Eleison Comments DCCCI

79 SEMINARIANS – IV


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  19 novembre 2022

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo all'ingresso di 79 nuovi seminaristi nei seminari della Fraternità San Pio X - Parte quarta.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Il nostro povero mondo odia i guerrieri della Fede,
eppure sono tali uomini che il nostro povero mondo attende.



79 seminaristi - IV

In ogni situazione, non è sempre facile giudicare se la corretta reazione sia la giustizia o la misericordia.
Il rischio che la “Neofraternità” di San Pio X non riesca a insegnare ai suoi 79 nuovi seminaristi la lezione più importante del loro Fondatore, Mons. Lefebvre (1905–1991), dovrebbe essere considerato il problema maggiore tra quelli discussi negli ultimi tre “Commenti” E se la “lezione più importante” è centrale per il futuro della Chiesa universale, allora un quarto di questa serie di “Commenti” merita di essere dedicato non a ciò che la Neofraternità sta ancora facendo al servizio della Chiesa, ma a ciò che sta facendo di sbagliato, o meglio, a quanto di più giusto potrebbe fare se non avesse ufficialmente abbandonato l’equilibrio tra Verità e Autorità tracciato dal suo Fondatore.

Quando nel 1970 Monsignore fondò a Friburgo, in Svizzera, la Fraternità San Pio X con il suo seminario tradizionale, si preoccupò che non fosse un “seminario selvaggio” ma che avesse l’approvazione ufficiale della Chiesa dal vescovo della diocesi locale. Alla Neochiesa del Vaticano II (1962–1965) non piacque ciò che vide, ma la “Roma” ufficiale attese alcuni anni prima di intervenire, senza dubbio nella speranza che la Fraternità e il seminario tradizionale fallissero da soli. Quando invece fiorirono, ecco che i modernisti colpirono. Nel 1975 “sciolsero” la Fraternità e ordinarono la chiusura del seminario di Ecône. Monsignore si rifiutò di obbedire perché l’oggettiva procedura di scioglimento secondo il Diritto Canonico non era stata eseguita correttamente.

Perciò Monsignore continuò con la sua Fraternità a difendere la Verità, mentre “Roma” con tutta la sua “Autorità” continuò la sua persecuzione, con la motivazione secondo cui nulla che si oppone alla sua “Autorità” può appartenere alla Verità o all’unità Cattolica.
Questo è sempre vero quando l’Autorità Cattolica è saldata alla Verità Cattolica, ma in modo del tutto anormale, al Vaticano II l’Autorità Cattolica ha sostituito la Verità con un “aggiornamento”.
Ora, senza dubbio molti dei confratelli di Monsignore videro che egli aveva ragione e che “Roma” aveva torto, ma tale è la forza dell’Autorità Cattolica che solo un altro vescovo lo sostenne pubblicamente nel 1981. Tuttavia Monsignore era imperterrito.
Nel 1982, per aiutare a preparare la sua successione, nominò un Superiore Generale che assumesse l’amministrazione della Fraternità ormai su scala mondiale, riservandosi però il compito di gestire i rapporti della Fraternità con Roma, onde evitare che gli ingenui dirigenti Cappuccetto Rosso della Fraternità fossero stati mangiati vivi da quelli che lui sapeva essere i Lupi Cattivi di Roma.

E così avvenne. Finché visse Monsignore i Cappuccetto Rosso continuarono ad anteporre la Verità all’Autorità, la dottrina alla diplomazia, ma non appena monsignore morì si appecorarono ai modernisti Romani.
I contatti con “Roma” si riaprirono, e fino ad oggi la Neofraternità non ha consacrato i vescovi Cattolici di cui la Verità ha bisogno in tutto il mondo, come fece l’Arcivescovo nel 1988. Piuttosto, sta aspettando che l’omicida della Tradizione dia il “via libera” alla Neofraternità per consacrare questi vescovi alla Tradizione! Oh, dolci Cappuccetti Rossi! Ma coloro che commettono un omicidio sono assassini! Chi pensino che siano? Ecco i frutti del preferire l’Autorità alla Verità.

Ma questo è ciò a cui la Neofraternità è ancora attaccata. Il sacerdote veterano della Verità che ha scritto l’ottimo articolo sulla Torre di Babele, riassunto in due numeri di questi “Commenti” (763 e 788), è stato rimproverato dal suo (giovane) Superiore per aver trattato l’attualità in pubblico. Potrebbe anche non scrivere di “filosofia o teologia ”! Magari potrebbe scrivere solo su argomenti “spirituali o edificanti”!
Altro esempio: un seminarista chiaroveggente teme che la “gentilezza” nel suo seminario della FSSPX sia usata come un cavallo di Troia contro la “lotta per la Fede”, e che tutti i seminaristi che combattono con virilità siano scoraggiati, castrati e messi da parte.
E allora, se la Neofraternità farà a modo suo, i 79 seminaristi diventeranno 79 Cappuccetti Rossi? Dio non voglia!

Kyrie eleison.




                                                                                  


novembre 2022

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