre era Dottrina al 100% ma ancora Autorità al 15%, per così dire. Ha sempre insistito per riconoscere, rispettare e obbedire al Papa come Papa ogni volta che la Verità (Fede) glielo permetteva. Ma dal maledetto Concilio in poi, finché l’Autorità ha continuato a divorziare dalla Verità, in ogni Cattolico, che prendeva sul serio la sua Fede, c’è stato un braccio di ferro tra la Verità Cattolica e l’Autorità Cattolica.

Ora, il leader il cui comportamento ha tanto perplesso la nostra lettrice, era ed è un Cattolico serio e devoto, quindi è un sacerdote lacerato che si può presumere abbia agito in tre fasi: in primo luogo, ha seguito e devotamente obbedito con la sua Congregazione a ciò che sembrava come una normale Autorità Cattolica. In secondo luogo, si rese conto che l’Arcivescovo aveva ragione a mettere la Verità prima dell’Autorità falsificata, e seguì il suo esempio di “disobbedienza” a Roma, per essere fedele alla Tradizione Cattolica. E in terzo luogo, quando l’Arcivescovo morì nel 1991 e il suo carisma personale scomparve dalla scena, allora il potente magnetismo della Roma modernista, camuffata da Cattolica, si riaffermò, e il richiamo dell’Autorità vera lo spinse di nuovo all’obbedienza all’autorità apparente dei bottoni rossi e delle romane scrivanie di mogano.


Kyrie eleison.

                                                                                  


giugno 2021

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