Eleison Comments DCCXXXIX

BLEATING LAMBS

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  18 settembre 2021

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla dichiarazione sottoscritta dalle Comunità tradizionali in regola con Roma.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Mons. Lefebvre aveva ragione - i lupi occupano Roma,
Cosa che la rende tutt’altro che la casa dei veri Cattolici.

Agnelli belanti

Alla fine del mese scorso a Courtalain in Francia, 15 Superiori delle Comunità cattoliche tradizionali, ma in regola con Roma, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in previsione del loro incontro con Papa Francesco di pochi giorni dopo, perché avevano il ragionevole timore di perdere la loro buona reputazione con Roma, acquistata a caro prezzo.
Infatti il 16 luglio con il suo Motu Proprio Traditionis Custodes il Papa aveva usato tutta la sua apparente autorità per fermare nella Chiesa ogni ulteriore utilizzo del rito tradizionale della Messa. Li aveva convocati a Roma all’inizio di settembre per ritirare loro la buona reputazione con la Roma? Dopo aver bandito duramente la Messa in latino, sarebbe stato del tutto logico per lui vietare alle Comunità di usare quella Messa.
E così, pochi giorni prima dell’appuntamento con il Papa, queste Comunità si sono riunite per valutare il loro pericolo, e alla fine del loro incontro hanno emesso una Dichiarazione congiunta della loro posizione, per la quale il miglior commento ci è fornito da un favolista di 2.600 anni fa.
Ecco un breve riassunto della loro dichiarazione.

Noi sottoscritti 15 Superiori desideriamo prima di tutto sottolineare il nostro amore per la Chiesa e la nostra fedeltà al Papa. Ma dopo la sua recente condanna della Messa in latino, ci sentiamo sospettati, emarginati ed esiliati. Lungi dal pretendere di considerarci, da tradizionalisti, la vera Chiesa, noi dipendiamo dal Papa di Roma e dai vescovi diocesani per la nostra salvezza e la fede. Ci sottomettiamo lealmente alla loro autorità e al loro insegnamento, compreso quello del Vaticano II e dei successivi. Per favore, perdonateci se un qualche spirito di partito o di orgoglio è soto tra noi . Chiediamo un dialogo umano, personale e fiducioso dove possiamo raccontare la nostra storia di dolore, in particolare di come abbiamo fatto affidamento sulle promesse di Roma per costruire le nostre Comunità. Soprattutto, vi preghiamo di avere un dialogo veramente umano e misericordioso. Contribuiamo alla diversità di Noi sottoscritti 15 Superiori desideriamo prima di tutto sottolineare il nostro amore per la Chiesa e la nostra fedeltà al Papa. Ma dopo la sua recente condanna della Messa in latino, ci sentiamo sospettati, emarginati ed esiliati. Lungi dal pretendere di considerarci, da tradizionalisti, la vera Chiesa, noi dipendiamo dal Papa di Roma e dai vescovi diocesani per la nostra salvezza e la fede. Ci sottomettiamo lealmente alla loro autorità e al loro insegnamento, compreso quello del Vaticano II e dei successivi. Per favore, perdonateci se un qualche spirito di partito o di orgoglio è soto tra noi . Chiediamo un dialogo umano, personale e fiducioso dove possiamo raccontare la nostra storia di dolore, in particolare di come abbiamo fatto affidamento sulle promesse di Roma per costruire le nostre Comunità. Soprattutto, vi preghiamo di avere un dialogo veramente umano e misericordioso. Contribuiamo alla diversità di quella liturgia che è al centro della Chiesa. E lo stesso Papa Francesco dice che tutte le anime vanno raggiunte, per aiutare ciascuna a trovare il proprio modo di appartenere alla Madre Chiesa.

Ed ecco la favola di Esopo (620–564 a.C.), intitolata “Il Lupo e l’Agnello”.

Un agnello vangante, di mattina presto nel bosco, stava bevendo sulla riva di un ruscello. Quella stessa mattina un lupo affamato percorreva la riva lungo il ruscello in cerca di qualcosa da mangiare. Ben presto mise gli occhi sull’agnello. Di regola il signor lupo mangiava bocconcini così deliziosi senza pensarci due volte, ma questo agnello sembrava così indifeso e innocente che il lupo sentì che avrebbe dovuto avere una specie di scusa per togliergli la vita.

“Come osi sguazzare nel mio ruscello e sollevare tutto il fango!” gridò ferocemente. “Meriti di essere punito severamente per la tua avventatezza!”.

“Ma, Altezza” , rispose l’agnello tremante, “non adiratevi! Non posso assolutamente intorbidire l’acqua che state bevendo lassù. Ricordate, voi siete a monte e io a valle”.

“La fai infangare comunque!” ribatté ferocemente il lupo. “E oltre a questo, ho sentito dire che hai raccontato bugie su di me l’anno scorso! Come ti sei permesso?”. Supplicò l’agnello: “ma sono nato solo quest’anno”.

“Se non eri tu, era tuo fratello!”.

“Non ho fratelli”.

“Bene, allora”, ringhiò il lupo, “era comunque qualcuno della tua famiglia. Ma non importa chi fosse, non ho intenzione di farmi dissuadere dalla mia colazione”.

E senza più parole il lupo afferrò il povero agnello e lo portò nella foresta.

Kyrie eleison.


                                                                                  


settembre 2021

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