Eleison Comments DCCCVI

COME, INFANT JESUS !


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  24 dicembre 2022

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo al Natale di Nostro Signore.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Meglio essere trafitto da una spada infuocata
che scandalizzare i piccoli di Nostro Signore.


Vieni, Bambino Gesù !

Questa è la storia di un miracolo avvenuto pochi giorni prima del Natale del 1956 durante l’occupazione Comunista dell’Ungheria. La storia ci giunge attraverso un certo don Norbert, un parroco di Budapest, che in seguito fuggì in Occidente. Sarà già nota a molti lettori di questi “Commenti”, ma non a tutti: https://americaneedsfatima.org/childrens-stories/come-infant-jesus.
Ringraziamo l’organizazione “America Needs Fatima”.

Gertrude era una rabbiosa militante Comunista che insegnava in una scuola elementare femminile. La sua missione era cercare di far perdere la fede Cattolica alle sue allieve, deridendole continuamente o insegnando loro il marxismo. Un’alunna in particolare, Angela, molto intelligente e devota, chiese a don Norbert di permetterle di ricevere la Santa Comunione ogni giorno per aiutarla a sopportare le continue persecuzioni della maestra.
“Ti perseguiterà ancora di più”, avvertì don Norbert, ma la bambina di dieci anni insistette che aveva bisogno di Gesù più che mai.

Di certo, da quel giorno, percependo qualcosa di diverso, Gertrude iniziò a subire una vera e propria campagna di tortura psicologica. Il 17 dicembre la maestra escogitò un trucco crudele, destinato a sferrare un colpo mortale a quelle che definiva “antiche superstizioni che infestano la scuola”. Con voce dolce, iniziò a insegnare ai bambini il materialismo ateo, sostenendo che esistono solo le cose che si possono vedere e toccare. Per illustrare il suo punto di vista, chiese ad Angela di uscire dalla stanza. Poi fu chiamata da tutta la classe: “Angela, entra!”, e Angela entrò, incuriosita, ma sospettando una trappola.

“Vedete, ragazze”, diceva Gertrude, “poiché Angela è una persona viva, qualcuno che possiamo vedere, sentire e toccare, quando la chiamiamo ci sente. Ma supponiamo . . . di chiamare Gesù Bambino, in cui alcune di voi sembrano credere . . . pensate che vi sentirebbe?”. Ci fu un silenzio carico di tensione; poi alcune voci dissero timidamente: “Sì, lo pensiamo”. “E tu, Angela?”, chiese l’insegnante. Ora Angela capì. Si aspettava una trappola, ma non così terribile. Tuttavia rispose con fede ardente: “Sì! Credo che Egli mi ascolti!”. A questo punto Gertrude rise forte e a lungo. Poi, rivolgendosi alla classe, disse: “Bene! Allora chiamatelo!”. Ancora silenzio. Le argomentazioni della comunista non erano state del tutto inefficaci.

All’improvviso, Angela si precipitò davanti alla classe, con gli occhi lucidi. Di fronte alle sue compagne di classe gridò: “Ascoltate ragazze, Lo chiameremo! Chiamiamo tutte insieme: vieni, Bambino Gesù!”. Tutte le ragazze scattarono in piedi e cominciarono: “Vieni, Bambino Gesù, vieni, Bambino Gesù . . .”. Gertrude rimase sbigottita. Non si aspettava una tale reazione. Ma le giovani continuarono. Ora c’era un’aura di speranza intorno alla piccola Angela. E quando l’attesa giunse al culmine, la porta dell’aula si aprì senza rumore e apparì un’intensa luminosità, poi entrò nell’aula e aumentò leggermente come la luce di un fuoco grande ma gentile. In mezzo a questo splendore, c’era una sfera che brillava di una luce ancora più chiara.

Mentre le bambine e la maestra guardavano, inchiodate al pavimento, la sfera si aprì rivelando un bellissimo Bambino vestito con una tunica splendente. Il Suo sorriso era incantevole, mentre le bambine sorridevano a loro volta, in perfetta pace e gioia. Poi, delicatamente, la sfera si richiuse e scomparve attraverso la porta. I bambini stavano ancora guardando estasiati in direzione della porta, quando furono riportati a terra da un urlo acuto. “È VENUTO!”, urlava la maestra terrorizzata, “È VENUTO . . . !!!”. E fuggì lungo il corridoio.

Don Norbert interrogò le bambine una per una. E attestò sotto giuramento di non aver trovato la minima contraddizione nei loro racconti. Quanto a Gertrude, fu internata in un manicomio. Il tremendo shock dell’apparizione colpì la sua vuota mente senza Dio e non smise mai più di ripetere: “È venuto, è venuto!”.

Kyrie eleison.




                                                                                  


dicembre 2022

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