Eleison Comments DCCCXXXII

SOLZHENITSYN APPLIED


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  24 giugno 2023

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla applicazione dell'insegnamento di Solzhenitsyn.


Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



La buona arte edifica nell’anima i valori naturali,
un serio aiuto per il suo obiettivo soprannaturale.



Solzhenitsyn applicato

La settimana scorsa, in questi “Commenti”, Solzhenitsyn sosteneva che le arti riflettono ciò che accade nell’anima degli uomini; che le arti moderne rivelano un vuoto spirituale nelle anime moderne; e che tale vuoto spirituale non è mai di buon auspicio per l’uomo. Solzhenitsyn stesso non era cattolico, anzi in gioventù era senza Dio. Ma otto anni di sofferenza nei campi di prigionia cmunisti gli hanno insegnato che c’è un Dio, e ricevette così una vita spirituale e una conoscenza della realtà che mancano a molte anime, inaridite dal comunismo orientale, o disseccate da secoli di razionalismo e materialismo occidentale (e questo include troppi “cattolici” – si pensi al Vaticano II).
Applichiamo alcuni insegnamenti di Solzhenitsyn alla nostra vita.

n primo luogo, il nostro disprezzo per le arti, di cui è un esempio il fatto che oggi tutti i giornali stampano poesie come se fossero prosa (i materialisti non amano la poesia la quale suggerisce sempre che nella vita c’è qualcosa di più della semplice prosa). Ma per la nostra natura veniente da Dio, gli uomini hanno, oltre al corpo materiale, un’anima immateriale capace di creare storie, musica, immagini e/o sculture. Queste “arti” sono i prodotti più alti e più spirituali degli uomini dotati di scrivere storie o suonare musica, creare dipinti o sculture. Ecco perché loro e il loro pubblico sono soliti dire che gli “artisti” godono di “ispirazione”; ed ecco perché gli atei difficilmente possono produrre vere “arti”; e perché i più grandi “artisti” e le “arti” degli ultimi tempi possono essere ricondotti alla Cristianità, come aveva capito Sir Kenneth Clark (1903–1983).
Ora, nell’esercizio della sua arte, ogni artista si sforza normalmente di condividere qualcosa di importante per lui. Ecco perché le arti sono un buon indice del contenuto dell’anima degli uomini e perché le storie, la musica o i dipinti popolari manifestano la vita spirituale di un popolo.

Perciò i cattolici non dovrebbero mai sottovalutare, come potrebbero fare sotto la pressione del disprezzo moderno per le arti, il valore e l’importanza delle storie, della musica e delle immagini. Solzhenitsyn ha ragione a dire che le storie insensate, la musica stridente e le brutte arti visive di oggi riflettono molto ciò che accade nelle anime moderne. Egli vi legge il bagliore ardente o la rovina della cosiddetta “civiltà occidentale”. Si pensi alla grande opera di Wagner Il crepuscolo degli dei (1876), in cui un intero ordine mondiale, il Valhalla degli dei, crolla in fiamme, sul palcoscenico.
Tuttavia, i genitori moderni spesso non si preoccupano di quale musica ascoltino i loro figli. Né prestano molta attenzione alla musica che piace a loro stessi. I “musicisti” del Rock sono quindi liberi di rubare l’affetto dei figli ai genitori, come il pifferaio di Hamlin rubava con la sua musica i figli del pueblo di Hamlin.
Troppo tardi i genitori si rendono conto del cattivo esempio che hanno dato ai loro figli ascoltando loro stessi quella “musica” spazzatura.
Ma come si può parlare di “spazzatura” nella musica? Perché è questo che è la musica moderna, vuota en gran parte di valore o interesse melodico, armonico o ritmico. Perché se la musica non edifica, è destinata a corrompere. Per il suo stesso potere, deve fare l’uno o l’altro.

Pero c’è un limite alla musica che si può imporre a se stessi. Se ho un’anima di spazzatura, non posso amare la musica decente da un giorno all’altro. D’altra parte, non posso amare nulla di cui non abbia conoscenza. Quindi il minimo che posso fare per elevare la mia anima è conoscere una musica migliore. La musica migliore è il canto gregoriano. Poi c’è la polifonia, quindi la musica classica. La più bassa di tutte è la musica moderna,
il jazz, il pop, il rock e il rap in quest’ordine decrescente. Perché? Perché “la melodia”, diceva Mozart, “è l’anima della musica”. Il canto gregoriano è pura melodia. Il rap non lo è per niente.
Ad un punto importante in questa scala discendente si trova il musicista classico Beethoven (1770–1827), che combina in modo unico l’ordine del XVIII secolo con la passione del XIX secolo. Da un lato, egli è a volte troppo arrabbiato e violento per piacere alle anime tranquille. D’altra parte, non è così calmo da dire poco o nulla ai giovani moderni, che sono troppo scossi per sopportare troppo ordine. 

Ma per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo della musica classica, una meravigliosa introduzione potrebbe essere il film della BBC del 2003, L’Eroica di Beethoven. Il film è una ricostruzione della prima esecuzione della Sinfonia “Eroica” nel palazzo privato di un aristocratico viennese nel 1804. Vediamo la varietà delle reazioni umane a questa
musica epocale, nuovissima per l’epoca: la padrona di casa entusiasta di sentire la cavalleria che attacca; i suoi domestici, che ascoltano e flirtano; un generale ceco scoraggiato dalla lunghezza e dall’originalità della sinfonia, ma profondamente commosso suo malgrado; il famoso compositore Joseph Haydn che coglie appieno l’arrivo di una nuova era nella musica; e così via.
Il film presenta molto bene  sia questo contesto umano che l’ambientazione storica della Terza Sinfonia, con la Rivoluzione tutta attorno. Il film è facilmente accessibile all’indirizzo youtube.com/watch?v=UtA7m3viB70. Altamente raccomandato.
 

Kyrie eleison



                                                                                  


Giugno 2023

Ritorna a Documenti