Eleison Comments DCCCLV

LIBERALISM in ACTION


Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  2 dicembre 2023

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla incidenza del liberalismo in seno alla Fraternità San Pio X dopo la morte di Mons. Lefebvre.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



Gli uomini per un po’ possono combattere la realtà,
Ma sul volto di Dio, si vede solo un sorriso triste e gentile.



Liberalismo in azione

Un lettore ci ha inviato alcune penetranti domande sulla recente storia della Chiesa, della Fraternità San Pio X e del cosiddetto movimento della “Resistenza”. Un giorno, quando la Madre Chiesa tornerà in sé – come sta già silenziosamente facendo – le ombre e le tenebre saranno dissipate e la storia si aprirà alla verità e alla carità.
Ecco intanto un abbozzo di risposte.

1 Come si può essere contrari a qualsiasi struttura per la “Resistenza”? Può qualcosa di Cattolico prosperare senza di essa?

La forza della “Resistenza” è, in primo luogo, la Verità e, in secondo luogo, la frammentazione in vari piccoli gruppi che resistono alla rivoluzione del Vaticano II. Quella rivoluzione ha sopraffatto rapidamente gran parte della Chiesa Cattolica perché i cattolici erano troppo obbedienti alle apicali autorità infedeli. Allo stesso modo, nel 2012, gran parte della FSSPX è stata rapidamente smussata perché i suoi sacerdoti erano troppo rispettosi dell’autorità dei superiori ufficiali che volevano conciliarsi con la Roma apostata. Non servivano più la vera Chiesa o la vera Fede, come faceva Mons. Lefebvre, ma se stessi. Al contrario, catturare una piccola sacca di resistenti non significa necessariamente catturarne una seconda. Così la Fede sopravviverà finché Dio, a suo tempo, non sceglierà di ripristinare la struttura cattolica nella Fede.

2 Le autorità della FSSPX che sono state ingannate dai funzionari romani apostati a metà degli anni ‘90, erano mossi da ambizioni personali?

È sempre possibile che ciò accada, ma si può pensare che il loro problema fosse piuttosto la mancanza di fede nei mezzi di Dio per risolvere la crisi della Chiesa, e la loro eccessiva fiducia nella meramente umana politica vaticana per risolverla. Essi non coglievano, come fece Mons. Lefebvre, la dimensione divina e pre-apocalittica della crisi mondiale, e la concepivano in termini relativamente limitati e mondani, mancando completamente il bersaglio. Contrariamente a Mons. Lefebvre che ha sempre pensato a un collasso della Chiesa su larga scala. Contrariamente a Mons. Viganò che riflette costantemente sulla caduta universale della Chiesa e del mondo, provocata dal Vaticano II.


3 C’erano prove evidenti di questa insufficienza dei leader della FSSPX nel Capitolo Generale del 1994?

Prove sì, ma prove evidenti non ancora. I partecipanti a quel Capitolo Generale davano l’impressione di essere simpatici bambini che stavano giocando piuttosto che guerrieri adulti che combattevano una guerra gigantesca per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime in un ambiente altamente pericoloso. Ci vuole un santo per credere nel male, ha detto Gustavo Corcao. I cari e pii giovani sacerdoti di quel Capitolo non parevano all’altezza della gravità del momento.

4 Quando, secondo lei, si è creata la frattura all’interno della FSSPX tra gli Accondiscendenti e i Resistenti?

Certamente negli anni ‘80 gli elementi della divisione erano già presenti. Conosco un sacerdote che nel 1982, dopo aver professato per cinque anni a Ecône, è stato mandato oltreoceano per più di un quarto di secolo, probabilmente per toglierlo di mezzo.
I giovani seminaristi dovevano essere pronti a obbedire ai liberali che già prevedevano di sostituire l’anziano Arcivescovo nel controllo della FSSPX. Egli era stato meraviglioso ai suoi tempi, ma stava diventando sempre più obsoleto a causa della sua implacabile condanna dei modernisti di Roma, che invece erano visti come la vera Autorità della Chiesa, “evolvendosi” continuamente in meglio. Questi leader liberali della FSSPX non si considerano liberali, anzi. Credono di infiltrarsi nella Roma modernista per essere capaci di convertirla alla Tradizione Cattolica. È possibile? Non hanno idea di quanto sia profonda e seria la crociata dei liberali per distruggere la Chiesa Cattolica.

5 Lo scontro tra gli Accondiscendenti e i Resistenti è sempre esistito all’interno della Fraternità San Pio X?

Sicuramente, sì. Mons. Lefebvre ci diceva che leggendo la storia di don Barbier sullo scontro tra liberalismo e cattolicesimo nel XIX e XX secolo, aveva capito che l’unica differenza tra lo stesso scontro prima e dopo il Vaticano II era che prima erano i cattolici a comandare, mentre dopo sono diventati i liberali. Finché l’Arcivescovo è stato in vita, il suo magnetismo personale ha mantenuto la FSSPX cattolica nella vera Fede, ma non appena è morto nel 1991, il magnetismo costante di Roma per i cattolici, persino di Roma apostata, ha cominciato a riaffermarsi. Dobbiamo avere pazienza. Dio non si lascerà mettere i bastoni tra le ruote dal Diavolo, dagli angeli caduti o dagli uomini di Chiesa caduti.


Kyrie eleison



                                                                                  


dicembre 2023

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