Eleison Comments DCCCIV

QUESTIONS ENSUING – III


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  10 dicembre 2022

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo a domande poste dai lettori - Parte terza.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Come possono essere così ciechi gli eredi di Mons. Lefebvre?
Per la la “mente aperta” dei liberali il male è bene.


Interrogativi conseguenti - III

Per esprimere un adeguato giudizio sui 79 giovani che quest’anno sono entrati nei seminari maggiori della Fraternità San Pio X, come è noto (si vedano gli ultimi sei numeri di questi “Commenti”), possono essere utili altre considerazioni sul contesto ecclesiale odierno. Anche in questo caso, la domanda, in neretto, è:

3a. Eccellenza, dopo gli ultimi numeri di questi “Commenti” sono un po’ confuso. Il Capitolo generale della Fraternità San Pio X del 2012 è stato o non è stato opera di traditori? Se sì, perché essere indulgenti con loro? Se no, perché definire il loro lavoro un “disastro”?

Devo ammettere di non essere stato il più chiaro possibile. Questo riflette la confusione creata dal Concilio Vaticano II (1962–1965) durante il quale, come il grido di Macduff per l’assassinio di Duncan (Macbeth, II, 3), “La confusione ha fatto il suo capolavoro”.
A tal proposito il Catechismo chiarirà la confusione.

Affinché un peccato sia mortalmente grave, sono necessarie tre cose: che il peccato sia di per , oggettivamente, abbastanza grave da causare la morte spirituale dell’anima; in secondo luogo, che il peccatore sia consapevole che il suo atto è mortalmente peccaminoso; e in terzo luogo che dia il suo pieno consenso a commettere l’atto peccaminoso.
Ciò significa che se qualcuno commette un peccato mortale senza sapere che lo è, allora l’atto resta oggettivamente peccaminoso, ma soggettivamente, a causa dell’ignoranza, non lo è. Questo è stato il caso di molti cattolici dopo il Concilio Vaticano II.

Al Concilio Vaticano II, infatti, un diabolico complotto per distruggere la Chiesa Cattolica è riuscito a convincere i principali ecclesiastici a sostituire la vera Fede, incentrata su Dio, con una parodia di quella Fede, incentrata sull’uomo. E questi uomini di Chiesa – due Papi e circa 2.000 vescovi – hanno continuato a loro volta a convincere la grande maggioranza di anime cattoliche in tutto il mondo ad aderire alla nuova religione umanista, perché questi Papi e vescovi, abusando della loro Autorità, hanno manipolato tutte quelle anime pronte ad obbedire a coloro che erano stati investiti del mandato di Cristo: far conoscere, predicare e proteggere la Verità, cioè le stesse immutabili verità di salvezza. Perciò i capi del Vaticano II, che sapevano esattamente cosa stavano facendo per distruggere la Chiesa, furono supremamente colpevoli, mentre tutti i vescovi, i sacerdoti e i laici sotto di loro che erano stati ingannati – e si trattava della maggior parte di loro – furono relativamente innocenti. Come dice Mons. Viganò, all’epoca non riusciva a credere che i suoi colleghi volessero distruggere la Chiesa. Ora ci crede, perché il confronto con l’immoralità che sempre segue la corruzione della dottrina cattolica gli ha aperto gli occhi su come l’Autorità abbia tradito la Verità.

Ora, l’esatto grado di colpevolezza o di innocenza di ogni singola anima che da allora ha preso parte a quel tradimento è noto a Dio, ma il buon senso è sufficiente per dire che una gran parte dei cattolici che hanno seguito l’apostasia del Vaticano II da allora in poi sono stati più vittime che colpevoli, ed ecco la ragione di buon senso per giudicarli con indulgenza.
Più i pastori sono stati colpevoli, più le pecore sono state innocenti, perché quando hanno seguito i rappresentanti dell’Autorità attolica, hanno creduto sinceramente che essi fossero una fonte sicura di quella Verità indispensabile per salvare le proprie anime.

3b. Sì, ma i cattivi frutti del Concilio avrebbero dovuto aprire molti più occhi di quanti ne abbiano aperti. Molti cattolici preferiscono la nuova religione falsa. L’indulgenza deve avere i suoi limiti!

È vero, e qui entra in gioco il peccato oggettivo del tradimento della Fede. La dottrina della religione conciliare è falsa, corrompe i costumi, sta distruggendo la Chiesa e mandando all’Inferno innumerevoli anime. Il Concilio stesso è stato il prodotto finale di secoli di marciume morale, sempre crescente, dalla decadenza della Cristianità (Medioevo) in poi. Questa crescita spiega – senza scusare – la cecità dei vescovi che votarono al Vaticano II, perché ciò che Mons. Lefebvre vide allora, avrebbero dovuto vederlo tutti.
Invece, almeno oggettivamente, hanno tradito, e ora i capi della Fraternità, che egli ha costituita per resistere al marciume, vogliono ancora mettersi sotto i più marci capibanda di sempre, vedi ad esempio Traditionis Custodes. Questi creatori della Neofraternità sono a loro volta dei traditori. Il loro Fondatore ha ripudiato i Romani che essi amano e con i quali oggi, a quanto si dice, stanno complottando per cambiare gli Statuti della Fraternità con cui Monsignore la strutturò. Se la notizia è vera, non c’è da stupirsi che i modernisti Romani insistano su una nuova struttura, aperta e non più chiusa all’appropriazione da parte dei traditori di Roma e della Neofraternità.

Kyrie eleison.




                                                                                  


dicembre 2022

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