Eleison Comments DCCCLIV

ISRAEL vs. HAMAS


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  25 novembre 2023

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla reale motivazione dell'attuale scontro tra Israele e Hamas.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Gli Ebrei sono un problema, ma non il peggiore.
Tra i problemi, il dileggio di Dio è al primo posto.



Israele contro Hamas

I lettori apprezzeranno che si dica qualcosa sull’insano scontro tra Israele e Hamas iniziato il 7 ottobre. Nostro Signore Gesù Cristo ne è al centro.
Ecco due citazioni. La prima è tratta dalla Scrittura, la Parola di Dio (e non solo di San Paolo), da I Tessalonicesi II, 14–16:

«Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei, i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, impedendo a noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi colmano la misura dei loro peccati! Ma ormai l'ira è arrivata al colmo sul loro capo».

Due commenti su questa prima citazione. In primo luogo, se qualcuno è tentato di pensare che San Paolo fosse un “antisemita”, gli si faccia leggere in Romani IX, da 1 a 5, come San Paolo amava e rispettava i suoi connazionali Ebrei, ma questo non gli impediva di dire la verità su di loro.
Gli Ebrei possono anche liquidarlo come un “odiatore degli Ebrei”, ma questo è ovviamente falso e la citazione di Romani lo attesta. In secondo luogo, duemila anni di storia dimostrano come gli Ebrei hanno effettivamente perseguitato la Chiesa cattolica dalla Crocifissione in poi. Si veda ad esempio 2000 anni di Complotti contro la Chiesa di Maurice Pinay, scritto da un gruppo di sacerdoti cattolici per mettere in guardia tutti i vescovi del Vaticano II dal pericolo dell’influenza ebraica nel Concilio. Ahimè, l’avvertimento non fu sufficientemente ascoltato. La Chiesa ha ampiamente ceduto a questa influenza.

Ma molto più evidente, a riprova del fatto che gli Ebrei non sono cambiati nel corso di 2000 anni rispetto a come San Paolo li descriveva, è il modo in cui regolarmente “tagliano l’erba” in Palestina, che è la loro stessa espressione in ebraico per indicare la loro feroce oppressione dei Palestinesi che, ancora oggi per l’ennesima volta, stiamo compiendo.
Prendiamo ad esempio questo discorso del giornalista israeliano Gideon Levy alla conferenza “La Lobby di Israele: è un bene per gli Stati Uniti? È un bene per Israele?”, presso il National Press Club, Washington, D.C., del 10 aprile 2015.
Ecco una sintesi.

Israele vive nella negazione. Questa negazione sta corrompendo la società Israeliana. Israele si è circondato di scudi e muri, non solo fisici, ma anche mentali. C’è un esempio nella storia in cui un Paese ha vissuto per sempre sulla sua spada? Israele è dipendente dall’occupazione. Non c'è possibilità di cambiamento all’interno della società israeliana. È troppo cerebrale. Israele è una causa persa. Come fanno gli Israeliani a convivere con questa realtà? Come fanno a vivere in pace con la brutale occupazione di Gaza e della Cisgiordania?
Ci sono 3 ragioni.

1. La maggior parte, se non tutti, gli Israeliani credono di essere il Popolo Eletto. Se sono Eletti, allora hanno il diritto di fare tutto ciò che vogliono.

2. Non c’è mai stata nella storia un’occupazione in cui l’occupante si presenta come una vittima. Non solo la vittima, ma l’unica vittima. Israele adotta una doppia strategia: il vittimismo da un lato e la manipolazione dall’altro. Con il vittimismo arriva anche l’“Olocausto”. Golda Meir, primo ministro di Israele dal 1969 al 1974, ha dichiarato che dopo l’“Olocausto”, “gli Ebrei hanno il diritto di fare quello che vogliono”.

3. La sistematica de-umanizzazione del popolo palestinese. Se i Palestinesi non sono umani, allora non si può parlare di diritti umani. Quasi nessun Israeliano tratterà i Palestinesi come esseri umani. Israele è una democrazia per i suoi cittadini Ebrei (a patto che pensino come la maggioranza), ma è un regime di apartheid a Gaza e in Cisgiordania.
Questo insieme di convinzioni condivise permette agli Israeliani di vivere in pace con i loro continui crimini. Perché gli israeliani dovrebbero cambiare? Qual è l’incentivo?

In altre parole, questo giornalista israeliano intelligente e relativamente onesto dice che non c’è soluzione. Potete solo lasciargli fare quello che vogliono... Ma questo non può essere vero.
La vera soluzione è la Fede cattolica. Quando le anime avevano la Fede nella Cristianità (il cosiddetto Medioevo), gli Ebrei erano più una minaccia che un problema. Ma quando le anime preferiscono Mammona (il denaro) a Dio, allora Dio usa gli Ebrei per flagellare le loro spalle, affinché non cadano tutte all’Inferno.


Kyrie eleison



                                                                                  


novembre 2023

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