Eleison Comments DCCL

JOB'S PROBLEM

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  27 novembre 2021

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo ai suggerimenti che derivano dalla esperienza di Giobbe. Il problema.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Dio esiste. Egli desidera la nostra beatitudine,
ma i nostri misfatti hanno pienamente meritato la Sua ira.

Il problema di Giobbe

L’Antico Testamento è una riserva di tesori, perché ognuno dei suoi 46 libri è, per definizione del Concilio di Trento, la Parola di Dio. Per definire il rapporto tra Antico e Nuovo Testamento, è stato ben detto che il Nuovo è nascosto nell’Antico, mentre l’Antico appare chiaramente nel Nuovo. Quindi non c’è contraddizione tra i due Testamenti, né tra il Dio dell’Antico e il Dio del Nuovo Testamento (come alcuni sono tentati di pensare), né tra la dottrina dell’Antico e quella del Nuovo, ma l’Antico è semplicemente compiuto nel Nuovo.

Perciò l’Antico Testamento può avere molto da offrirci in questa crisi della Chiesa Neotestamentaria la quale si avvicina alla sua conclusione nella storia umana con la fine del mondo. Perché tale fine non sarà priva di molta sofferenza per gli innocenti, che è il problema della sofferenza nella sua forma più acuta e che è il tema centrale del 20° libro dell’Antico Testamento, il Libro di Giobbe. Questi “Commenti” presenteranno in tre parti separate, il problema, la pazienza e la soluzione di Giobbe.
Innanzitutto il problema.

Il problema è che Giobbe è un uomo assolutamente irreprensibile e retto, un proprietario terriero di grande successo, con una famiglia numerosa di dieci figli e una proprietà considerevole, con migliaia di animali da fattoria. Inoltre ha una grande pietà e devozione a Dio. Eppure sarà fatto soffrire intensamente, senza che lui sappia il perché. In primo luogo gli attacchi dall’esterno alla sua proprietà e ai bambini lo privano completamente di entrambi. Ma la sua unica reazione è benedire Dio. Nelle sue sublimi parole: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò, il Signore ha dato e il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore”. Ma poi, come se non soffrisse abbastanza, viene assalito nella sua stessa persona da piaghe ripugnanti dalla testa ai piedi, sicché si riduce a grattarsi con un coccio di ceramica. La moglie lo tenta a cercare sollievo nel maledire Dio, ma ancora una volta reagisce con una pietà eccezionale: “donna stolta, se accettiamo il bene dalle mani di Dio, non riceveremo anche il male?”
Ricordiamo questo mirabile esempio di Giobbe e le sue nobili parole quando i cieli si schianteranno tutti attorno a noi nei prossimi anni!

Ciò che Giobbe non sapeva, ma che il narratore della storia di Giobbe ci aveva raccontato in quei primi due capitoli del Libro, era che le sue spaventose sofferenze, apparentemente immeritate, erano effettivamente venute da Dio, niente di meno che da una specie di contesa tra Dio e Satana. Quando Satana apparse una volta davanti a Dio, Dio gli chiese se avesse mai visto tanta pietà come nel Suo servo Giobbe. Satana rispose che ciò era dovuto a una protezione speciale da parte di Dio per Giobbe, ma che se Dio avesse smesso di proteggerlo, nella sofferenza Giobbe avrebbe maledetto Dio proprio come chiunque altro.
Dio poi diede a Satana il permesso di far soffrire Giobbe in tutti i suoi effetti personali ma non nella persona. E fu allora che Giobbe perse la sua famiglia e tutti i suoi beni, ma mai pronunciò una parola contro Dio. “Vedi?”, disse Dio quando Satana riapparve davanti a Lui. “Ah”, rispose Satana, “ma lascialo soffrire nella sua persona e vedrai che ti maledirà”. Dio quindi diede il permesso a Satana di fare del suo peggio contro la persona di Giobbe, ma non di togliergli la vita, e fu allora che Giobbe fu colpito da piaghe insopportabili dalla testa ai piedi, riducendolo a un relitto umano seduto su un mucchio di cenere, agonizzante per ciò che avrebbe commesso per meritare una così tale miseria.
La storia continuerà prossimamente con la pazienza di Giobbe.

Nel frattempo, nella nostra miseria da Covid, un primo grande pezzo di saggezza è ricordare come tutte le nostre vite si trovano tra due poteri invisibili in lotta per le nostre anime, Satana che si sforza con tutte le forze per trascinarci all’Inferno, e Dio che fa tutto ciò che Egli può, pur di non toglierci il nostro libero arbitrio, per portarci con Lui a godere per l’eternità della visione beatifica di Lui stesso in Cielo. Dio Onnipotente potrebbe facilmente annullare tutti gli sforzi di Satana, ma poi il Suo Paradiso si riempirebbe di robot, ma non era per questo che ebbe intenzione di creare la Creazione. Allora leggiamo bene tra le righe le assurdità del Covid, e riconosciamo un Dio giusto e amorevole all’opera per portarci in Paradiso. Senza contare che a differenza di Giobbe, noi, per il nostro disprezzo mondiale per la Sua stessa esistenza, abbiamo del tutto meritato le assurdità mondiali del Covid.


Kyrie eleison.


                                                                                  


novembre 2021

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