Eleison Comments DCCCLI

SEEKING GOD


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  4 novembre 2023

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla necessità di andare sempre alla ricerca di Dio.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Lettori, leggete l’Antico Testamento, dove Dio appare
con maestosità. TemeteLo, o verserete lacrime eterne!



Alla ricerca di Dio

Dalla storia del recupero della fede cattolica da parte di un giovane irlandese, raccontata brevemente in questi “Commenti” due settimane fa (21 ottobre, n. 849), è emerso chiaramente che la misericordia di Dio è ancora all’opera, anche nel nostro mondo senza Dio, per portare le anime in linea con la loro salvezza eterna, e non lasciarle alla deriva della corrente verso la loro dannazione eterna.
Dio esiste. Esistono il Paradiso e l’Inferno, e nessun essere umano che abbia raggiunto l’età della ragione può evitare di passare la sua eternità nell’uno o nell’altro. In questi tempi, in linea di massima, una generazione più anziana può essersi accontentata delle comodità effimere dell’ateismo materialista, ma c’è una generazione più giovane che ancora non accetta che tali comodità siano il meglio che può trovare per dare un significato per la propria vita. Che cerchino Dio, come dice l’Antico Testamento.

Buono è il Signore con quelli che sperano in Lui, e con l’anima che Lo cerca” (Lamentazioni 3, 25). “Cercate il Signore, e la Sua virtù: cercate sempre la Sua presenza” (1 Paralipomeni 16, 11). “E sperino in Te quelli che conoscono il nome Tuo, perché Tu, o Signore, non hai abbandonato color che Ti cercano” (Salmo 9, 10).
In realtà, Dio è desiderosamente alla ricerca di anime che Lo cercano: “il Signore aspetta per usarvi pietà, e nel perdonarvi sarà esaltato . . . beati tutti quelli che Lo aspettano” (Isaia 30, 18). “Beati”, perché essi sono sulla buona strada per il Paradiso, in questa vita e in quella a venire. Per questo il Salmista esulta: “sia nell’allegrezza il cuore di quelli che cercano il Signore” (Salmo 104, 3), perché stanno perseguendo il vero significato della loro vita, cioè come creature fatte da e per il loro Creatore, per ricongiungersi a Lui nella beatitudine ininterrotta del Suo Paradiso.

Infatti, Dio desidera così tanto essere trovato dalle anime, che si lascia trovare anche da anime che non Lo cercavano. “Mi hanno cercato quelli che prima non domandavano di Me; Mi hanno trovato quelli che non mi cercavano. Ho detto: eccomi, eccomi . . .” (Isaia, 65, 1).
È vero, sono necessarie alcune disposizioni d’animo perché un’anima disinteressata possa essere trovata in questo modo da Dio, come ci dice il Libro della Sapienza: “Pensate bene di Dio, e Lui cercate con la semplicità di cuore, perché si lascia trovare da chi non Lo tenta, e si dà a vedere a quelli che hanno fede in Lui” (Sapienza 1, 1–2).
L’orgoglio in un’anima è il più grande dei blocchi tra l’anima e Dio. Per questo il profeta Sofonia dice, “Cercate il Signore, tutti voi umili della terra, voi che avete praticato i Suoi precetti; cercate la giustizia e la mansuetudine e forse potreste mettervi al riparo nel giorno del furore del Signore” (Sofonia 2, 3).

Quest’ultima citazione è un salutare promemoria per ricordare alle anime di oggi che la ricerca di Dio non è un’opzione, se vogliono evitare il castigo di Dio che incombe su tutte le nostre teste. Gli eventi sembrano avanzare lentamente ma inesorabilmente verso una Terza Guerra Mondiale, ed è difficile immaginare che questa guerra non diventi prima o poi nucleare. Stiamo già assistendo agli orrori in Ucraina e in Palestina, e l’umanità nel suo complesso non è mai stata così lontana da Dio come oggi.
Ma Dio non ha creato l’umanità, né il mondo, per popolare l’Inferno, bensì per popolare il Suo Paradiso. Perciò interverrà, e presto, prima che tutta l’umanità finisca di scegliere l’Inferno. Ma è tale la corruzione degli uomini di oggi che solo un castigo molto severo sarà sufficiente ad allontanare i sopravvissuti da quei piaceri peccaminosi che hanno tanto conosciuto, se non praticato, nel nostro tempo, il peggiore dei quali è la presa in giro di Dio.

Così Dio Onnipotente ha le braccia spalancate per accogliere i peccatori in quest’ultima ora prima che la Sua ira si scateni, ma allo stesso tempo la vita non è un gioco da giocare alle condizioni dell’uomo. “Il Signore scruta tutti i cuori e pensieri della mente. Se Lo cerchi Lo troverai, se poi Lo abbandoni, Egli ti rigetterà in eterno” (I Paralipomeni 28, 9).
Che nessun uomo oggi sia così sciocco da dire: “Non sono una persona religiosa”, cioè “Il castigo non mi riguarda”. Corre il grave rischio di capire troppo tardi quanto ha maltrattato l’infinita bontà di Dio.

Kyrie eleison



                                                                                  


novembre 2023

Ritorna a Documenti